Recensione a cura di | Alessandro Pesce
Come ogni IndieMovie che si rispetti, la particolarità è racchiusa dentro molteplici spiragli di oscuro dettaglio.
IL SACRO E IL PROFANO SI FONDONO CON FOLLIA E PECCATO IN QUESTA PELLICOLA ESTREMA, DISSACRANTE E SPERIMENTALE THE SUFFERING BIBLE: Cinque atti, articolati da un episodio cornice, di un’opera che indaga le più profonde emozioni umane e il sentimento religioso utilizzando il linguaggio dell’horror nella sua declinazione più efferata. Davide Pesca affida alle proprie realizzazioni di gore iper-realistico un’umanità alla deriva, pronta ad aggrapparsi con le unghie e con i denti ad un’idea di trascendente che sembra riprendere la mistica cristiana medievale: per raggiungere Dio è necessario distruggere le carni dell’Uomo.
Il viaggio all’interno della natura di intima psicologia è fondata su di un “credo” che ogni animo umano porta al proprio bagaglio di vita , in qualsiasi forma e/o sostanza di viscerale cammino emotivo. Il sacrificio è una delle tematiche più imponenti e viene rappresentata sotto diversi percorsi narrativi dentro immagini che risultano una poesia a cuore aperto dentro una rabbia articolata. Davide Pesca ci accompagna dentro una Bibbia mai raccontata ed esposta a proprio “visionario” modo. Le disturbanti immagini sembrano un “Reprise” in grande stile di Mondi eccentrici come ad esempio quello che parte dal regista statunitense Edmund Elias Merhige; dove anch’esso esplora (con il suo Capolavoro Begotten) in maniera personale un altra tematica similiare come “La Creazione” e dalle sue inquietanti immagini di una rappresentazione di un Dio dopo un suicidio fatto di lacerazioni e che dalla conseguente morte viene generata Madre Natura che, masturbando il cadavere, genera il Figlio della terra; fino ad arrivare all’inquietudine depressa del cantante Black Metal/Doom: Nattramn e di tutte le voci che circolano (alimentando anche alcune storie Creepypasta) riguardo il suo nome come (giusto per citare la più celebre) quella che vuole l’amputazione di entrambe le mani per farsi cucire al proprio posto zampe di suino; il tutto per rendere più credibile gli Scream durante la registrazione del brano. Ecco prendete tutte queste visioni malsane e mettetele dentro un contesto religioso. Il risultato è sicuramente inusuale e coraggioso. Davide Pesca e le varie interpretazioni attoriali che compongono queste diverse storie…riescono nella propria impresa : Disturbare e far riflettere. Ogni quadro è un poema malizioso e romantico e compongono una sintonia tra “dare e avere”. La doppia facciata di medaglia è un continuo sgorgare di sangue e di dolore che ha come meta comune una finale pace interiore. Le riprese sono efficaci ed esprimono a pieno ritmo ogni stato d’animo che “ogni” protagonista porta al proprio corpo come una profonda cicatrice emotiva. Le luci durante i “percorsi” narrativi dei vari atti fanno da contrasto al lugubre utilizzo del B/N per le “scene cornice”, creando un equilibrio dentro una perenne instabilità spirituale. Il fattore Gore è pesante e ci viene mostrato senza il minino timore, comprimendo la pellicola come mani invisibili e creando una sorta di tunnel ovattato. La violenza, anch’essa è una diretta conseguenza di un grandissimo amore sottoposto all’interrogatorio come resa dei conti; ci viene evidenziato in parti specifiche senza però MAI cadere nel banale, così come le nudità : sempre contestualizzate e mai messe li tanto per acchiappare “sguardi facili”. Le storie si avvicendano in maniera distaccata e solo il quadro finale assume una perfetta logicità sul filo conduttore globale, ampliando quel senso di completezza visiva e “non”.
Insomma The Suffering Bible è un esplorazione cattiva,romantica, estrema,creativa,pensata e pensante come organismo a sè stante. Sicuramente l’impronta Merhigeese è marcata e ciò non è assolutamente una critica negativa (basti guardare la parte registica del video Cryptorchid di Marilyn Manson),anzi; quel tocco di follia è stato preso in maniera delicata senza eccedere nell’imitazione o nella blasfemia gratuita. La pellicola si muove in maniera tentacolare con grande originalità. Ultimo ma non ultimo per importanza è l’aspetto sonoro : non tanto convincente sul settore “in action” (coltellate, svisceramenti di interiora ect) ma di bellezza quasi iptotnotica sul reparto OST. Continui suoni Ambient malsani ed evocativi che vengono posti sulle giuste scene, amplificando quel senso Horrorifico di altri tempi, psichedelico quando risulta necessario e nauseante quando la dinamica lo richiede. Un dettaglio da non sottovalutare per niente perchè grande del lavoro lo fa proprio il suono quasi “Synth Noise” che echeggia su gran parte dell’opera.
The Suffering Bible è disponibile sul circuito Home Movies
Consigliato a chi è alla ricerca di prodotti profondi dall’intimo significato.
Sconsigliato a chi cerca ritmi veloci e/o Jumpscare da TeenMovie.
Trailer
Demented Gore Production
Regia e sceneggiatura DAVIDE PESCA
Cast principale MARY RUBES, NICOLA FUGAZZA
Editing DAVIDE PESCA
Musiche OKY
Make up/effetti speciali DAVIDE PESCA
Visual Effect & Motion Graphics FRANCESCO LONGO
Narrazioni SAMAANG RUINEES
Assistente di produzione CHIARA DIGONZELLI
Artwork design GIORGIO CREDARO
Trailer NICOLA PATTARO PEGG
STAB HORROR ITALY