Amore Acido : Le Fredde Strade della Violenza [RECENSIONE]

Articolo a cura di | Alessandro Pesce

“Un uomo solo lavora nel deep web e vuole risparmiare abbastanza soldi per lasciare la sua città natale e abbandonare uno stile di vita malsano. Il suo amico, un criminale, lo aiuta nel progetto. Tuttavia, la strada verso il successo economico è tumultuosa e i due amici non si rendono conto di essere seguiti da una donna dal viso sfigurato che prende appunti.”

Diretto dal talentuoso Dario Almerighi, il film si muove silenziosamente dentro percorsi sociali tutt’altro che leggeri. Articolare una trama sotto punti di vista completamente distanziati tra loro, evince una netta consapevolezza di una narrazione che sa esattamente cosa vuole raccontare, non nascondendosi mai e, fattore probabilmente fondamentale, alzando il tiro della cattiveria sotto disturbanti provocazioni, guardando sempre dritto senza mai voltarsi. L’utilizzo di un “parlato” semplice e diretto fa si che l’opera arrivi come un pugno in pieno viso, non accavallando complessi discorsi per riempire la storia di autorialità poco necessaria : Amore Acido è un cammino notturno in solitaria, dettato dalla “semplice” difficoltà di vita vissuta sul campo, percepibile ad occhio nudo e cruda per messa in scena. Il Regista, affiancato da un cast capace e sempre al proprio posto al momento opportuno, riesce a bucare lo schermo proprio grazie a tutta questa serie di passaggi utili a tenere costante la lenta discesa verso l’inferno. Gli aspetti che corrono maggiormente sui consecutivi Frame espongono un declino di sopravvivenza non distante dalla contemporaneità, reggendo il gioco della furbizia sotto uno stile di vita quasi inevitabile, costretto dal così detto “Vittima degli Eventi” e, proprio per questo anche (in un certo qual senso) autorizzato. Oltre gli eccessi di una perversione malsana si nasconde tutta la maledizione della conseguenza, creando un turbine quasi asfissiante, dove i protagonisti si troveranno, per volontà e colpe che ruotano su se stesse, dover convivere senza apparenti vie di fuga. La già citata vita da strada è solo un modo di elencare tutto il male che l’uomo dovrà affrontare nel corso della propria esistenza, fatto di scelte sbagliate e di compagnie non del tutto equilibrate. L’abuso di droghe, la solitudine, l’incapacità di relazionarsi, la scarsa abitudine nel saper gestire al meglio situazioni non del tutto favorevoli fan si che il lavoro risulti perennemente sporco e privo di lucidità. Questo preciso tassello viene sottolineato da scene oniriche che corrono sul rasoio della follia; un arma davvero pericolosa se maneggiata da una rabbia repressa in continua ricerca dei modi più disperati per la diretta espulsione. La qualità di immagine risulta sempre precisa, collocando nei precisi punti la macchina da presa attraverso sequenze mai banali e sempre indirizzate allo scopo di rendere tutto un terribile incubo : la vita però è un continuo incubo in perfetta simbiosi con i tragici eventi che chiudono il proprio cerchio dentro serrate azioni di disperata ricerca; una stessa mai accarezzata e, anzi, sempre sfuggente sotto colpi di scena inattesi. Tutto il lavoro si basa sulle decisioni (giuste o sbagliate che siano) dei diretti protagonisti che, sotto dettatura, trasformano “il” genere nel genere stesso, portando grandissima freschezza al prodotto finale e reagendo, a proprio modo, anche alla non semplice originalità di un filone quasi Tarantiniano capace di tenere, al tempo stesso, una cruda Italianità degna delle migliori opere di matrice Settantiana. Chiaramente questi aspetti giocano su di una narrazione catalogabile alla modernità e non ci si metterà tanto a capire i meccanismi della trama, pur lasciando spiragli importanti sulle battute finali, ruotando ancora una volta il passo e il ritmo mentale sotto spiazzanti rivelazioni che lasceranno lo spettatore completamente disorientato.

Un Film crudo capace di tenere alta la tensione e che non si accomoda sotto facili costumi di perbenismo. Amore Acido è un allucinato concentrato di azioni al limite dell’umano. Distribuito da DigitMovies , il film racchiude un mondo tutto proprio ma non distante dalla realtà, anzi, purtroppo fin troppo sincero per essere lasciato nel dimenticatoio.