Articolo a cura di | Alessandro Pesce
“Jeff, trasferitosi col padre nella sonnacchiosa Ludlow dopo la morte della madre, vive una acerba esistenza a causa dei coetanei e della governante che lo accudisce. Il ragazzino stringe amicizia con Drew, anch’egli bullizzato e vittima di violenze famigliari. La leggenda sul cimitero maledetto della cittadina, che anni prima aveva causato le disgrazie della famiglia Creed, ispira i due a riportare in vita l’amato cane Zowie, segnando l’inizio di una serie di sciagure che li colpirà duramente.”
Forte dal grandissimo successo del Cult del 1989, Mary Lambert torna in scena con il diretto sequel che niente aggiunge al capitolo precedente. Pet Sematary 2 (1992) si presenta con le stesse identiche meccaniche viste nell’adattamento cinematografico del libro di Stephen King, aggiungendo temi e note fedeli agli anni 90 : Bullismo, Stati Adolescenziali turbati da estremi regimi dittatoriali genitoriali, inquadrature portate direttamente da serie Tv Low Budget e sarcasmo tanto elementare da risultare quasi comico. Toccare alcuni capolavori, con il solo senso di “battere il ferro finchè è Caldo”, non sempre è sinonimo di successo; anche in questo caso, infatti, ci si trova davanti ad un prodotto di cui il Mondo ha completamente perso memoria. Poco necessaria la presenza illustre di nomi quali Edward Furlong, Clancy Brown e Anthony Edwards per salvare un film il cui ritmo è cadenzato su scontate sequenze dalla facile intuizione; Cimitero Vivente 2 ha la capacità di risultare quasi bizzarro vista la mole di interventi fuori luogo e battute al limite del grottesco, incidendo di non poco le interpretazioni, già mediocri di loro, dei diretti protagonisti e portando al nulla una sceneggiatura gettata nella mischia solo per dare un senso di continuità ad una storia che funzionava, in solitaria, senza l’aiuto di ulteriori spinte. L’Opera si colloca nella grandissima mischia di pellicole B-Movie e paradossalmente funziona proprio per questo motivo : non si prende sul serio e regala attimi di “No Sense” che han fatto da padrone in quel determinato decennio. In mezzo allo spropositato numero di errori (Orrori) di sceneggiatura, c’è da tenere in considerazione proprio il fattore di data di concepimento; un preciso periodo dove volenti o nolenti le case di produzione dovevano vendere quanto più possibile un determinato Franchise, riuscendo a far cadere nella trappola anche questo Titolo. Se da una parte ci si trova davanti ad un prodotto notevolmente sotto la media di promozione, dall’altra troviamo tutta la magia del nostalgico cinema d’intrattenimento. Questo paradosso, non nuovo al cinema Horror (vedi Amytiville, Omen, Venerdì 13, Non Aprite quella Porta ect ect), recita una parte fondamentale del romanticismo adolescenziale, fatto di Film in seconda serata e nottate in compagnia di amici con pizze e Pop Corn, reagendo e sterzando con grande forza a tutte le inquadrature poco elaborate su di una storia basica, regalando pura e semplice visione senza tante pretese. Grazie ad una grammatica accessibile (perlomeno all’epoca)ad ogni fascia di età, Pet Sematary 2 risulterà ampiamente godibile per rievocare quella spensieratezza e quegli stati d’animo lasciati in un angolo della/nella Nostra coscienza. La tipica patinatura delle Cam degli anni 90, con quell’inconfondibile foschia impercettibile, danno (grazie anche ad una nuova definizione di Remaster) l’esatto sapore dei tempi andati e, forse, anche necessari per riesumare ogni bambino vivente dentro di noi; il tutto sotto una visione, ora lucida e formata, ma che farà piacere al sentimentalismo utile a creare un’atmosfera quasi spettrale e lugubre del nostro profondo. Il Film scorre senza tanti ostacoli, se preso con il giusto verso, correndo sulla falsa riga ormai nota a chiunque e porta in scena un qualcosa che non necessariamente ha bisogno di tantissime sottotrame o ripetitive spiegazioni di dinamica : Cimitero Vivente è esattamente quello che sappiamo e questo sequel fa il suo lavoro, eccedendo quando necessario e spostando l’attenzione più sui rapporti umani che sulla propria trama centrale. L’Horror scivola dentro questa stanca pelle con la consueta moltitudine di frame Soft Splatter tipici e artigianali, portando, ancora una volta, l’evidenza e l’attenzione direzionale ad un Upgrade quasi forzato ma che non disturba, anzi. La colonna sonora composta da Band quali L7 e la conclusiva Poison Heart degli (ovviamente) immancabili Ramones segnano con grande potenza la pressione di una decade che ora guardiam con una sorta di sorriso denigratorio ma che, tutto sommato, ha cresciuto intere generazioni, rendendo quasi immortali alcune opere. Cimitero Vivente 2 si posiziona tra quei prodotti da riscoprire o anche solo da collezionare per completezza : Un Film di cui sicuramente non c’era bisogno ma che farà passare piacevoli serate tra amici.
Ora disponibile in BLU RAY su Fan Factory , Pet Sematary 2 potrà aggiungersi accanto al celebre Cult estratto dalle Pagine del Grande Capolavoro di King.