Recensione a cura di | Alessandro Pesce
Pubblicizzato lo scorso anno in queste stese pagine , esce il tanto atteso Found Footage con trama incentrata sul famoso caso delle “luci di Phoenix” del 1997.
Uno degli avvistamenti collettivi con il maggior numero di “spettatori”:
stiamo parlando di circa 10.000 persone con lo sguardo rivolto verso l’alto.
Sulla base di queste indicazioni , il regista, Justin Barber ha solidificato una trama tanto semplice quanto funzionale : La storia è quella di tre teenager che, dopo l’avvistamento, si avventurano nel deserto cercando di documentare l’atterraggio degli alieni, e che spariscono nel nulla senza lasciare traccia. Tranne del materiale filmato che riemerge ai nostri giorni, e che racconta le ultime ore della loro spedizione.
Il Budget limitato (parliamo di circa 2,8 milioni di Dollari) non ha di certo scoraggiato la produzione e come special enforcer in fase collaborativa troviamo un nome non da poco come Ridley Scott.
Il sapore Blair Witch ProjectIANO è forte ma i parallelismi si limitano alla sola tecnica di girato e di dinamica di avvenimenti, niente di più. In questa precisa situazione ci troviamo davanti ad una pellicola ben studiata,romanzata al punto giusto (ci arriveremo nella sezione SPOILER), raccontata in modo tanto lento quanto scorrevole e cosa ancora più importante : in modo originale.
Tutto inizia con una semplice festa di compleanno della piccola Sophie (interpretata da Florence Hartigan). Le riprese amatoriali del fratello Josh si spostano però su alcune strane luci che compaiono nel cielo dell’Arizona.Semplice fenomento atmosferico? Velivoli Militari in Formazione? Oppure qualcosa di Extraterrestre?
Da quel momento in poi… niente sarà più come prima.
La passione per i documentari e la voglia di scoprire cosa fossero quelle strane luci,accendono la curiosità di quest’ultimo ,iniziando così un viaggio che risulta essere di sola andata. Accompagnato da Ashley (Chelsea Lopez) e Mark (Justin Matthews)… il “regista in fasce” lascia una striscia di nastri che porteranno la cresciuta Sophie a voler tornare nella sua città natale..circa 20 anni dopo.
La scomparsa dei Tre ragazzi sembra essere stata liquidata dalle autorità in modo troppo sbrigativo e ogni videocassetta sembra comporre un Puzzle fin troppo misterioso che non convince la “Rientrante” ragazza. Qualcuno ha abbandonato di proposito le ricerche perchè la verità potrebbe far nascere ulteriori risposte a domande che nel corso degli anni si sono accumulate. Tutti hanno visto ma nessuno ne vuole parlare.
I documenti storici riportati ,per l’appunto, sono fedeli a ciò che avvenne in quel preciso periodo : il governatore Fife Symington ridicolizzò in mondovisione quanto accaduto e da quel momento in avanti l’intera comunità decise di tenere per sè quanto visto.
Tutta questa riservatezza infatti reca non pochi problemi a Sophie e al suo Documentario del Documentario ; portandola spesso e volentieri a veri e propri buchi nell’acqua. Un nero talmente profondo tanto da farla cadere nello sconforto e nella rassegnazione. Proprio quando le cose sembrano prendere la piega più negativa, ecco spuntare un nastro; ANZI… IL nastro : quello che sintetizza tutta la verità.
Un lavoro, quello di Justin Barber, confezionato perfettamente : Documentaristico quando serve e dalle tinte Sci-Fi quando la situazione lo richiede. Niente di tutto ciò che vediamo è forzato e sfiora l’irrealtà più abusata. Ricordiamo che gran parte delle pellicole riguardanti tematiche “Aliene”…si ridicolizza (o viene ridicolizzata da forze esterne in maniera autoritaria) durante le fasi rivelatorie.
Se ci facciamo caso, tantissime opere vengono totalmente rovinate quando l’alieno di turno si palesa, oppure quando l’incontro ravvicinato (di qualsiasi tipo voi vogliate scegliere) viene rappresentato da una CGI (o effettistica che sia) elementare o troppo fantasiosa.
Si parla ovviamente di Sci-Fi e l’esagerazione è spesso una licenza poetica dai risultati non sempre ottimali. In Phoenix Forgotten invece… tutto viene caratterizzato in modo graduale e naturale. Ogni tassello è posizionato nella giusta calibratura sia emotiva che narrativa.
I personaggi crescono con il passare dei minuti , non stancando mai (anche nei momenti in cui la pellicola si incaglia nel classico”va bene ,ma dove vogliamo andare a parare con la trama”) raccogliendo sempre qualche piccolissima briciola funzionale al racconto.
Attraversiamo un viaggio guidato verso tutta quell’aurea di ostilità che gravita intorno all’argomento trattato. Non è certo nuova la dimensione di potere che il governo americano (e non solo)applica verso questi “avvistamenti”. Ma anche in questo caso il regista non esagera e tiene stabile l’asticella di “realtà” , portando lo spettatore dentro una dimensione alla quale si può addirittura immedesimare nel caso in cui si manifestasse una situazione analoga. Tecnica non certo semplice in campo Fantascientifico (e qui tutta la mano di Ridley Scott pensiamo sia bella presente).
Le luci scure e il FoundFootage è di grande impatto visivo,garantendo una tessitura tetra adatta allo svolgimento degli avvenimenti in corso. Le prove attoriali sono gestite in totale confidenza con lo schermo e i suoni sono perfetti su ogni frame ; a partire da quelli di fondo fino ad arrivare a quelle più “action” , dove i protagonisti si trovano davanti a vari pericoli.
Insomma un piccolo gioiellino da tenere sicuramente in considerazione.
[SPOILER]
L’unica piccola macchia risulta essere,sulle battute finali,una dinamica narrativa,ed entriamo nel dettaglio :
Sophie , presa dallo sconforto, decide di abbandonare le ricerche del fratello…imbattendosi però in una vicenda che cambia le sorti del racconto : Una signora le consegna una videocamera (appartenuta al fratello Josh) totalmente devastata dalle fiamme. Da qui si dovrebbe dar per scontato che anche il nastro al suo interno sia dato per perso (dato appunto dall’infiammabilità del materiale)…invece risulta essere in perfette condizioni, dando alla ragazza la possibilità di scoprire la vera motivazione della scomparsa dei Tre ragazzi.
Ma arriviamo alla mattonella della verità : l’apparizione della nave aliena : Perfetta.
Lo stile Paranormal Activity, dove il “non vedo” è più funzionale dell’apparizione stessa, è dosata a pennello. Anche la vibrazione del terreno e lo spostamento delle pietre al suolo per via dell’elettromagnetismo applicato dall’OVNI…assume un impatto davvero impressionante a livello visivo. I suoni sembrano ripresi dal film “La Guerra Dei Mondi” di Spielberg (edizione 2005) ma non per questo non efficaci,ANZI, amplificano quel senso di pericolo al quale i ragazzi devono, per forza di cosa , far fronte.
Insomma, uno Sci-Fi classico che si colloca con grande eleganza tra gli oggetti da avere assolutamente nella propria collezione.
Come abbiamo scritto in precedenza, la pellicola fa leva sulla Realtà degli avvenimenti e non spreca minutaggio attraverso giochi pirotecnici di CGI. La Nave aliena non viene MAI rivelata palesemente, (se non l’ingresso dimensionale e del proprio macchinario di avviamento) aggiungendo a sè una visione sociale da non sottovalutare .
Il finale per niente perbenista è l’ennesimo addobbo ad un albero colmo di citazioni e leggende popolari…che lascia quel sapore tanto amaro quanto dolce.
La pellicola doveva finire esattamente nel modo in cui è finita e per una volta possiamo dire di aver visto un argomento reale…romanzato nel modo più rispettoso possibile. Si è data la degna giustizia agli abitanti del posto spettatori del “fenomeno”? in un certo senso si; e lo fa raccontando una storia lineare di chi ha studiato l’argomentazione trattata.
Consigliato a chiunque abbia un minimo di familiarità con il tema ma anche per chi ha voglia di un Found Footage fatto a dovere. Un film di Fantascienza lento (ma giustificato) in simbiosi ad un Soft Horror inedito.
Sconsigliato a chi si aspetta navicelle spaziali in continua ricerca di conquistare il mondo tramite raggi gamma e/o trasformazioni in Camion o Automobili.
Finalmente ci troviamo davanti ad un vero e proprio Gioiello da non farsi scappare.
Trailer :
Regia
Justin Barber
Scritto
T.S. Nowlin
Sceneggiatura
T.S. Nowlin
Prodotto
Ridley Scott, Wes Ball, Mark Canton, T.S. Nowlin, Courtney Solomon
STAB HORROR TALY