Articolo a cura di | Alessandro Pesce
“Mitchell Parker giace morto su una lastra dell’obitorio. Nella vita, ‘Mitchell’ ha servito i ranghi bassi degli esattori, circondato da tutta la sporcizia e la feccia che il mondo aveva da offrire. Pensava che la sua fortuna fosse arrivata, quando durante una raccolta di routine si imbatte in 100.000 in contanti, nascosti nel divano di uno dei suoi clienti. Un passato oscuro e inquietante incombe sulla testa di ‘Mitchell Parker’, uno che lo condurrà in un viaggio di redenzione e infine sacrificio. Braccato dalla banda a cui ha rubato i soldi. Deve sfuggire alla cattura e usare i soldi per liberarsi dei suoi demoni una volta per tutte. Testimone dei suoi ultimi giorni di vita.”
Raccontare i Film di Darren Ward non è affar semplice; I propri lavori non focalizzano l’intera narrazione dentro recinti di sola ed esclusiva violenza gettata al caso e/o scene di splatter buttate lì tanto per dare minutaggio e collocazione di genere : Le Opere del regista Inglese vivono di intensità e adrenalina pura. La Triade dei “capitoli della violenza” (iniziata con Sudden Fury – LINK ALLA NOSTRA RECENIONE QUI) prosegue il suo inesorabile cammino con questo gioco al massacro datato 2010; Una rincorsa al tempo scandita da un epilogo annunciato già dalle battute iniziali. Nel corso degli anni il regista ha saputo gestire una maturità artistica davvero impressionante, riuscendo a guadagnare credibilità anche dal pubblico generalista o mainstream. A Day Of Violence è la prova tangibile di un qualcosa elaborato con la solita cura dei dettagli riservati al sottogenere, distaccandosi però dal capitolo precedente grazie ad una costruzione manovrata su tempistiche narrative precise e quadrate. Il protagonista dell’opera narra una vicenda purtroppo non andata a buon fine; Il racconto, infatti, risulta una testimonianza quasi onirica, basata con toni nostalgici ad una redenzione non del tutto completata. Come nel precedente caso la componente Horror non è neanche sfiorata, dando ampio spazio alla crudeltà pura e grezza ed interfacciandosi (nel caso specifico in questione) ad una corsa contro la figura di una medaglia da un unica faccia. Non c’è tanto spazio per sperare in un lieto fine, La pellicola ha lo scopo di disturbare lo spettatore dando solo uno specchiato riflesso del maligno intellettuale. Operazione che risulta ampiamente compiere il suo lavoro. Mitchell Parker, interpretato dal bravissimo Nick Rendell, trasforma il pericolo in paura, esasperando la violenza ad uno stato avanzato, sterzando la trama in un autentico bagno di sangue. In un universo parallelo il suo personaggio potrebbe tramutare questo Thriller/Gangster Movie in una sorta di Slasher tanta è la caccia all’uomo che scorre in video. L’immagine del classico “Hitman” riecheggia dentro un contesto dove la carneficina è all’ordine del Frame, un modo tutto proprio di ramificare i generi e portarli esattamente sul sentiero della pazzia. Il racconto offre anche una componente di grande sentimentalismo, dove l’eroe non si comporta da eroe ma, in fin dei conti, porta il proprio lavoro alla riscoperta dei valori di una certa rilevanza morale. A Day Of Violence è si un B-Movie dalle connotazioni prettamente Splatter a basso budget, ma assume una pulizia di immagine difficilmente visibile su certi tipi di pellicole “indipendenti”. Gli effetti visivi si fondono perfettamente con i colori cristallini delle lenti delle Cam utilizzate, riflettendo in modo brillante il sangue che, ovviamente, scorre a fiumi. La brutalità degli omicidi e/o delle torture sono gestiti in modo molto creativo, dando un perfetto senso alla trama e costruendo a propria volta i personaggi secondari che gravitano intorno alla storia. Il linguaggio poco “aristocrtatico” è una componente aggiuntiva che identifica un certo tipo di rango della stereotipata vita malavitosa, una scelta ovviamente comoda ma capace di rendere perfettamente il senso del luogo di appartenenza dei personaggi.
A Day Of Violence è una bizzarra storia d’Amore dal sapore ramato, un aspra visione della vita che non offre spazio ad un lieto fine spesso troppo ricercato. La versione, finalmente disponibile nel Nostro Territorio grazie a DigitMovies e dalla propria costola rovente SpasmoBunny, viene impreziosita da un bellissimo reparto Extra con “Dietro le Quinte” e “Scene Eliminate”. Un modo interessante per capire ed approfondire la pellicola sotto tutti gli aspetti creativi.
STAB HORROR ITALY