Articolo a cura di | Alessandro Pesce
“Ambientato nella città immaginaria di Clerville a fine anni ’60, il film segue le avventure di Diabolik, ladro spregiudicato dal volto misterioso, che ha messo a segno l’ennesimo colpo, sfuggendo alla polizia sulla sua splendente Jaguar E-type. A conquistare l’attenzione di Diabolik sarà la bellissima Eva Kant, un’ereditiera arrivata in città con un gioiello di grande pregio, il famoso diamante rosa. Nel tentativo di rubare la preziosa pietra, Diabolik rimarrà stregato dalla seducente donna. Questa volta però l’Ispettore Ginko, aiutato dalla sua squadra, ha messo a punto un infallibile piano per intrappolare l’abile ladro.
Riuscirà Diabolik a farla franca anche questa volta?”
Il film, diretto mai Manetti Bros, è l’adattamento cinematografico dell’omonimo fumetto creato da Angela e Luciana Giussani, e pone l’attenzione sul primo incontro tra il celebre ladro e la sua compagna e complice Eva Kant, avvenuto nel terzo albo della serie originale, L’arresto di Diabolik. Tutta la parte gestionale di quest’Opera risulta un vero e proprio tributo agli anni 60/70, attraverso ambientazioni, stili di vita, musiche, ricerche precise d’epoca automobilistica, e metodi di girato registico; regalando alla vista un autentico viaggio nel tempo e portando al proprio “Cut Finale” un velato sorriso d’intesa al cinema Baviano (e dell’omonimo Film del 1968 con John P. Law & Marisa Mell). L’aspetto Noir rimane stabilizzato con grande personalità, offrendo un continuo senso di paralisi visiva alla quale non è semplice togliere l’attenzione. La cura di ogni dettaglio risulta l’arma perfetta di un delitto organizzato sotto ogni manifestazione d’impresa, imprimendo con grandissima forza una fedeltà al fumetto davvero impressionante. Non è certo un caso la collocazione, su di un montaggio pressochè perfetto, delle soggettive in Split Screen, dando un senso “cartaceo” agli avvenimenti in corso narrativo e catturando le celebri battute didascaliche in modo esemplare attraverso un video focalizzato al solo scopo di “sfogliare” le dinamiche video. Luca Marinelli (Martin Eden, Lo Chiamavano Jeeg Robot) conferma, ancora una volta, grandissima lucidità davanti alla macchina da presa e, forse, supera se stesso in un ruolo completamente inedito al suo Background, rispondendo con marcata responsabilità alla chiamata alle armi. Il proprio Diabolik rispecchia fedelmente ogni caratteristica della controparte fumettistica, spolverando l’animo introspettivo del personaggio con una freddezza ipnotica, capace di abbassare le proprie tonalità vocali come trasmissione cerebrale verso il pubblico : ogni azione, situazione, battuta viene portata in scena con un altissimo senso di controllo del proprio corpo, garantendo non solo una capacità d’espressione al ruolo, ma alla stessa natura recitativa. Al proprio fianco, ovviamente, l’immancabile Eva Kant, interpretata dalla splendida Miriam Leone. L’attrice Catanese è sinonimo di eleganza e sensualità, un ruolo che calza alla perfezione i caratteristici aspetti di Lady Kant. La propria immagine buca lo schermo ad ogni Frame incutendo una pericolosità seducente, portando la narrazione ad una conduzione comunicativa come tramite degli eventi in corso. Alla propria immagine, infatti, vengono associate le maggiori parti del tipico genere “Giallo Investigativo“; una parte fondamentale del racconto, capace di mescolare il Noir più dinamico nella sua forma più concreta. Eva Kant rappresenta la spalla del ladro mascherato, una combinazione diventata iconica in tutto il territorio globale. La chimica tra i due è un aspetto non troppo caratterizzato in questo primo atto, ma segna l’anno 0 nell’orologio biologico del film. Diabolik, infatti, risulta essere la pellicola dell’origine del mito e tornerà (ancora non annunciata ufficialmente) in altri due capitoli nei prossimi anni. Come ogni giallo che si rispetti, in tutte le sue forme, troviamo un inseguitore; e qui entra in gioco le genialità delle sorelle Giussani : la polizia risulta essere il nemico e il ladro il trionfante eroe su cui il pubblico volge il proprio voto di fedeltà. Il traghettatore del corpo di polizia locale identificato nel personaggio dell’Ispettore Ginko viene affidato all’esperto Valerio Mastrandrea. Tutta l’esperienza attoriale viene messa al servizio dei Manetti Bros. in un autentico copia/incolla a carta carbone del personaggio fumettistico. Ginko risulta la scomoda spina nel fianco di Walter Dorian (falso nome di Diabolik), un rivale astuto e capace addirittura di portare rispetto verso il proprio “nemico”. Questo gioco di inseguimenti e di sfuggenti attacchi sono la base sulla quale il film fa una elevatissima leva, portando non solo il genere Poliziesco dalla propria parte, ma reagendo al cospetto di un Thriller Action ormai dimenticato nel nostro Paese. Ogni tassello viene portato con una precisissima funzione e anche le pedine “minori” funzionano come tramite per gli eventi : il bravissimo Alessandro Roja (The End – L’inferno è Fuori, Romanzo Criminale) interpreta un inquietante George Caron come motore per determinate circostanze di trama, Claudia Gerini, Serena Rossi, Vanessa Scalera e tante altre figure di elevata importanza, rappresentano frammenti fondamentali per una completa miscela di creazione collante. Tutta l’oscurità del fumetto risulta una morsa d’acciaio dove i protagonisti si divertono a prenderne parte (a modo loro) in modo attivo e regalando atmosfere sinistre pregne di intrighi e intelligenti schemi rappresentativi dettati da una regia impeccabile. L’operato del Duo Romano, per l’appunto, porta una grammatica settantiana dentro piani sequenza e macchine “a mano” come un dolce ricordo del glorioso passato Italiano; Uno sbiadito pensiero capace di non sfigurare in epoca contemporanea e, anzi, portando una ventata di aria fresca all’interno di una macchina sterilizzata dentro modelli dinamici completamente standardizzati. Diabolik esce nelle sale in un periodo decisamente non semplice, difendendo con le unghie e con i denti la propria causa e la propria Nazionalità, regalando momenti di grandissimo Cinema al pubblico.
Distribuito dalla 01 Distribution – Al Cinema dal 16 Dicembre.
Un appuntamento imperdibile non solo per i Fans del Fumetto ma anche per gli amanti del Cinema di Genere degli anni 60 & 70 che , attraverso le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi, abbraccerà lo spettatore dentro un delicato tributo emozionale.
STAB HORROR ITALY
Data di uscita:16 dicembre 2021
Genere:Giallo
Anno:2021
Regia:Antonio Manetti, Marco Manetti
Attori:Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Alessandro Roja, Serena Rossi, Claudia Gerini, Pier Giorgio Bellocchio, Roberto Citran, Luca Di Giovanni, Antonino Iuorio, Vanessa Scalera, Daniela Piperno
Paese:Italia
Durata:133 min
Distribuzione:01 Distribution
Sceneggiatura:Michelangelo La Neve, Antonio Manetti, Marco Manetti
Fotografia: Francesca Amitrano
Montaggio:Federico Maria Maneschi
Musiche:Pivio e Aldo De Scalzi –
Manuel Agnelli, autore e interprete di due brani inediti della colonna sonora.
Produzione:Mompracem con Rai Cinema
Trama a cura di CominSoon.it