Articolo a cura di | Alessandro Pesce
“Raccoon City, un tempo dimora del gigante farmaceutico Umbrella Corporation, è ora una cittadina morente del Midwest. L’esodo della compagnia ha trasformato la città in una terra desolata, mentre un grande male fermentava sotto la superficie. Quando quel male viene scatenato, i cittadini vengono cambiati per sempre e un piccolo gruppo di sopravvissuti dovrà lavorare insieme per scoprire la verità dietro l’Umbrella e soprattutto sopravvivere alla notte.”
In modo quasi improvviso, l’anno 2021, ha portato una severa quantità di pellicole Horror importanti; sia per peso specifico, sia per aspettative e tonnellate di curiosità al proprio seguito. L’annuncio di questo “nuovo” capitolo, dedicato alla saga Capcom, ha sconvolto il Mondo dei Fans e portato una nuova speranza per una rivalsa mai ottenuta dagli omonimi Film con Milla Jovovich. Archiviati quei pessimi (fatta eccezione per il lavoro di Paul Anderson del 2002) capitoli, Resident Evil Welcome To Raccon City da un netto colpo di spugna e affonda i denti verso un qualcosa più vicino al suo specchiato senso di nascita. Al trailer di lancio è saltato subito all’occhio un particolare movimento di trama; una narrazione che si articola ,coraggiosamente, in parallelo sui primi due Videogame.
Kaya Scodelario (Claire) , Hannah John-Kamen (Jill), Robbie Amell (Chris), Tom Hopper (Wesker), Avan Jogia (Leon) e Neal McDonough (Dr.Birkin) sono i protagonisti della doppia avventura in quello che possiam definire, a tutti gli effetti, il rilancio del Brand. Le atmosfere sinistre sono ampiamente fedeli a quelle che lo spettatore si aspetta, così come la costruzione delle vicende; abile nell’andare nella propria direzione dando accenti e ricalcando, di tanto in tanto, le esatte circostanze vissute in prima persona con Joypad alla mano. Ovviamente avere una copia carbone del prodotto giocato (con ottima scelta di non selezionare Cosplayer per i ruoli dei personaggi) non avrebbe avuto il minimo senso e, forse, dovrebbe essere questo lo spirito di visione davanti allo schermo. Resident Evil è Finalmente un Resident Evil con tutti i suoi pro e contro dove, per garantite ragioni, i contro verran evidenziati con il solito furioso e compulsivo attacco di massa dal pubblico del web. Welcome To Raccon City è un film non privo di difetti, sia chiaro, marcato su scelte stilistiche di montaggio alquanto discutibili e giochi di citazionismo generazionale che lasciano non poche perplessità. La colonna sonora, infatti, risulta essere un arma scarica, dove si cerca di portare alla memoria un periodo lontano che non tornerà mai più. L’ester Egg uditivo dei Cardigans, però, deve far riflettere e non è certo un caso che sia stato scelto proprio l’Ottavo brano dell’album Gran Turismo per dare il via a tutta la vicenda. My Favourite Game non è solo una canzone, ma uno slogan ben catalogato e un inno al racconto stesso. Chi è in sala per questo film ha a cuore i capitoli della Capcom, famelico di una vendetta spietata e chiamando a gran voce chi, questo brand, l’ha reso iconico : I Characters Originali. Come questi interagiscano tra loro, in un modo totalmente differente dalla storia originale, risulta un aspetto poco necessario alla causa di giudizio finale; il film racconta una storia che si rifà in gran parte agli storici avvenimenti del 1996 & 1998, accarezzando (per design) anche i recenti filoni dei prodotti rimasterizzati, portando il tutto ad una versione 2.0 di piacevolissima visione. La caratterizzazione degli stessi è gestita in modo abbastanza credibile nonostante gli aspetti psicologici differenti della propria controparte videoludica (in particolar modo quello ricoperto da Leon Kennedy), creando alla mente un continuo punto interrogativo di difficile digestione (anche su alcune parti di CGI) , ma capace di dare una continuità solida ad alcuni di Loro ed offrendo al film un modo personale di traghettare lo spettatore verso un fine corsa ben strutturato e calibrato a dovere. La sfrenata corsa verso il tempo porta il pubblico dentro una “Vibe” da videogiocatore, attraversando una tensione sempre costante dall’inizio ai titoli di coda (con sorpresa) e creando una squadra ben allineata e pronta alla prossima battaglia. I riferimenti al celebre spot promozionale di George Romero, gli abiti, i Rebus per aprire determinati punti di passaggio, i suoni delle porte, le scritte introduttive, il non dare troppa importanza alla scrittura di tutti i personaggi…respirano, profumano e bruciano del puro Resident Evil. Un prodotto fatto da fans, per i Fans ma che non piacerà a tutti i Fans, creando una nettissima divisione perfetta. Le scelte di inglobare, come già detto, due capitoli in un unico film è probabilmente l’aspetto che risulterà meno omogeneo ma, semplificando in un unico rapporto di equivalenza con i 6 film passati, questo lavoro di Johannes Roberts risulta oro colato. I botteghini , in passato, han dato ragione ad un prodotto che di Resident Evil aveva seriamente, ed in modo imbarazzante, poco a che fare; non vediamo come sarà possibile non digerire un qualcosa che, almeno in grande parte, ci ha provato con grande senso di appartenenza.
STAB HORROR ITALY
Written & Directed by: Johannes Roberts
Produced by: Robert Kulzer James Harris Hartley Gorenstein
Executive Producers: Martin Moszkowicz Victor Hadida Jeremy Bolt Paul W.S. Anderson
Cast: Kaya Scodelario Hannah John-Kamen Robbie Amell Tom Hopper Avan Jogia with Donal Logue and Neal McDonough #OfficialTrailer#SonyPictures#Sony#Trailer#ResidentEvil#WelcomeToRaccoonCity#NYCC#KayaScodelario#HannahJohnKamen#RobbieAmell#TomHopper#AvanJogia#DonalLogue#NealMcDonough