LASCIATEVI TERRHORRORIZZARE

Spettri : Le Catacombe Oscure di Marcello Avallone [RECENSIONE]

Articolo a cura di | Alessandro Pesce

“Durante gli scavi per la metropolitana di Roma, crolla una parete che apre un varco verso misteriose gallerie catacombali. Quattro archeologi, Lasky, Barbara, Marcus e Andrea, si mettono alla ricerca di una leggendaria “tomba di Domiziana”, ma durante le loro esplorazioni, cominciano ad avvenire fenomeni inspiegabili”.

L’Italia, dai primi anni 80, ha avuto una fortissima presa verso le pellicole Horror; un epoca dove non esistevano prodotti di serie A o di serie B nella propria forma critica. Tutto il contesto storico portava semplicemente Film di Genere, senza macchie di etichetta. Ovviamente la classificazione era marcata tra “belli” e “meno belli”; in un tempo, ormai passato, dove lo spettatore gustava l’atmosfera portata a schermo per il semplice gusto dell’intrattenimento. Spettri, film del 1987 di Marcello Avallone, viene da quella ruvida strada fatta di Mostri e ambientazioni al limite del claustrofobico, dove lo sporco gioca in casa e che manifesta la propria logicità attraverso semplicistici passaggi narrativi. La forza e il taglio tipico Americano di questa pellicola, interamente recitata in lingua inglese, scolpisce su marmo una struttura davvero efficace, confezionando una concentrazione di attori importanti come il gettonatissimo Donald Pleasence, dando corposità sul reparto attraverso la propria impostazione quasi teatrale. Spettri è un film altamente scorrevole; un lavoro che sa giocare sul sarcasmo in modo molto creativo e che, grazie alla sapiente maestria di Sergio Stivaletti, dona al pubblico frenetici momenti d’Horror d’annata attraverso una creatura perfettamente elaborata. Katrine Michelsen, ma specialmente John R. Pepper risultano veri e propri fari che innescano l’articolazione del Film, quest’ultimo grazie all’esperienza acquisita, all’estero, sia come noto fotografo sia come aiuto regista di molteplici cult movie come, ad esempio, Ghostbusters al fianco di celebrità quali Dan Curtis. Questo bagaglio ha portato la propria interpretazione ad avere dei tempi ben scanditi, con conseguente abilità nel sapere il perfetto posizionamento di Macchine e Luci. Ogni arma portata alla canna del film risulta un perfetto Strike per la buona riuscita e fa strano sapere che tale Opera venga presa sottogamba dalla maggior parte degli utenti. Spettri ha ovviamente delle grandi esagerazioni e forzature grammaticali registiche, ma forse, proprio per questa motivazione, riesce ad essere estremamente piacevole e anche capace di rievocare momenti di una memoria passata che necessita, ogni tanto, essere riscoperta e valorizzata per la sua natura. Le musiche, di Lele Marchitelli e Danilo Rea, sono contestualizzate a dovere e dettano precise circostanze che si vengono a manifestare durante le scene più dinamiche con un crescendo mai invasivo e al limite del Gotico, offrendo così anche un impatto sonoro di tutto rispetto. L’ Action non viene mai a mancare, porgendo la guancia ad un movimento sempre acceso e che, grazie alle lugubri location, gratta ogni spazio di ruggine; “arrivando” anche ad un pubblico non proprio svezzato nel mondo dell’Orrore. Tale componente è probabilmente il miglior pregio : non essere del tutto classificabile, collocandosi tra L’avventura, La Commedia, L’Horror e L’Azione. Una moltitudine di sottogeneri capace di soddisfare diverse estetiche e gusti. Un film Adatto a tutti.

-Spettri rappresenta un ombra passata che avrebbe meritato più considerazione-

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