Articolo a cura di | Alessandro Pesce
“Terry e Charlie ricevono un passaggio da una vecchia signora, la cui automobile pare guastarsi nel mezzo di un bosco. Si tratta in realtà di una trappola ordita da una famiglia di psicopatici: Ike e Addley, i figli della donna, uccidono brutalmente la coppia. Intanto tre amiche, Trina, Abbey e Jackie, si preparano per il loro annuale appuntamento con il “fine settimana misterioso”. La meta è una sperduta area boschiva del New Jersey. Accampatesi, le ragazze praticano il nuoto e la pesca ignorando di essere spiate da Ike e Addley. Nottetempo i due psicopatici attaccano le donne, legandole e imbavagliandole al fine di sottoporle ai loro giochi sadici davanti agli occhi della madre compiacente”.
La follia della Troma è riconoscibile fra la moltitudine di “etichette” di un certo tipo di cinema. Gli eccessi sono sempre stati alla base delle Loro opere con una lista davvero enorme di lavori entrati, oramai, nell’olimpo di quello che va oltre il B-MOVIE. Mother’s Day affronta una sorta di Rape & Revenge con spiccate venature degne del miglior Tobe Hooper e di quella visione “Familiare” di disturbante concezione visiva. Il Male nella sua forma più nascosta viene rappresentata, almeno nelle battute iniziali, nella figura di una anziana donna che si rivela essere la mente di una labirinto fatto di torture e violenze psicologiche. Charles Kaufman (fratello del noto fondatore della Troma Lloyd Kaufman) mette in scena uno Slasher spietato e senza fronzoli, dove la violenza e le esagerazioni vengono esposte magistralmente. Le atmosfere di Mother’s Day hanno quel sapore di “avariato” come una mela lasciata al sole, improntando l’intera narrazione su di un sentiero che da il voltastomaco : Sporcizia, Sangue, Polvere e direttive Sadiche sono un vortice che segue una ruota sempre pronta a girare verso una psiche deviata e pronta a dettare dolore. Dietro quello che sembra un normale B-Movie di quarta mano c’e’, tuttavia, una morale precisa che non confina la sola estetica, ma rappresenta una società dalla maschera angelica, celando la propria vera natura. La scuola di un cinema d’altri tempi è evidente e la cura dei/nei dettagli fotografici ne è l’evidenza più lampante : ogni movimento di macchina, la cura delle location, le musiche e le convinte interpretazioni attoriali risultano sempre focalizzate al voler trasmettere qualcosa di forte. Un pensiero che si può ampliare per tanti dei progetti sottovalutati di casa Troma, ma che catalizza in questo preciso lavoro un perfetto squarcio di ideologia purtroppo sempre attuale. Il grido sociale viene mascherato da film di genere puntando il dito su precise collocazioni. Kaufman offre allo spettatore un punto di apparente sola andata ma, come ogni rape & revenge che si rispetti, anche una volontà di ribellione e reazione; un dettaglio che ai fini del bizzarro e dell’apparente goliardia, ha una stabilità su cui riflettere. Le ambientazioni, a distanza di 40 anni, riescono ancora oggi (specialmente nelle parti in esterna) ad incutere una certa dose di tensione, fortissimo segno caratteristico di un lavoro che si è saputo differenziare in totale controllo dei propri mezzi. Ovviamente stiam sempre parlando di un lavoro Underground, realizzato con pochissimi mezzi e, forse anche per questo, capace di un SelfControl non certo tipico delle industrie cinematografiche. Mother’s Day va dritto per la propria strada, trascinando brandelli di carne calda nelle proprie ruote incandescenti. Il “Gioco al Massacro” durante la parte conclusiva del film (con relativa sorpresa) vale, da sola, il prezzo del biglietto.
-Welcome To The Party ..Honey-
Distribuito da DigitMovies , Mother’s Day rappresenta un tassello fondamentale dello Slasher e Rape & Revenge da non farsi scappare.
STAB HORROR ITALY