Recensione a cura di | Alessandro Pesce
“Inseguito da spie sovietiche, il Professor Joseph Javorksy rimane coinvolto in un test nucleare nella zona delle Yucca Flats. L’effetto delle radiazioni lo trasforma in un mostro animato dall’istinto omicida. La furia scatenata miete numerose vittime e la polizia incolpa della strage un innocente. Si scopre che il vero mostro si rintana in una grotta e minaccia la vita di due incauti ragazzini.”
I bei tempi del bianco e nero riescono a potare ogni pellicola in una dimensione tutta propria. Le pellicole di Genere ancora di più attraverso la classe della messa in scena, le atmosfere sempre lugubri, la patinatura della sgranatura, le scelte registiche e specialmente la bravura degli attori ad esporre una determinata dinamica. Il Mostro delle Yucca Flats non si sposta da queste qualità e offre allo spettatore un ottimo spettacolo a tratti quasi riconducibile ad uno sceneggiato a cielo aperto. Ben lontano da produzioni e/o interpretazioni Hollywoodiane, la pellicola riesce a rapire, giusto per rimanere nel soggetto, l’attenzione, proprio per la diversità qualitativa ed espone un concentrato di molteplicità espressiva, garantendo una sana dose di perplessità al quanto inaspettata. Il Dramma e il Thrilling si mescolano in continuazione, giocando e rimbalzando per tutta la durata dell’opera. Se a questi aggiungiamo una perfetta gestione registica di Coleman Francis, allora ci si trova proprio davanti ad un marchio inedito. Ovviamente la trama spicciola gioca a proprio vantaggio un movimento che le permette di eccedere in scelte di inquadrature che sfiorano il geniale, assumendo un controllo quasi totale dell’intero operato. Probabilmente ai giorni nostri si potrebbe definire una sorta di “Asylum MA con un certo stile” giusto per intenderci del livello cinematografico. Altri potrebbero dire “talmente brutto da risultare quasi geniale”: Una filosofia che ha reso celebre lo stesso Ed Wood (di cui torneremo a parlare a breve). Il Mostro delle Yucca Flats sfiora entrambe le definizioni e si colloca esattamente nel mezzo, offrendo un impianto attrezzato di tanta pochezza ma di altrettanto gusto nel voler raccontare una storia indefinibile o incatalogabile. Tor Johnson risulta essere una scelta perfetta e fa della teatralità la sua carta vincente; materiale che lo ha contraddistinto nei ruoli interpretati nelle pellicole del suo grande amico Ed Wood, ricollegandoci in un certo senso al discorso precedente. L’espressione della gestualità non è di certo un motore accessibile a tutti, invece Johnson riesce, anche grazie alla sua imponente corporatura, ad affidarsi a questa “quasi obbligata” (a detta dei colleghi) tecnica attoriale, irrompendo con una grandissima efficacia e rendendo al meglio il proprio ruolo.
Di certo uno Sci-Fi, sul filo del poliziesco d’altri tempi che non può assolutamente passare inosservato. Un film raro che finalmente ha raggiunto i raggi solari delle edizioni DVD grazie alla Home Movies e la propria bizzarra costola Freak Video, sempre pronta a portare su territorio italiano pellicole quasi introvabili. L’edizione è ricca di contenuti Extra come : Curiosità “Freak”, Trailer e l’immancabile “The Freaka Show” : presentazione esclusiva a cura della Maga Freaka.
Trailer
- Director
- Coleman Francis
- Starring
- Barbara Francis, Ronald Francis, Anthony Cardoza
STAB HORROR ITALY