Recensione a cura di | Alessandro Pesce
Alberto Bambini ci porta dentro uno sconnesso sentiero fatto di possessioni demoniache e sporche ambientazioni umide di peccato. Lucinda si affaccia al pubblico in modo esaustivo e perfetto sulle tempistiche registiche, tramite una produzione di colori vivaci ma lugubri allo stesso tempo. Il giusto equilibrio che rende questo lavoro un ottimo risultato di sostanza, nel senso più indicativo del termine. La pellicola, infatti, non si lascia alle spalle inutili e già abusati tempi morti narrativi che introducono l’origine del male, anzi, gira dalla porta posteriore del classico schema cinematografico, esponendo una cruda realtà già avviata. Il male non sempre ha un origine ben costituita : è in quel preciso luogo in un momento non meglio identificato, come fosse sempre presente e accorto al movimento d’azione, subdolo e crudele. Lucinda è una storia di inganno, di una maledizione che coinvolge un’intera famiglia mettendo a rischio tutta la sicurezza di un’adolescente in un crescendo di terrore che porterà lo spettatore a temere tutto ciò che finora ha creduto come rassicurante. Il regista è abile a portare una storia cruda, senza fronzoli e che fa presa nella sua compatta totale sostanza, aiutato naturalmente da una cast capace di rendere alto il valore di questa confezione ben presentata : Mario Diodati, Kora Kant, Romuald Klos, Alessandra Gianotti e Martina Ambrosino. Tutti attori che, grazie al proprio breve ma intenso impiego, ci mostrano come il classicismo italiano del cinema di genere d’altri tempi sia ancora vivo e gode di ottima salute. La memoria, per i più navigati, è di immediata assonanza con autori quali Brunello Rondi, Ovidio Assonitis e Mario Bava. Ovviamente non si stan facendo prallelismi o associazioni e tutto va contestualizzato con le dovute proporzioni di immane grandezza, MA la sostanza costruttiva di questo Short Movie è senza dubbio figlia di queste immortali atmosfere malsane e gotiche che han reso immortali questi Maestri. Un ritorno al passato che viene catapultato in una contemporaneità senza tempo. Un po come le grandi produzioni venute dall’underground, Lucinda non identifica una collocazione temporale precisa e ci troviamo immersi in una realtà eterea e quasi “spaesante” non facendo capire allo spettatore in quale epoca ci si trovi dinanzi. Gli effetti speciali sono, anch’essi, posti in modo preciso e caratterizzano perfettamente ogni dinamica circostanziale, portando i giochi di luce ad un altissimo livello visivo. La patinatura fornita è pulita e chirurgica, esponendo anche ai meno smaliziati un prodotto si Indy, ma anche digeribile al pubblico moderno e troppo Americanizzato.
In sostanza, Alberto Bambini porta, al proprio archivio, un ottimo biglietto da visita ad un eventuale grandissima produzione e non sfigurerebbe, nel modo più assoluto, neanche ad una maggior minutaggio ed esposto su di un Maxi Schermo.
Trailer
Immagini Promozionali
Pagina Ufficiale : LINK
- REGIA
- Alberto Bambini
- CAST
- Mario Diodati
- Kora Kant
- Romuald Klos
- Alessandra Gianotti
- Martina Ambrosino
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