Recensione a cura di | Alessandro Pesce
“Un virus si espande in una cittadina isolata. Il Chaos genera ritornanti affamati di anime da contaminare e solo una coppia sembra sfuggire alle fiamme dell’inferno seminato sulla terra. Ma quanto, ancora, durerà la loro fuga?”
Diretto dallo sceneggiatore di Dylan Dog, Claudio Chiaverotti, prodotto da Massimo Bezzati, Horror Dipendenza , Massimo Costante e scritto da Stefano Fantelli ; si affaccia al pubblico (e di prossima divulgazione ufficiale) questo interessante Infected Movie capace di riscrivere le regole del genere. Si perchè definirlo Zombie Movie non è del tutto corretto e, probabilmente, quasi distante dalla matrice di base. Muse Comes Home è un prodotto che guarda in faccia diversi temi sociali, analizzando nel profondo la radicata e distratta vita contemporanea, amplificando all’ennesima potenza una follia degenerativa disturbante che, con uno sguardo vigile, accarezza il tributo al Classico cinematografico senza abusare dell’eccesso. La storia ruota intorno ad una coppia che, durante una serrata fuga da individui, tutto fuorchè normali, ricorda i propri momenti di intimità in un gioco registico che mostra il necessario senza dichiararne paternità di genesi. L’inaspettato, l’improvviso e l’esplosione della “malattia” arriva scavalcando il permesso, entrando nella vita (o in questo caso, nella morte) della cittadina come una pioggia estiva. Chiaverotti prende a piene mani alcuni rimandi letterari come il capolavoro di Richard Matheson, rendendolo, quasi, un’entità subdola (o lasciandolo intendere, in una certa forma) dove tutto è lasciato all’immaginazione dello spettatore senza volgere lo sguardo alle mode del momento, attraverso spiegazioni utili solo alle menti distratte; seguendo addirittura le orme della prima strepitosa serie di The Walking Dead, attraverso azioni in solitaria dove uno dei protagonisti si troverà in lotta con la solitudine più oscura. Nonostante il minutaggio di un Cortometraggio (15min. circa) tutto è spiegato nella maniera più scorrevole possibile, intervallando brutalità e follie stradali a sentimentalismi quasi commoventi in cui, il senso di umanità, riesce ancora a prevalere sugli abissi del purgatorio cocente. Muse Comes Home è una sorta di avviso alle pericolosità del Mondo; stratifica il cinema sotto una lente capace di nascondere sottotrame attive e che, fattore probabilmente più evidente, assume una cura nel dettaglio fotografico davvero imponente : ogni inquadratura nasconde posizionamenti perfetti che non sbavano sulla ricercata creazione di dinamiche abusate (pur adoperandone, chiaramente, la struttura meccanica) sul continente Hollywoodiano, ma battezza, quasi come fonte ereditaria, una velata carezza sulla figura Fulciana tanto cara allo sceneggiatore/disegnatore Torinese. La color Correction, stessa, contorna, per l’appunto, questa intensità sotto una patinatura avvolgente che non lascia fiato nei polmoni dello spettatore, infondendo l’opera di una stabilità malsana quasi palpabile. Il cast si muove con grande disinvoltura sul set e non cerca, in tutti i modi, di mettersi in evidenza per il semplice e narcisistico posizionamento davanti alla macchina da presa : ogni “character” ha il giusto spazio e, come un perfetto soldato, esegue l’educata azione utile per quella specifica causa senza esagerazioni spesso fin troppo evidenti per un prodotto “indipendente”. Muse Comes Home è un vero ritorno a casa per il genere Horror Italico e, se le premesse sono queste, non dispiacerebbe un futuro approfondimento su alcuni punti, volutamente, lasciati in sospeso. Questo discorso però potrebbe vanificare quanto di buono viene espresso e, forse, in fin dei conti, questa brusca interruzione svolge il suo compito nel migliore dei modi perchè, nel cinema, non si possono avere tante risposte quante sono le domande. La magia della settima arte è, anche, offrire qualcosa capace di muovere gli elementi cerebrali per sentirsi…vivi ; o meglio, non sentirsi Morti.
La morte cammina a braccetto con la Vita.
MUSE COMES HOME
Regia: Claudio Chiaverotti
Ideazione, soggetto e sceneggiatura: Stefano Fantelli
Produzione: Cronenter Films, Massimo Bezzati, Horror Dipendenza, Massimo Costante
Aiuto Regia: Alessio De Bernardi
Direttore fotografia: Leopoldo Susio
Make-up ed effetti speciali: Ilaria Iaci, Rossana Cattide
Sonoro e musiche: Stefano Agnini
Attori principali: Matteo Pasquini, Roberta Di Somma
Attori secondari: Mario Giustini, Matteo Benvenuti, Ginevra Susio, Carlo Lucarelli, Silvia Riccò
Voce narrante: Carlo Lucarelli