Articolo a cura di | Alessandro Pesce
“Il programma è uno talk show notturno del 1977, Night Owls. Il film segue il conduttore del talk show, Jack Delroy, durante gli eventi di uno speciale di Halloween. Una delle interviste della puntata riguarda Lilly, una giovane sopravvissuta a un suicidio di massa perpetrato in seno a una setta satanica.”
Dai Produttori di Paranormal Activity e Barbarian arriva un film tanto discusso quanto totalmente accantonato in un angolo di inferno; Una sorta di pellicola capace di attirare a se gli sguardi come l’occhio di una cinepresa datata. Late Night With The Devil assume quell’aurea quasi catalogabile come Mockumentary, pur non avendone necessariamente la struttura portante e definendo, a proprio modo, un racconto “live” sotto avvenimenti ipoteticamente reali. La base del racconto vede un presentatore di Talk Show nella disperata ricerca di tornare sulla cresta dell’onda; Il proprio programma, infatti, dopo anni di fortunati ascolti, precipita in una routine che il pubblico inizia a rigettare senza mezze misure. Lo spietato mondo della Televisione non ammette errori e non utilizza maniere dolci per riconquistare quell’ormai lontano pubblico, anche se ciò comporta dover adottare strategie illecite. La “Tv Del Dolore“, si sa, da sempre accompagna la quotidianità degli appartamenti di tutto il Globo e questo non ne farà di certo eccezione. I fratelli Cameron e Colin Cairnes, registi della pellicola, conoscono bene l’argomento e, figli di una scuola visiva induttiva al reset cerebrale, accarezzano la valle dei ricordi sotto mentite spoglie, analizzando una grammatica tanto datata quanto profondamente attuale, portando al pubblico esattamente ciò che vuole vedere. A poco importa se ciò voglia dire superare un limite non del tutto digeribile, l’importante è far parlare di se : nel bene e/o nel male. La storia si ramifica dietro una voce narrante e racconta una precisa messa in onda del programma notturno Night Owls : “La notte di Halloween il pubblico americano sarà proiettato dentro il fascino del paranormale”; Viene introdotto, così, un video recap dove si racconta di una setta Satanica finita nelle mani di un megalomane capace di indurre i propri adepti ad un suicidio di massa; l’unica sopravvissuta all’incendio, in quella squilibrata notte, risulta essere una bambina. Quella bambina ora è cresciuta ed è pronta a raccontare in diretta (insieme alla propria terapeuta) l’infernale mondo che non cessa abbandonare il proprio cammino a che alberga, ancora, dentro Lei.
Ogni taglio del film è votato alla causa di proiettare lo spettatore nel profondo senso estetico retrò americano, avvolgendo la pellicola di quella patinatura satinata e dalla filigrana persistente e rumorosa, riuscendo a ricreare perfettamente un concetto di base dove si deve credere a ciò che si sta guardando. Late Night With The Devil non è solo un lavoro che analizza l’Orrore dentro concetti di possessione (anche perfettamente riusciti ed inquietanti) fini a se stessi, ma affossa le mani dentro una terra concimata dall’ipocrisia e dalla non curanza di manovre emotive nella quale non si faticherà riportare questo spietato senso nell’epoca attuale. Quante volte abbiamo assistito a veri e propri momenti imbarazzanti utili solo a creare audience? Ecco, Il film sterza il volano su quel concetto, sfruttando “il Genere” come veicolo coinvolgente e dove il vero terrore assume una concretezza maligna. Non è certo una caso che si faccia più volte riferimento all’ipnosi e dei pericoli che queste manovre possano (se date in mani poco pratiche) recare alla stabilità emotiva, ruggendo a piena voce sul viso dei produttori televisivi come veri e propri “tramiti” di un sistema disfattista creato ad HOC per anestetizzare il cervello umano. I fratelli Cairnes mettono in scena un circo di emozioni che non devono soffermarsi al semplice “momentum” , MA deve sfondare la quarta parete creando quel secondo passo necessario al movimento di un cervello troppo spesso immobilizzato dai frame che corrono lungo quella scatola nera bugiarda priva di empatia. Il reparto tecnico è abile a ricreare fedelmente ogni aspetto degli anni 70, dalla già citata filigrana fino ad arrivare alle capigliature, costumi e personaggi iconici; si passa dal citazionismo del presidente Nixon, alla Manson Family fino ad arrivare addirittura a Anton Lavey (in Europa conosciuto solo dalla branchia di appassionati di occultismo), mettendo il pubblico dentro un contesto ben confezionato e cercando di elevare sullo stesso piano un grido sociale dove, regime politico ed ipnotico, risultano binario di uno stesso percorso. Un pensiero probabilmente più crudele di quello che si possa immaginare, o che, ancora meglio, contorna il film di una serietà non del tutto intuitiva al pubblico generalista. Late Night With The Devil esagera nei punti dove è appropriato premere il pulsante, creando una linea ondulata in cui il tempo riesce a dilatarsi con una costanza necessaria a far respirare lo spettatore. L’abile costruzione narrativa ha, infatti, lo scopo di non svelare troppo nel minor tempo possibile, attraversando ogni dinamica di scrittura sotto una sorta di fase preparatoria e che, successivamente, viene esposta nel curioso finale che chiuderà ogni punto in modo spiazzante e che farà, ancora una volta, del citazionismo un punto esclamativo. La Tv non è mai verità e non lo sono neanche i Film.
Un lavoro decisamente brillante e che nasconde tantissime sottotrame capaci di aprire le menti stanche di elaborazioni contaminate.