LASCIATEVI TERRHORRORIZZARE

H010N : Intervista In Esclusiva con il Regista Luca Canale Brucculeri [Anteprima]

Articolo a cura di | Alessandro Pesce

Dopo averlo letteralmente amato con il Lavoro “Onirica” (recensione al seguente LINK); Forte tributo al cinema Giallo Italiano, il regista Luca Canale Brucculeri è pronto a tornare con un nuovo, folle, progetto. E ,stando alle sue dichiarazioni, troveremo qualcosa di completamente diverso pur mantenendo quella solida radice tanto cara al pubblico assetato di sangue. HO10N delinea la sua forma con grande potenza.

Di Seguito la Chiacchierata che anticipa, con il dovuto freno, questa nuova avventura che, ora come non mai, amplifica la curiosità.

H.I. – Ciao Luca, prima di iniziare a parlare del nuovo progetto, facciamo qualche piccolo passo indietro, chiedendoti quale è stata la scintilla che ti ha avvicinato al cinema di Genere? Dove nasce la passione per quei tipi di film e cosa ti ha spinto ad intraprendere la carriera di regista?

LCB – Dunque, è una storia che amo raccontare spesso anche ai miei allievi del corso di regia e cinema: quando ero piccolo ho passato la maggior parte dei pomeriggi e del tempo a casa della mia nonna materna. Mio nonno (a cui ero legatissimo) arrivava a casa quasi sempre con una nuova VHS da farmi visionare, conta che ero piccolo e si trattava di cartoni animati (da cui poi ho preso ispirazione per il nuovo film, ma ne parliamo dopo). Vicino a casa di mia nonna c’era una piccola videoteca dove appunto mio nonno andava ad acquistare le VHS, così la sera, quando mia mamma veniva a prendermi per portarmi a casa per cena, passavamo ad affittare dei film. Almeno 3 a settimana e uno nel weekend. La mia scuola di cinema è stata tra quegli scaffali di metallo e quelle stanze divise per genere cinematografico. Credo però che la scintilla o il seme sia stato piantato con “Dal tramonto all’alba” di Rodriguez: i miei avevano appunto affittato la VHS e io ero consapevole, avendo visto la locandina, che si trattava di un film sui vampiri ma lo guardai comunque. Nel momento del plot twist mi spaventai tantissimo, (ero terrorizzato dalla figura del vampiro) talmente tanto che mi venne la febbre altissima. Ecco, quell’emozione così forte, così febbricitante appunto piantò un seme: io volevo far provare emozioni attraverso le immagini.

H.I. – Un’ edizione sicuramente accattivante vista la famosissima copertina in cartonato e con quel rosso così acceso. Quando hai capito che il tuo posto era quello dietro la macchina da presa e non davanti?

LCB – Io ho iniziato come attore e ho sempre voluto raccontare storie. Ma appunto, non so come, ad un certo punto mi sono reso conto che queste storie avevo bisogno di narrarle in modo diverso, dal mio punto di vista più che interpretativo in prima persona. Ho sempre pensato che i registi hanno un enorme potere che agli esseri umani non viene dato: la manipolazione del tempo. Puoi far durare un istante delle ore o delle settimane un secondo, ma soprattutto a differenza della vita reale, sappiamo esattamente cosa proveranno le persone e quale percorso faranno, dove arriveranno. Ed è una cosa che mi rilassa molto essendo una persona divorata dall’ansia perenne.

H.I. – Il Tuo lavoro (Onirica) ha mischiato, infatti, tantissime tendenze del panorama Thriller Horror degli anni 70, specialmente quello Italiano. Il Tuo Rapporto con quel tipo di Cinema o quel senso di ansia puo’ aver influenzato questa scelta artistica?

LCB – Sicuramente i sogni sono sempre stati una parte fondamentale del mio essere, di ciò che sono. L’horror e thriller anni ’70 (ma anche anni ’80) sono sempre stati nel mio cuore, ma non saprei dirti se è dovuto a quello. Posso però dirti che a volte le persone sognano e poi riportano nella vita ciò che nella notte appare nelle loro menti, poi chissà come un mattino ti svegli e scopri che un sogno non è propriamente un sogno e tutto diventa surreale, bellissimo e in un certo senso colorato di blu piuttosto che di nero. Ecco, forse la mia “cura” all’ansia è riconducibile a questa parola: surreale.

H.I. – Thriller/ Sci-Fi / Horror , tutte etichette che nel corso degli ultimi anni han saputo differenziarsi e, in un certo modo, affermarsi in modo esponenziale. Come trovi cambiata, nel corso degli ultimi 10/20 anni la vetrina del cinema?

LCB – Il cinema è cambiato perché il mondo è cambiato. La paura è diventata tangibile e non è più la paura fantasiosa e onirica di un tempo. La paura è diventata psicologica, una vite che continua ad avvitarsi e a tirare un filo spinato che lacera le carni. È viscerale, si cerca di arrivare molto più alla mente dello spettatore e lasciare qualcosa di cui parlare e a cui pensare, un’auto-analisi a volte piuttosto che un jump scare da pop-corn movie. Siamo tutti dilaniati dall’orrore, ormai.

H.I. – Il Web ha generato una serie interminabile di corto/mediometraggi o film autodistribuiti, in generale. Che rapporto hai con il cinema indipendente, specialmente quello più Underground ( e appunto piu’ psicologico e introspettivo) come Australia, Turchia, Corea? L’italia è in una fase di sorta di Rinascita? o la trovi ancora indietro; Vuoi per cultura, vuoi per grande esigenza del pubblico , sulla fase conclusiva di lancio che, da li in avanti, determina la vendita?

LCB – Di sicuro a livello di produzione siamo rimasti indietro: l’horror viene ancora visto come un genere non solo di nicchia ma proprio da dimenticare a volte. Il resto del mondo è molto più aperto: non interessa a nessuno come hai fatto un film, con quanti soldi o quali attori. Interessa la storia, cosa trasmette, dove arriva e cosa genera. Come mi dice sempre il mio produttore Graziano Molteni: “Il pubblico vedrà un bel film o un brutto film, fine.” Ed è vero, ma in Italia non funziona così purtroppo; o almeno non per il cinema indipendente.

H.I. – E ora veniamo a quella che sarà la tua nuova creatura. Cosa ci puoi dire di #Ho10N e quali anticipazioni ci puoi dare su questa nuova avventura?

LCB – Prima ho parlato della videoteca in cui andavo ad affittare le VHS la sera prima di tornare a casa. Ecco, questo è il film che avrei voluto trovare su quello scaffale e sceglierlo, magari, un giorno. E non ti nego che vorrei in un certo senso poter viaggiare nel tempo per andare a posizionare la VHS esattamente dove avrei potuto trovarla…e sapere cosa ne pensa il me di 7/8 anni di quel film. È un film dal sapore orientale, con contaminazioni horror ma anche da revenge movie al femminile. Le donne sono importantissime, sono imbrattate di sangue, sono furie, sono divinità in un certo senso. Ci sono dei rapporti tra di loro, tra i loro personaggi che sono fantastici. Aver potuto lavorare a livello recitativo e psicologico con la protagonista Alessia Spanu è stato fantastico oltre che un dono: lei ha centrato perfettamente il personaggio e ha dato tutto, trasformandosi, ampliando ed espandendo un ruolo che amo e facendolo suo. La stessa cosa è accaduta con Micol Damilano in un ruolo che non posso spoilerare: ma sono bastate due parole per entrare in sintonia e creare ciò che poi vedrete in una delle scene più frenetiche e caotiche del film creata grazie al team Nova Rolfilm. La stessa cosa anche con le altre attrici Roberta Pipoli e Yanka De Olivera Pena (direttamente dalla Gypsy Academy) sotto la guida dello stunt coordinator Walter Perrone. Ma non è tutto: il lato maschile ha fatto da contrappeso in questa vicenda. Francesco Mattia Vagnati si è buttato anima e corpo in un ruolo non semplice, Riccardo Fiorio è stato straordinario nell’interpretare il suo ruolo e Paolo Mazzini ha incarnato perfettamente ciò che avevo nella mia mente. Con lui abbiamo lavorato a lungo, su ogni dettaglio, ogni piccola cosa. È un grande professionista e auguro a tutti di poter lavorare con attori di questo calibro. E poi la scenografia creata dai ragazzi di “Inverno” ci ha sigillati e blindati in un mondo sporco, marcio e claustrofobico. È un film molto personale ma che con le sue contaminazioni pop derivanti dagli anime non mancherà di intrattenere il pubblico (spero).

H.I. – L’importanza degli effetti visivi è ancora un qualcosa su cui (a livello di interesse per il pubblico) dover far presa per poter essere “vendibile” a larga scala?

LCB – Dipende dal contesto, sai? Io sono amante degli effetti pratici e sul set c’era sangue a litri. Ho bisogno di avere qualcosa di tangibile, di vero. Con Veronika Gordienko, la responsabile degli effetti pratici, abbiamo fatto mesi e mesi di prove per trovare le cose giuste da mostrare al pubblico. Anche se io sono della scuola del mostrare meno e far percepire di più a livello psicologico: l’immaginazione può creare mostri che neanche immaginiamo.

H.I. – Tramite i tuoi canali social abbiamo potuto avere qualche brevissima clip sia del set, sia delle apparecchiature che faranno da oggetti di scena; quanto tempo avete dovuto impegnare per la realizzazione? Ad uno primo sguardo sembra una fusione tra (ambientazione) l’interno di un incrociatore imperiale di Star Wars e (oggetti di scena) qualcosa legata al mondo vicino agli Anime (come hai giaà accennato) come Serial Experiment Lain o il così detto mondo dei “robottoni” quali Mazinger (con sequel riuscitissimi e più esplorativi) Mazinkaiser etc ect …

LCB – Esatto, hai indovinato! I riferimenti sono molteplici, ma in realtà di Star Wars non c’è nulla: siamo lontani anni luce da quel mondo. Siamo più vicini al mondo di Kamen Rider, alle trasformazioni fisiche di Tetsuo, allo sporco di Berserk (anche senza contaminazioni fantasy). I ragazzi di Inverno ci hanno messo mesi per completare e terminare il tutto: creare quel mondo, renderlo coerente è stato un lavoro lungo e non facile…anche perché bisognava entrare dentro la mia testa che a sua volta ripercorreva immagini viste da un bambino di 8 anni e voleva renderle cariche di intensità. L’altra metà del lavoro è stata fatta dal direttore della fotografia Juan Rolando, grande fan degli anime anche lui, che ha capito esattamente cosa dovevamo rappresentare e portare in scena anche a livello di luci e ombre. Ma chi realmente mi ha lasciato creare e dato carta bianca è stato Graziano Molteni: si è fidato totalmente delle mie scelte e del mio operato e non lo ringrazierò mai abbastanza per avermi permesso di fare questo film.

H.I. – L’action, in questo progetto sembra essere la colonna portante. Anche qua c’è stata una preparazione specifica?

LCB – Mesi e mesi di allenamenti sia per i protagonisti che per gli stunt. C’è una sequenza della durata di quasi 20 minuti in uno spazio molto stretto in cui esplode letteralmente tutto mentre si esplora il mondo dei Wuxia che tanto amo. Succede realmente di tutto: dal tempo che si blocca al sangue che sgorga, alle luci che esplodono. È stato difficile ma è stata definita “la main” dal cast tecnico. E spero possa dare le stesse emozioni che ha dato a noi mentre la stavamo girando anche al pubblico.

H.I. – La curiosità inizia ad essere davvero tanta, a fronte di ciò La realizzazione di questo nuovo film è stata pensata per un bacino d’utenza, immaginiamo, ampio; ci puoi dire se è girata in Italiano o hai scelto la lingua inglese per motivi precedentemente affrontati?

LCB – Essendo il film di produzione americana è interamente girato in inglese ma ha anche una funzione narrativa la scelta della lingua parlata.

H.I. – Il Trailer di Lacio ha data fissata?

LCB – In un certo senso sì ma non posso ancora spoilerare quando e come, posso però dirti che in estate ci sarà un Panel dedicato al film e sarò ospite di un EXPO dedicato al mondo dell’horror.

H.I. – E, domanda sempre scomoda, c’è già una distribuzione “fisica” definita? Ci sono le basi per un rilascio in DVD/Blu Ray con magari (sezione dedicata ai collezionisti e curiosi) una sezione extra su come è stato effettuato tutto il lavoro con backstage o making of..??

LCB – Abbiamo ore e ore di backstage (ma letteralmente) al momento però stiamo ancora sondando il terreno, sicuramente potrò risponderti meglio intorno al mese di agosto.

H.I. – Torniamo un attimo sul motore del film. Manuel Agnelli degli Afterhous nell’album Non è Per Sempre cantava : “Non Si Esce Vivi Dagli Anni 80”. Quanto c’è di vero in quella che personalmente reputiam una profetica visione del futuro, la volontà di dover sempre andare sul viale dei ricordi?. Starnger Things, Kobra Kai, appunto (legando la citazione agli avanguardisti Kamen Rider)…il ritorno dei Power rangers (Una Volta Per Sempre) e tanti altri ne sono la dimostrazione e il pubblico sembra essere dentro questo Mood. Perchè l’esigenza di creare l’effetto nostalgia? Reale sentimentalismo? o qualcuno (grandi distributori) ci marcia sopra visto il quasi scontato successo?

LCB – Credo sia una questione di affetto ma anche di mercato: all’epoca i prodotti venivano, sì ,creati per consumismo ma anche con cuore. Ora è tutto un franchise e forse ci manca un po’ di sano contatto con la realtà che avevamo all’epoca, dove bastava avere una maglietta colorata per interpretare un Ranger con tutta la fantasia del mondo. Ora quei giochi non si fanno più, o almeno le nuove leve le dimenticano in fretta. In un certo senso, noi figli degli anni 80 siamo ancora in quei cortili d’estate a giocare e non siamo mai andati via.

H.I. – E’ comunque un prato sulla quale non ci si stanca mai volgere lo sguardo ed è bello sapere che, così come il famoso video No Rain Dei Blind Melon, qualcuno della “nostra stessa specie” è li a darci supporto fisico e morale. Per concludere, cosa ci dobbiamo aspettare; in un unico spot, da #Ho10N? quale definizione gli daresti?

LCB – In una frase? “Surreale, ma bello.” (spero)

H.I. – Luca, Grazie per la chiacchierata e per averci concesso di esplorare questo nuovo percorso in eslcusiva, ora, non resta che attendere il prodotto finale..speriamo nel minor tempo possibile.

LCB – Incrociamo tutto!

Resta ora da attendere, con grande trepidazione il rilascio del Trailer e comunicazioni della data di distribuzione. Oltre ad Alessia Spanu, Paolo Mazzini e Riccardo Fiorio, si aggiungono al cast artistico Micol Damilano, Davide Daluiso, Stefano Marando e gli allievi della Gypsy Academy Roberta Pipoli, Yanka De Olivera Pena e Francesco Mattia Vagnati.

Il film, prodotto da Molteni Media Productions di Graziano Molteni in colalborazione con Inverno Workshop, Nova Rolfilm e May Film studios è in fase di post produzione e verrà distribuito nel 2023.

Locandina di
Antonio Rochira


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