Articolo a cura di | Alessandro Pesce
“Un bieco speculatore interessato molto agli affari e poco alla natura usa per i salmoni dei suoi vivai nuovi metodi genetici. Il risultato è che produce orridi mostri che s`accoppiano con le belle del luogo producendo nefanda progenie che rischia di mettere a ferro e fuoco la zona.”
La trama, da sola, dovrebbe bastare per identificare nel dettaglio questa pellicola diretta da Barbara Peeters. Ogni aspettativa del tipico Trash di matrice anni 80 viene ampiamente ripagata sotto una curiosa forma di esseri inumani sempre pronti all’accoppiamento con le giovani ragazze del posto. Chiaramente la componente erotica è forzatissima, così come i pretesti per esporre corpi nudi senza la minima esitazione, dando al lavoro un pizzico di “bizzarro” che non guasta per una piacevolissima serata tra amici. Il film prova anche nella sua ardua impresa di raccontare qualcosa che si avvicina al tema sociale/ambientale, non riuscendoci praticamente mai proprio per quella stesura surreale che gravita attorno alle scene che si susseguono a schermo. L’elenco è chiaramente enorme, a partire da una gestione dei dialoghi usata (ed abusata) fino allo svenimento, per poi congiungersi con interventi di creature improbabili al limite del banale e, anche in questo caso, non assecondando le esigenze di trama ma portandole “al proprio” per il semplice gusto di stupire lo sguardo dentro terre di confine funzionali alla causa finale. Monster è il tipico film anni 80 che non chiede grandissimi sforzi mentali, sicuramente invecchiato male, ma proprio per questo affascinante (con le sue ovvie esagerazioni) e semplice nella sua forma. Il reparto attoriale si accomoda su compiti comodi, sopra le righe e standardizzati al movimento politico del periodo, evidenziando un maschilismo sicuramente pesante (chiaramente volontario e provocatorio) dove l’alto grado sociale giocava una forte componente di dominio sia esecutivo che autoproclamato; invertendo il giudizio di pensiero del pubblico e rivolgendo la “simpatia” più per gli esseri mutanti che per l’uomo in se. Chiaramente questa scelta non è un caso e ci si affida a quello che il film nasconde al suo interno, giocando con il genere per rivendicare un qualcosa di non eccessivamente “esponibile” al mercato esterno e dando sfogo all’istinto animalesco delle creature come scusante di brutalità nei confronti di una società mandata in rovina per l’ignoranza provocata dal controllo indotto da menti non troppo brillanti ma capaci del terrorismo più insinuante. Barbara Peeters si affida completamente alla primordialità della cattiveria per raccontare un qualcosa che si avvicina alla scuola di pensiero Giapponese dei primi anni 50, portando nella propria palude una quantità di esseri guidati totalmente da un istinto cieco e gestito all’inverso dell’eterna guerra Uomo VS Creatura e viceversa, dando un ottica probabilmente disfunzionale ma estremamente efficace nel proprio intento. Gli intervalli di sequenze al limite della censura, sia erotica che splatter, riescono a giungere con una grandissima carica adrenalinica, accarezzando le mode di quel preciso periodo storico e dei bisogni “visivi” di un pubblico non troppo abituato all’attenzione autoriale e dove l’altra parte di grande cinema di genere; quello britannico; sfondava i muri del gotico più elegante dando ampie gomitate a tutto l’ambiente cinematografico senza il minimo confronto. Monster ragiona esattamente come una creatura senza rimorsi, offrendo esattamente ciò che espone, senza freni e senza badare a tutto ciò che gravita al proprio circondario : ogni avvenimento ha lo scopo di intrattenere il pubblico dando, però, piccole briciole di riflessione e, dettaglio da non sottovalutare, portando il settore registico femminile in grande rilievo con grande tenacia.
Un Film Sicuramente piacevole che accavalla le lunghissime gambe come segno di un fascino abilmente mascherato da multigenere e che non fa sconti a nessuno. Disponibile nell’ampio catalogo CG Entertainment, il film non soffre la noia e, anzi, risulta estremamente scorrevole nella sua semplicità. Un Tipico Monster Movie collocato nel carrello dei B-Movie anni 80.