LASCIATEVI TERRHORRORIZZARE

Terrifier 2 : Bagno di Sangue al Clown Cafè [RECENSIONE]

Articolo a cura di | Alessandro Pesce

“Art the Clown , resuscitato da un’entità sinistra e malvagia, torna nella timida cittadina di Miles County durante la notte di Halloween. Questa volta la sua attenzione si orienta verso una ragazza adolescente, in compagnia del fratello minore.”

L’attesissimo sequel di Damien Leone vede finalmente la luce : Art The Clown (David Howard Thornton) è tornato e, questa volta, non è da solo. Il sadico pagliaccio, rifiutato anche dallo stesso inferno, è pronto a rilanciare il senso di terrore nella cittadina di Miles County, non giustificando mai il proprio operato e, anzi, amplificando ancora di più quella pazzia che lo ha contraddistinto, rendendolo un personaggio iconico alla pari dei vari “Monsters” degli Slasher più blasonati. Terrifier 2 aveva un solo compito : rimanere (perlomeno) al passo con il capitolo precedente, regalando al pubblico una sana dose di divertimento condita dal solito Mix di Splatter completamente gratuito senza grandissime pretese di una trama elaborata in psicologie contorte; il film nasce con un’idea ben precisa e segue quella direzione senza mai fermarsi. Un’aspettativa ovviamente calibrata dalla consapevolezza di sapere cosa si sta guardando; eppure questo diretto sequel riesce addirittura a superare lo scoglio del primato, detenuto dal film del 2016, pressando al massimo la violenza e nutrendo lo “PsychoClown” di viscerali intrighi mentali dettati dalla sua stessa proiezione mentale nel corpo di una inquietante bambina che sembra fungere da faro guida. Terrifier 2 offre più sangue, più storia, più follia e ironia, dando al pubblico più del richiesto e, per questo, assolutamente geniale e brillante, diffondendo una ventata di aria putrida, macinata nello stomaco del diavolo stesso e vomitata senza cura per stupire, se mai ce ne fosse davvero bisogno, quel preciso tipo di cinema spesso relegato a spazzatura. La componente che però caratterizza questo Secondo Capitolo è la grandissima capacità nel differenziarsi, pur stando nei binari delle fedeltà, su di una storia che racconta realmente qualcosa e coinvolge nuovi personaggi con un passato tutto da scoprire. Questa scelta stilistica semplifica quel naturale processo di crescita , rendendo tutta l’opera un autentico spettacolo di violenza; a poco importa se questa ha una sua logica di azione, Art è tornato per massacrare chiunque e senza distinzioni : Una volta scelto il soggetto, il sadico e silenzioso Clown segue la sua ruota di omicidi al fine ultimo di far impazzire la propria preda. Questo si prefissa il lavoro e questo viene offerto. Tutto ciò che risiede nel suo raggio di azione ha lo scopo di portare avanti, ed in modo estremamente esaustivo, le avventure di un eroe poco comune in cui il pubblico si ritrova prendere le parti. Damien Leone cresce a vista d’occhio, mettendo in scena inquadrature profonde ed elaborate e rendendo, ogni aspetto, il perfetto Habitat Naturale di un brutale assassinio. La cattiveria che sprigiona questa pellicola ha una fortissima presa sull’immagine e, proprio sull’immagine, si costruiscono gli scenari di un qualcosa che, inevitabilmente, andrà a finire per il senso sbagliato per le malcapitate protagoniste; su tutte Sienna (interpretata dalla bellissima Lauren LaVera). La giovane ragazza, tormentata dai fantasmi di un lutto importante, risulterà essere il motore di un racconto lineare, includendo un senso di umanità all’interno di un qualcosa che di umano non ha nemmeno la propria ombra. La sua storia racconta una condizione sociale estremamente attuale, fatta di abbandoni e abusi di farmaci in cui la figura genitoriale è tutt’altro che presente, creando nella spina dorsale del film un motivo di riflessione tutt’altro che leggero. Chiaramente però l’attenzione è focalizzata su un personaggio solo : Art The Clown. L’inconfondibile “suite” del poco colorito Killer viene perennemente macchiata del sangue delle sue vittime, eseguendo veri e propri spettacoli di cattiveria, capaci di far sorridere per quanta risulta essere l’originalità dei brutali omicidi. In questo “Atto II” bisognava andare oltre gli schemi e regalare al pubblico un motivo in più di “attaccamento alla maglia” verso il ruolo interpretato dall’immenso David Howard Thornton . L’attore di Huntsville eleva al massimo la caratterizzazione del Proprio Clown, esplodendo in tragedia teatrale su ogni frame a lui dedicato : ogni espressione di rappresentazione gestuale è enfatizzata da una postura e un movimento del corpo senza precedenti, dando un profondissimo senso ad ogni suo tentativo di muta comunicazione. Complice anche un grande aumento del Budget (che ricordiamo esser arrivato a circa 55.000 $ in sole 24 ore SOLO tramite Crowdfunding) il folle e brutale “mimo” ha avuto ampia libertà di movimento su ambienti diversi, regalando una costante originalità al proprio operato che, come abbiam già accennato, si avvale di una piccola compagna di viaggio : una bizzarra bambina, anch’essa vestita da Clown (e anch’essa muta) che interagirà al fianco di Art. La particolarità di questo nuovo personaggio, però, non viene esposta come “spalla” per i brutali omicidi, ma viene catalogata come frutto della deviata mente del Clown e quindi una realtà completamente simbiotica con il sonnambulismo a tinte simili al Nightmare di prima concezione. La paralisi del sonno, la schitzofrenia, l’immortalità e il sapere quando entrare in scena sono tutte armi dove Damien Leone posiziona perfettamente la propria creatura, dandone una perenne vena comedy che contrasta, visivamente, l’oscenità delle scene Splatter che si susseguono ad ogni omicidio; e in questa occasione ce ne saranno molteplici (e anche molto colorite) portando ad uno stato 2.0 il genere Horror di Serie B. Questo altro importante aspetto, infatti, è subito evidente : se Terrifier ha saputo differenziarsi per la propria vena di realizzazione “simil” indipendente (ed in un certo senso lo è pure), Terrifier 2 spazza completamente questa sorta di amatorialità, rendendosi spirito di un film organizzato, ispirato (anche finanziato) e pensato proprio come un Main Film di grande distribuzione. La fama ovviamente non manca e questo capitolo riuscirà ad arrivare ad un maggior numero di persone anche solo per la “nomea” che sta creando intorno a se : è di recente pubblicazione la notizia, nei vari canali americani, di un vero e proprio delirio durante le anteprime del film ai vari festival in cui il pubblico, Scioccato dalle forti scene presenti nel film, ha reagito con molteplici rigurgiti della propria cena in fase di proiezione. Ovviamente la notizia è subito diventata virale, mettendo in evidenza l’Opera e collocando il tutto come “Disturbante”; una classificazione assolutamente comoda in fase pubblicitaria e che fa balzare in alto il grado di curiosità verso quel tipo di pubblico ignaro dell’esistenza di questo piccolo capolavoro del genere Slasher. Terrifier 2 colpisce ancora una volta in pieno volto con una forza davvero importante, elevando il suo Personaggio come non mai e generando una sorta di inversione al genere stesso, miscelando vari aspetti dell’iconografia Horror, portandoli nel proprio tavolo degli attrezzi e organizzando armi pericolose da utilizzare senza la minima esitazione verso il perbenismo del Mainstream tanto caro ai botteghini Mondiali. Chiaramente un altro capitolo è già atteso dai Fans e, infatti, la scena PostCredit con protagonista la Star della All Elite Wrestling Chris Jericho (con tanto di citazione per pochi di “No Chance in Hell” del suo Ex datore di Lavoro Vince McMahon ai tempi della sua permanenza in casa WWE) rivelerà la NON morte (ovviamente) del carismatico Clown, includendo il possibile gioco di squadra della sopravvissuta Victoria (sempre interpretata da Samantha Scaffidi) nell’inquietante cornice di una clinica psichiatrica totalmente imbrattata di sangue ed escrementi. Art The Clown è Tornato e lo ha fatto per rimanere ancora a lungo.

Terrifier 2 tiene il suo aspetto Indie e lo trasforma in qualcosa che va oltre il “sottosuolo” da cercare con estrema cura e attenzione, mettendolo alla portata di tutti ma rendendolo completamente accessibile a pochi. Ogni gioco di luci ha la funzione di portare la mente dello spettatore all’ interno un vero e proprio incubo ad occhi aperti, riuscendo nella difficile impresa di superare (di gran lunga) il suo predecessore.

♪ Drop On By The Clown Café ♪

-OTTIMO- Secondo il Nostro Particolare Metodo di Valutazioni in HORROR STAB-

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2 Commenti

  1. Fabio Aprile 1, 2023

    a maggio esce sui canali della Midnight e non vedo l’ora di vederlo

    • Alex Aprile 26, 2023 — Autore articolo

      attendiamo anche noi la Notizia UFFICIALE (per ora è un rumor MOLTO fondato,….diciamo certo…MA……….)

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