Articolo a cura di | Alessandro Pesce
“Wade e Lisa vanno in vacanza Australia con la speranza di dare nuova linfa alla loro relazione ormai in crisi. Durante una gita, il loro gps smette di funzionare e i due abbandonano la macchina decidendo di proseguire a piedi per trovare un nuovo percorso. Al calar della notte, sono però costretti a passare la notte nella boscaglia senza cibo, acqua o armi, circondati da serpenti, scorpioni e cani selvatici. Ogni loro decisione potrebbe marcare la differenza tra il rimanere in vita e la morte certa.”
Dalla regia di Mike Green, arriva in Italia il film del 2019 ispirato da una reale storia che vede protagonisti due giovani ragazzi nel labirinto di un arido inferno desertico nelle terre Australiane. Midnight Factory porta il Survivor Horror dentro una drammaticità angosciante dove l’istinto di sopravvivenza dovrà fare i conti con la difficile lucidità mentale dei Protagonisti. Un Horror che, sostanzialmente, Horror non è, ma che incrocia il cammino della cruda realtà, in cui il VERO orrore emotivo genera IL genere. Complice una location che si presta pesantemente alla desolazione, la pellicola si affida ad un cast essenziale composto da Kym Cramp & Taylor Wiese (rispettivamente Lisa & Wade), abilissimi nel destreggiarsi, con gran disinvoltura, dietro e davanti alla macchina da presa in continuo movimento, offrendo un interessante visione tridimensionale della doppia realtà dettata dai caratteri dei diretti malcapitati. La storia si articola sotto il classico occhio di bue de “l’uomo contro la natura”; un ostacolo enorme che spesso, come in questa occasione, non lascerà grandi margini per un lieto fine sperato. Quando la tecnologia viene schiacciata dalle profondità della terra, il confine con la speranza diventa sempre più sottile, dando ai ragazzi la scelta di sfidare il drago a sette teste a mani nude o fare dietro front e proseguire su sentieri più agevoli. Ovviamente la scelta cade (quasi sempre su queste pellicole) sulla prima scelta dando “all’inevitabile” terreno fertile per agire sotto la propria custodia e offrendo all’opera il Via per una inesorabile caduta verso gli abissi : I ragazzi dovran cercare di mantenere il controllo e dosare i propri scarsi viveri; quando questi vengono a mancare ecco emergere il Drammatico Orrore, portando Outback sui binari del classico film ansiogeno alla quale segue la totale mancanza di liquidi necessari. L’andatura, costantemente calibrata su ritmi blandi e cadenzati, infonde una cruda realtà temporale, in modo da dare allo spettatore tutto il sapore della polvere e creando un’immaginario del calvario sopportato dai diretti protagonisti. Mike Green però non si limita a raccontare solo questo drammatico evento, ma analizza (in una certa maniera) alcuni aspetti emotivi dell’animo umano, creando (non sappiamo quanto reale o meno) difficili situazioni relazionali di una coppia in crisi, gestendo velatamente la concreta conoscenza dell’amore e della forza che questa può generare. Purtroppo non sempre il tempo è a favore di questo sentimento, offrendo uno spunto interessante sulla quale riflettere. Questa è , probabilmente, la forza di questo duro racconto : un tempo in cui i muscoli devono sforzarsi di agire insieme al cervello e le pulsazioni del cuore, dando maggior risalto alla fedeltà a discapito di semplicistiche gestioni cinematografiche dell’Horror di stampo anni 2000: Sarebbe stato sicuramente più semplice prendere spunto da una reale vicenda, ricamando una storia con visioni allucinogene o simil creati; invece Outback si affida ad un operato concreto e tangibile, nella quale non è certo difficile entrare in sintonia e provare per qualche secondo il senso di smarrimento che corre a schermo. L’intelligente gestione del reparto sonoro, affidato ai soli suoni della natura, vengono intervallati in modo perfetto da piccoli squarci musicali posizionati in modo da dare risalto a isolati frame, spostando per una frazione di secondo la mente dello spettatore da quella prima persona asfissiante e pressante che cattura l’immaginario. Non ci troviamo di certo davanti ad un capolavoro di originalità, ma di certo ci si imbatte in qualcosa che riuscirà a disturbare il pensiero, se preso con il giusto pathos e senso di immersione.
Disponibile in Formato DVD & BLURAY, Outback è disponibile sui Canali Fan Factory con il classico Packaging cartonato in edizione Limited.