Articolo a cura di | Alessandro Pesce
“Kristen si rivolge a un amico per trovare una forma alternativa di medicina per il marito afflitto da una malattia ossea degenerativa. Ma il farmaco ha effetti collaterali inimmaginabili.”
Arriva in Italia, grazie a DigitMovies, il particolare Zombie Movie di Brian Paulin; Una pellicola capace di differenziarsi dal filone Splatter di originaria natura tramite inserimenti narrativi tutt’altro che semplicisti o gettati nella fossa del genere solo per dettarne un identità propria. Bone Sickness racconta una triste storia e lo fa attraverso una grandissima maschera a basso budget, un tipo di cinema che ha tanto di “Tricolore” e che fa dell’Operato di Lucio Fulci e Joe D’Amato un punto di partenza ben definito. Lo Splatter è un contorno necessario (come anche giusto che sia) alla causa e alla trama, lasciando questa specifica come unico punto di contatto tra la realtà e la fantasia come vera ancòra di appoggio al servizio di una fotografia e una scelta di inquadrature precise e artistiche. Proprio questo aspetto risulta il punto più alto del lavoro, dando una fortissima personalità e un netto distacco da tutto ciò che il sottogenere ha proposto nella maggior parte dei casi : Riflessi di Colori, Allucinazioni, Piani Sequenza e Carrellate del tutto originali per un “qualcosa” etichettato come B-Movie. Brian Paulin crea un atipico Zombie Movie riuscendo a dare spazio anche al sociale, affrontando un tema sanitario perfettamente collocato dentro la propria tela di trama, contorcendo gli avvenimenti con il preciso intendo di arrivare al punto di non ritorno e dove la salvezza risulta un opzione quasi irraggiungibile. Bone Sickness è figlio di una mente cresciuta a Pane e Troma, dando anche un velatissimo tributo proprio alla casa di Lloyd Kaufman e Michael Herz nella fase finale del Film. Le spiccate influenze degli anni 80 fan si che il film scorra con una grandissima velocità pur intersecandosi nel racconto dentro il racconto e citando, come già accennato, il grande cinema del passato. L’erotismo si mescola perfettamente in ogni contesto e non eccede mai in qualcosa di cattivo gusto, anzi, amplifica la morbosità degli avvenimenti, dando un profondo senso di pacata perversione sotto un ottica delicata e di piacevole visione. Ogni sequenza è portata a schermo con l’intendo di dare qualcosa al pubblico e il sangue e la carne sono materie che il pubblico di genere (anzi, del sottogenere) chiede a gran voce. La sporcizia e l’alto livello di scene al limite del disgusto sono ampiamente presenti ma, anche in questo caso, in nessuna occasione vengono messe al caso e ci si affida, ancora una volta, al preciso senso del gusto del regista, ponendo il giusto equilibrio dentro lo svolgimento narrativo : rigurgito di vermi, litri di sangue, cannibalismo sono esposti al momento opportuno e ci si affida al classico utilizzo di effetti artigianali dal si, basso costo, ma di notevole impatto visivo. Il Finale adrenalinico e colmo di azione chiude un cerchio notevolmente scolpito nella pietra miliare dello Splatter Zombie Movie. Un connubio non sempre riuscito ma che in questa precisa occasione ha l’effetto di un colpo mirato alla testa.
Brian Paulin ci regala un vero film Horror d’annata, imperdibile per i Fans del Genere. Il DVD distribuito da Digit Movies si avvale anche di un’importante presenza di contenuti Extra che confezionano un regalo da non farsi scappare.
STAB HORROR ITALY