Articolo a cura di | Alessandro Pesce
“All’interno di un programma radiofonico “clandestino”, Zio Cesoia, speaker dall’aspetto ambiguo e sinistro, racconta i lati sempre più oscuri di una umanità portata allo stremo da un anno di pandemia. Lockdate: un appuntamento al buio durante il lockdown è veramente una buona idea? Lo scoprirà una ragazza, nome in codice “Principessa Pinky”, spinta da un’irrefrenabile desiderio di contatto umano; Lovedown: fino a che punto la convivenza forzata può tenerci equilibrati? Lo scoprirà una coppia in procinto di separarsi poco prima del lockdown. Locked Youth: giovani, annoiati e… in cerca di ogni genere di svago, ma dovranno fare i conti con un killer spietato e un gruppo di prostitute cannibali. Breakdown: un aiuto psicologico è ciò che serve in questo periodo per ritrovare il proprio equilibrio, ma quando il supporto diventa ossessione di benessere le conseguenze potrebbero essere inaspettate. Locked end: una fuga tra due amanti clandestini si trasformerà in una notte di violenza e riti magici.”
Dopo gli ottimi Extreme Jukebox e Terror Take Away ecco il ritorno di Alberto Bogo. Il regista Genovese, con questo nuovo Terror Zone , mette le mani su diversi temi conditi dalla propria vena umoristica capace di rendere sempre originali le proprie opere. Gli episodi presenti un questa pellicola risultano completamente scollegati tra loro, tendendo come unico filo conduttore la monotonia e le difficoltà di gestione dei nervi durante il periodo pandemico : Separazioni in Casa, Bisogni psicofisici, Relazioni Extraconiugali sono alcune delle tematiche affrontate con grandissima importanza, mascherando “il” tutto dentro una componente Horrorifica affascinante e fresca. Bogo si dimostra, ancora una volta, abile nel gestire gli spazi di manovra di tutti gli avvenimenti; sia se questi vengon ripresi in esterna oppure su ambientazioni “casalinghe”. L’eccesso, la Follia e la Fantasia sono portate ai massimi livelli possibili dando una sensazione quasi “Troma” ad ogni capitolo di questa antologia di sangue e mettendo in risalto tutto l’estro del reparto attoriale. Alcune figure ormai ricorrenti al cinema di Alberto Bogo saran presenti anche in questa avventura e ciò amplifica quel senso familiare necessario alla buona riuscita di un prodotto. Ogni figura presente sembra a proprio agio nel ruolo assegnato, comportando una perfetta armonia tra sentimentalismo e brutali omicidi. L’asticella del volume di sangue non segue una banale concentrazione sull’eccessivo utilizzo di splatter, il regista riesce a bilanciare perfettamente ogni aspetto, concentrandosi sul preciso ed educato posizionamento di determinate scene di brutalità; Terror Zone ha lo scopo di raccontare diverse situazioni dando una marcia in più alla creatività di espressione “Di Genere” concedendosi anche una nota di pensiero amaro verso una realtà non lontana da quella che è stata una quotidianità asfissiante. Dietro la musicalità di azione a tratti demenziale (nel senso buono del termine ovviamente) c’è uno spiraglio di tristezza che non deve passare in secondo piano : Il Film è un manifesto di una vita lasciata al passato che esorcizza la paura con un sorriso smagliante capace di intrattenere il pubblico senza la minima fatica. Altro fattore che salta subito all’occhio è la scelta di abolire ogni forma di computer grafica, mettendo in risalto il primordiale senso del “manuale”, regalando alla pellicola un appartenenza nostalgica verso un girato ormai quasi dimenticato : la scelta di luci naturali, gli effetti “manuali” di Make Up, l’espressione pura del corpo e ambientazioni di follia mentale sono la solida base di un opera catapultata dagli anni 80 ai giorni nostri.
Terror Zone appartiene tanto al passato quanto al naturale evolversi dei tempi comici, offrendo scambi veloci a sequenze ben costruite sotto un Horror non Horror adatto ad ogni tipo di pubblico. Dietro maschere di false autorialità e giochi DEL “chi stupisce di più” c’era bisogno di un pizzico di Genuina passione verso il cinema. Ancora una volta Alberto Bogo riesce a mettere la marcia giusta sulla complessa salita del Genere del Nostro Territorio.
STAB HORROR ITALY