Report a cura di | Alessandro Pesce
Esistono categorie di Musicisti e Band che non necessitano, vuoi per rilevanza e/o fama all’interno del panorama musicale; vuoi per status di elevata tecnica, vuoi anche per un fatto di immediata riconducibilità a fatti e o cose; di tantissimi giri di presentazione. I Goblin dell’eterno giovane Claudio Simonetti riescono a coprire ogni punto e metterlo nel proprio background, anche se a parità di percentuale numerica di “musicanti” si potrebbe anche alzare la mano all’appello di “Daemonia 2.0”. Oltre il già citato Claudio Simonetti troviamo, per l’appunto, i Due exDaemonia Bruno Previtali alla chitarra,Titta Tani alla batteria e la “New Entry” Cecilia Nappo, pronti a guidarci dentro Due date imperdibili per tutta la popolazione Sarda. Dopo un Countdown infinito anche per Noi di Horror Italy, in quanto collaboratori “Media Partner”, arriva finalmente il giorno del primo Set Live : Cagliari, Teatro Massimo. La serata si apre, come annunciato dal Nostro rugoso Zio Ernio attraverso il video di presentazione del “contest”, alle ore 19:30 circa con l’incontro tra la Band e la piccola ciurma di Fans, accorsi al PreShow, per la classica (ma non scontata, sia chiaro, E qui c’e’ da fare un primo inchino all’organizzazione interna e la disponibilità della band) sessione di foto e autografi. Il tutto procede in modo composto e ordinato fino al momento del vero e proprio evento : La Sonorizzazione Live di Profondo Rosso.
Si, perchè il live set non ha la classica struttura di un concerto, ma bensì la proiezione di TUTTA la pellicola con la differenza musicale associata all’esecuzione dal vivo da parte della Band. Per il live variegato il tempo è destinato al termine del film. Due sono le date in Sardegna, come Due sono i Film sonorizzati : Cagliari – Profondo Rosso, Nuoro – Suspiria. Ma procediamo con Ordine.
Mentre il teatro in una manciata di Minuti risulta quasi tutto esaurito, la Band fa l’ingresso sul palco. La magia prende subito vita quando sullo schermo appare il primissimo fotogramma “Rizzoli Film e Salvatore Argento Presentano”. L’inconfondibile e Iconica tastiera del Maestro regala i primi brividi : PROFONDO ROSSO. Tutta la schermata sullo sfondo è un contorno che in pochi avran considerato. La band, se pur comodamente seduta, ruba la scena e non si può far altro che rimanere con il fiato sospeso per non perdere neanche una Ghost Note. Con una precisione millimetrica, quale prog band si rispetti, l’armonia musicale di interrompe per dare spazio al primo omicidio “On Screen”, accompagnato dall’altrettanto inquietante (ma diffusa a schermo e non sonorizzata live) motivetto che, a sua volta, viene RIinterrotto dalla band in Live dentro una metrica intrecciata, che lascia quel puro senso di Montaggio post produzione. Dopo qualche secondo di religioso silenzio il video mostra l’inizio del film e qui Claudio,Cecilia,Titta e Bruno eseguono quello che il video gentilmente consiglia : Un Brano Jazz magistralmente bilanciato sia per dinamiche sia per simmetria visiva con David Hemmings sul fondale a schermo. Ogni frammento eseguito dalla band è un continuo e scandito momento di Pathos. La pellicola ha la propria durata e lentamente ci porta alle battute finali (anche perchè non ha moltissimo senso stare ad approfondire ogni momento suonato) dove sullo schermo il sangue risiede calmo e morbido. Esattamente l’opposto di quello che andremo ad assistere da qui a breve; Ma ne parlerem a breve.
Prima di addentrarci nella seconda parte dello Show andrem a parlare in maniera sintetica della sonorizzazione di Suspiria eseguita al Teatro Eliseo di Nuoro. Un pre Show condito da eleganti degustazioni di cibo e vini che distendono i nervi dell’eccitato pubblico. Un pubblico che in maniera ordinata si accomoda alla propria postazione pronta ad assistere al capolavoro di Dario Argento. Le luci si abbassano e la Band fa il proprio ingresso. Dopo la consueta spiegazione dell’evento che andremo a visionare da parte del capotreno Claudio Simonetti, ecco le prime Note. Lo Show Inizia e per tutta la durata dell’opera, la band si alterna in momenti di totale silenzio a vortici di suoni angoscianti, come la pellicola richiede d’altra parte, lasciando totalmente senza fiato il pubblico presente. Le streghe echeggiano per tutto il teatro Eliseo e i Claudio Simonetti’s Goblin sono l’albero nella quale tutto gravita e tutto si muove. Ogni armonizzazione è un esempio di pura arte ed il livello esecutivo è ed ha, anche in questa occasione, esattamente ciò che tutti ci si aspettavano.
Dopo oltre Due ore di pacata ed elegante comodità, la band prende la propria postazione : Claudio introduce il piccolo live set, Titta “THANOS” distende i muscoli, Cecilia entra nelle vesti della Goth Queen e Bruno aziona il distorsore per il primo brano : Mother Lacrimarum. Brano tratto dalla pellicola del 2007 di Dario Argento. Sicuramente un pezzo non tanto celebre al grandissimo pubblico globale, ma che avrà toccato le corde emozionali della fetta “metallara” presente al teatro, in quanto composta dallo stesso Simonetti con la partecipazione di Dani Filth. Purtroppo il leader dei Cradle Of Filth è presente solo sullo schermo, dove vengono proposte alcune immagini dei videoclip come Nymphetamine,Her Ghost In The Fog e From The Cradle to Enslave; le parti del cantante inglese vengono reinventate dalle tastiere di Claudio, rendendo il pezzo ancora più melodico della sua controparte Originale. Le serratissime distorsioni rimangono altissime con un altro brano tratto da una Original Soundtrack, legata si a Dario Argento, in quanto produttore, ma diretta da Lamberto Bava : Demoni. Il muro sonoro innalzato da Titta Tani e Cecilia Nappo è un tappeto evocativo che, associato alle immagini del film sullo sfondo, ci immergono dentro un altra dimensione. La Band è come sempre ben affiatata sul palco e La “New Entry” Ceciclia ruba la scena ai compagni con l’imponente chioma e il proprio headbanging (anche perchè la concorrenza con Previtali e Tani è ampiamente ridotta allo zero, hehehe), il che aumenta anche la presenza scenica del gruppo. Dopo la doppietta legata ai film di genere, si passa alle produzioni slegate dal mondo Cinematografico con l’ipnotica “E Suono Rock“; ultima traccia dell’album “Il fantastico viaggio del bagarozzo Mark” del 1978, proseguendo con la mitica Roller dell’album Omonimo del 1976. Queste opere legate al passato sono un autentico viaggio dentro la psichedelia d’annata e puro Progressive Rock eseguito in modo esemplare. La contemporaneità dei suoni non intacca le atmosfere Settantiane e, a detta di tanti fans ascoltati a fine Show, uno dei momenti più alti ed inaspettati dell’intero Mini Concerto. Dopo questo intermezzo nella terra dedicata ai ricordi eccoci rientrare nelle fredde atmosfere cinematografiche del Maestro Argento. Sicuramente non una delle pellicole migliori del regista (per andarci veramente leggeri), ma con una Title Track da brividi : Non Ho Sonno del 2000. L’imponente Powerchord di Bruno Previtali entra con grande grinta dopo un breve intro di Claudio, restando immobile dentro un agghiacciante atmosfera quasi epica dai fortissimi toni oscuri nonostante l’apparente docilità di note. Sempre dallo stesso film si prosegue con Death Farm , rimanendo così ancorati dentro quel lugubre pertugio che si allarga dentro un Prog Metal di stampo quasi Symphony X , un passo sicuramente importante per la band che rimane nel corso di tutti questi anni un autentica macchina di innovazione e che risulta sempre al passo con i tempi. Dopo la parentesi contemporanea, si passa di nuovo al mitico vertice di classicismo Argentiano con la mozzafiatante Opera. Chi conosce l’album dei Daemonia sa sicuramente che in questa precisa canzone i brividi sono assicurati: non tanto per le bellissime note scritte da Claudio; quanto per l’intenso e straziante assolo di chitarra di Bruno Previtali : Un Autentico Capolavoro di Arte Moderna. Capolavoro annunciato ad inizio canzone proprio dallo stesso Simonetti che introduce al pubblico proprio la presenza di questo splendido assolo. Previtali non delude le attese e realizza ogni armonia in modo esemplare (nonostante l’assenza del ponte mobile della propria PRS Custom). Dopo qualche secondo di smarrimento ancestrale emotivo, Claudio introduce il prossimo brano, eseguito anche, si, dai Goblin “originali”, ma nato dalla mente del padre Enrico (emozionante l’applauso del pubblico presente ad entrambe le serate) : Gamma , dall’omonimo sceneggiato di Salvatore Nocita, andato in onda nel 1975. Le note morbide e dolci si discostano dal macabro viaggio a cui la band sta facendo da Cicerone e portano lo spettatore dentro un tributo sentito e profondo. Il grande senso di rispetto verso questo artista da parte degli esecutori sul palco è palese e sembra che la concentrazione porti gli stessi dentro un altra dimensione. Il ritorno alla realtà del classico film di genere all’italiana fa la sua comparsa con la successiva Tenebre. Il campionamento dell’iconica voce registrata che scandisce i ritmi del brano sono una lama tagliente rovente, più sui connotati dei Daemonia che degli stessi Goblin, offrendo come sempre quella componente attenta di contemporaneità a cui il gruppo si aggrappa in modo del tutto naturale. Su tutti questo è il brano che coinvolge maggiormente la bassista Cecilia, ogni nota scandita dal proprio strumento è un pezzo di sè che fuoriesce con grande sentimento e ne avvalora l’esecuzione a livello generale. Le tastiere di Claudio primeggiano in tutta la propria maestosità, non risultando però mai troppo aggressiva a livello di bilanciamento. Ogni effetto entra su vortici di estrema fedeltà al brano “studio” e l’associazione alle immagini che si susseguono sullo schermo lasciano l’intero teatro (plurale) a bocca aperta. La band si diverte E DIVERTE. La serata però arriva alle battute finali con i Tre grandi classici : Suspiria , Phenomena e Profondo Rosso . C’è poco da discutere su quanto questi brani abbiano lasciato al mondo del cinema e della composizione musicale per i film successivi alle rispettive uscite. L’inquietante Suspiria (non eseguita alla data Nuorese) è un inno al bui più oscuro e si muove dentro la sensazione di maligno più terrorizzante , portando le freddissime note del Maestro Simonetti su un livello quasi inarrivabile (solo lo stesso Simonetti, Carpenter e Mike Oldfield con la sua Tubular Bells han saputo reggere la distanza), Phenomena e la propria armatura lirica van a scontrarsi con il Trigger del possente Titta Tani e la distorsione di Bruno Previtali. Anche in questo caso le atmosfere sono molto più incentrate sul progetto Daemonia e questo non è assolutamente un male, anzi. La parte centrale quasi “For Whom the Bell Tolls” riesce a far muovere avanti e indietro la testa e alzare qualche corna al cielo anche al più anziano presente alla doppia data Sarda. La magica serata si chiude così com’è iniziata (almeno per il primo giorno a Cagliari) : Profondo Rosso . IL brano per eccellenza del cinema Horror (o Giallo in questo caso specifico) è eseguito in tutta la sua splendida natura originale. La serata si chiude tra la standing ovation del pubblico, testimone di un vero e proprio evento storico. Il teatro Massimo di Cagliari ed Eliseo di Nuoro possono vantare di aver ospitato un frammento di storia musicale e di averla vissuta sul proprio scheletro di legno, luci, teli e poltroncine.
C’è ancora qualche minuto in cui la band si concede al pubblico. Un pubblico accontentato in tutto il suo numero in un “Post Show” davvero emozionante. Ogni persona ha avuto la possibilità di stringere la mano ai Protagonisti, farsi firmare le proprie collezioni e scattare qualche foto ricordo.
Quel che ci rimane, a distanza di qualche giorno, è sicuramente un momento di Trance quasi Fulciana dove difficilmente ogni singolo secondo verrà dimenticato. La professionalità della Band è stata, come ci si aspettava, davvero impressionante. Dietro però questa scuola di Opera Rock si palesano delle persone davvero umili e disponibili.
Le location sono state davvero suggestive e hanno contribuito a rendere ancora più memorabile il doppio evento. Un appuntamento raggiunto, sudato e portato a compimento con lode da veri e propri burattinai di questo splendido circo oscuro : Giancarlo Palermo & Jo Cau (Organizzatori dell’evento), Mariagrazia Canu (Ufficio Stampa) – Associazione Brincamus, Agitòriu, Claudio Simonetti’s Fans Sardegna. Le luci del palcoscenico quasi sempre, per non dire proprio “sempre”, sono puntate su la band (per ovvie ragioni, sia chiaro), però quello che ci sentiamo puntualizzare sta nella tenacia e la costanza con la quale queste persone, mascherate quasi da ombra, svolgono. Il merito se quelle stesse luci vengono posizionate su quel determinato pezzo di palco, lo si deve SOLO ed ESCLUSIVAMENTE a queste piccole , a livello di visibilità, ma enormi persone e personalità. La Sardegna non gode di tanti vantaggi per manifestazioni o rassegne e quando queste vengono esposte in modo così “voluto”, bhè, il ringraziamento va espresso tanto quanto la Band stessa in questione. Horror Italy ha figurato nel doppio evento come Media Partner ed è fiera di rivolgere a tutto lo staff, e a chi ha contribuito ad ogni singolo frammento collaborativo, un sentito e profondo inchino di ringraziamento e rispetto.
Video : Scena Finale Profondo Rosso
Intermezzo : Profondo Rosso
Intro : Suspiria
Si Ringraziano :
Claudio Simonetti’s Fans Sardegna
Cecchi Gori Entertainment (per i BluRay di Opera forniti per il Give Away)
Claudio, Titta, Bruno e Cecilia : Claudio Simonetti’s Goblin