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1997 Fuga da New York : Il Ritorno del Capolavoro Carpenteriano in BluRay da Eagle Pictures [RECENSIONE]

Recensione a cura di | Alessandro Pesce

 

Ci sono titoli che rimarranno per sempre nella memoria degli amanti del cinema di Genere, o meglio ancora, degli amanti del cinema. Ci sono nomi che, indelebili, rimangono scolpiti nelle pagine dei libri di storia. Nel grande elenco dei “Mostri Sacri”, un nome spicca dall’ombra : John Carpenter. Il Maestro della “politica” applicata sul genere Horror ha avuto la capacità di sapersi reinventare su ogni pellicola, non citandosi MAI in modo troppo autocelebrativo e rendendo, comunque sia, identificabili le proprie opere. Tra le opere leggendarie non possiamo non citare Halloween e The Fog; MA su tutti uno e uno soltanto ricalca perfettamente l’essenza Carpenteriana nella sua totale maestosità; un lavoro fin troppo personale (insieme a They Lives) sia per forma che per sostanza che applica a video il disegno perfetto del Maestro: 1997 – Fuga da New York.

Disponibile in una bellissima versione della Eagle Pictures – “Il Collezionista“, 1997 Fuga da New York riprende vita. Una nuova linfa che la catena di distribuzione porta sul mercato attraverso un design accattivante e in pieno stile artistico disegnato quasi a misura del film stesso : un nero brillante che spicca con un logo argentato che ci riporta immediatamente al personaggio di questo intramontabile capolavoro : L’antieroe per eccellenza Snake “jena” Plissken.

«1988: l’indice di criminalità negli Stati Uniti raggiunge il 400%. Quella che un tempo fu la libera città di New York diventa il carcere di massima sicurezza per l’intero paese. Un muro di cinta di 15 metri viene eretto lungo la linea costiera di Jersey, attraverso il fiume Harlem, e giù lungo la linea costiera di Brooklyn. Circonda completamente l’isola di Manhattan, tutti i ponti e i canali sono minati. La forza di polizia statunitense, come un esercito, è accampata intorno all’isola. Non vi sono guardie dentro il carcere. Solo i prigionieri e i mondi che si sono creati. Le regole sono semplici: una volta entrati, non si esce più»

Solo da questa introduzione, da parte della voce narrante, che apre la pellicola, ci rendiamo conto (a distanza di anni) di quanto l’influenza portata a seguito sia stata pesante ed importante. Tutta la fantasia del regista Statunitense è rappresentata da una visione quasi premonitoria di un America in caduta libera su un declino annunciato, anche se pur metaforicamente, sia inteso. Carpenter vede la società allo sbando e la prigione territoriale è un fortissimo grido dal quale non si può rimanere indifferenti.

In un futuro molto prossimo l’intera città di New York, ormai ingovernabile e preda di bande metropolitane di banditi, è trasformata in un’enorme prigione dalla quale nessuno può fuggire. Caso vuole però che l’aereo presidenziale, dirottato da un gruppo di terroristi, precipiti sulla città. Salvato da una speciale capsula, il primo cittadino d’America viene preso in ostaggio dalla banda del “Duca” che, in cambio, chiede la propria libertà. La polizia infiltra allora Jena Plinski che in sole 24 ore deve compiere la sua missione.

Quel che potrebbe sembrare un semplice film di azione, nasconde al proprio interno una quantità quasi infinita di generi che si intrecciano in un modo talmente articolato quanto semplice, capace di incollare lo spettatore sullo schermo anche a distanza di così tanti anni. Carpenter applica come sempre il suo marchio classico del dialogo serrato, aggiungendo però quella componente sarcastica che, sempre grazie all’ormai inconfondibile stile di Kurt Russell (che rivedremo in un ruoloper certi versi analogo, qualche anno dopo, con Grosso Guaio a Chinatown), riuscendo a rendere assolutamente iconico il suo personaggio. Un ruolo che ha ispirato non solo l’intera generazione degli anni 80, ma anche negli anni a venire; uno su tutti, e fuori dall’ambito cinematografico, il capolavoro Capcom videoludico “Metal Gear Solid” (da notare che il personaggio si chiama per l’appunto “Snake”). Russell risulta assolutamente in simbiosi con il proprio personaggio e si muove con una disinvoltura sorprendente, garantendo alla pellicola uno scorrimento piacevole. 1997 Fuga da New York ha dalla sua parte il beneficio di essere talmente ben curato nel più piccolo dettaglio visivo da non risultare “usurato dagli anni”, ogni ambientazione offre il vero senso del degrado su ogni frame e la componente pittoresca, sulla quale si muove, porta, come una ruota che gira su se stessa, la perfetta collocazione per il personaggio creato ad HOC da Carpenter  identificato sempre dallo stesso Russell.  Questa alchimia nata dalla coppia, non è la sola. Se da una parte troviamo la formula vincente Carpenter/Russell, lo stesso regista decide di portare al proprio ovile un altro personaggio iconico per il pubblico di Genere : il “fù” Dr. Loomis Donald Pleasence. All’attore britannico il ruolo del Presidente degli Stati Uniti prigioniero di una banda di criminali metropolitani. Un iconografia che suona sempre di “politico” dove Carpenter sguazza come il migliore dei nuotatori olimpici. Questa caratteristica è amplificata da continui rimandi verso il lato negativo societario di un mondo in rovina dettato dai poteri forti. Se, come è noto in tutto il globo, Manhattan è il centro del piacere, qui Carpenter lo raffigura nel più buio centro universale. La delinquenza stradale è in comune pensiero ai vertici politici, ponendoli quasi sullo stesso piano. Altro dettaglio che vedrem più avanti con l’altro capolavoro They Lives, dove il materialismo e il consumismo funge da motore trainante. Fuga da New York viene evidenziato proprio su questo aspetto negativo : uno slogan anzitempo dal nome “OBEY”. Obbedire, si, la regola che anche il Nostro protagonista è costretto a subire per tenere salva la propria vita. Una stessa che sembra non essere un grosso peso e che, anzi, viene esposta ai più alti prospetti di pericolo.

Un altro altissimo punto della pellicola è firmato dalla colonna sonora, anche in questo caso eseguita dallo stesso Carpenter. Tastiere,Sintetizzatori e ritmi claustrofobici sono pesanti come macingni con un Main Theme destinato a diventare un vero e proprio Classico ai concerti Live.

Non c’è da aggiungere tantissimo a livello scritto, in quanto 1997 Fuga da New York è un Opera descrivibile solo attraverso gli occhi. Ogni colore e ogni grigiore di profondità non ha un esaustiva forma descrittiva. Merita solo di essere assaporato più e più volte.

Ora, grazie all’alta definizione Blu Ray, portata dalla Eagle Pictures e dalla propria collana “il collezionista“, è possibile riprendere ad ampie mani le lugubri e malsane atmosfere che Carpenter ha documentato su pellicola con grandissima maestria.

Un film senza tempo.

 

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Trailer

Un film di : John Carpenter

Cast :  Kurt Russell, Lee Van Cleef, Donald Pleasence, Isaac Hayes, Ernest Borgnine.

 

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