Recensione a cura di | Alessandro Pesce
“Davide è un ragazzo di 30 anni che, come tanti altri, subisce le conseguenze della crisi e delle alterazioni sociali. Licenziato dal lavoro, le frustrazioni, i problemi delle occupazioni precarie e dell’educazione insostenibilmente rigida di un padre-padrone, lo portano a cercare un modo per sfogare la sua rabbia repressa. La natura e gli scenari della campagna fanno da cornice a questa vocenda di angoscia e orrore.”
Scritto e diretto da Paolo Fazzini, Mad in Italy catapulta lo spettatore dentro la mente folle, fredda e calcolatrice di un’ Italia consumata dal disagio. Una realtà purtroppo sempre attuale che il regista amplifica dentro un contesto “di genere”, attraversando labirinti psicologici estremi. Il protagonista : Davide, interpretato magistralmente da Gianluca Testa, risulta essere una triste trasposizione sociale quotidiana. La generazione X.2.0 attuale, viene raffigurata, infatti, dietro ogni difficoltà di successo con continue e quasi impossibili realizzazioni personali ed estremizzata da episodi di tortura fisica e psicologica ai danni di una giovane ragazza (interpretata da Eleonora Bolla). Mad In Italy è un perfetto gioco di parole che catalizza, in modo preciso, l’efficacia della pellicola. Il risultato finale infatti è un film Horror ma che Horror non è, ma utilizza il linguaggio dell’Horror per arrivare ad una congiunzione stilistica che colpisce il bersaglio e affonda, come un urlo, tutto il mal sistema moderno. La psicologia del protagonista assume una sottotrama che spazia dal Giallo Autoriale, passando per il Drammatico, fino ad arrivare alle sfaccettature Thriller e Horror, quest’ultimo passaggio, infatti, è sempre affidato a visioni quasi distopiche e inquietanti, dove i giochi mentali entrano nei profondi sensi di colpa e/o paure represse. Gianluca Testa, nel suo ruolo, è una pistola sempre carica e pronta a ruotare il tamburo dentro una trama che si articola Frame dopo Frame, portando così il lavoro ad altissimi livelli di tensione. Ogni azione è perfettamente scritta quanto interpretata, muovendo, in modo armonioso tutti i fili invisibili che passano dalla cabina di regia a quella della messa “In Action” che compongono l’opera. La sinuosità degli avvenimenti è, anch’essa, un avambraccio imponente che si diverte a fare il gioco delle parti, portando, paradossalmente lo spettatore a giustificare le terrificanti azioni del protagonista, invertendo in maniera costante il ruolo ed “empatizzando” con lo stesso con fare disinvolto e totalmente naturale. Il preoccupante grido sociale che Mad In Italy ci porta è un tassello fondamentale e mette, sotto gli occhi, la riflessione di quanto questo preciso momento storico possa essere ed avere importanti e negative conseguenze ad una mente non troppo stabile e/o intendendo quanto questo status possa influire ed essere il LA scatenante di un percorso destinato al baratro, identificando morbosamente la motivazione di tale disturbo. Il reparto tecnico è gestito in modo lineare e fluido, garantendo allo spettatore una piacevole visione ricca di cambi di marcia ed atmosfere. Queste ultime sono accompagnate da luci differenti e a tratti percepibili di quel calore necessario a separare le complessità che si susseguono durante il corso narrativo. Definire la pellicola un tributo al “Giallo all’Italiana” non è corretto, in quanto tutto ruota intorno ad un personale pensiero che si affida a molteplici schemi di raccontato, ponendo in primo piano ogni importante aspetto linguistico : partendo ovviamente dal reparto attoriale, alle suggestive location fino a giungere alla localizzazione del reparto di colonna sonora, vigile e attento a promuovere i momenti di Suspense, cogliendo sempre il momento giusto di giuntura.
Mad In Italy è un marchio totalmente MADE in Italy che ci racconta una tipica storia Italiana di un comune ragazzo in difficoltà, lasciando, a mente fredda e quasi distaccata, anche la consapevolezza di quanto malsano e contorto possa essere una rapporto umano se associato ad una vita complessa, lasciando anche spazio anche ad una flebile e disturbata storia d’amore devota a secondi fini calcolatori e studiati nei dettagli.
Una pellicola che sarebbe un vero peccato lasciarsi sfuggire in quanto risulta essere un vero e proprio gioiello di Genere con tutte le carte in regola per essere tra le uscite recenti (nonostante sia del 2010) di maggior spicco.
Prodotto dalla E2=G Production e distribuito dalla Home Movies, Mad In Italy si affaccia ora sul mercato con una confezione DVD gestita ad HOC e ricca di contenuti Esclusivi :
– Hanging shadows – Perspectives on italian horror cinema documentario sul cinema horror italiano con interviste a Dario Argento, Lamberto Bava, Ruggero Deodato, Michele Soavi e molti altri (60 min.)
– FROM MADE IN ITALY TO MAD IN ITALY (documentario sulla realizzazione del film 15 min. diretto da Valerio Carradori)
– INTERVISTA AL PROTAGONISTA Gianluca Testa (5 min.)
– 2 VIDEOCLIP: Maniaco Italiano (by Menti Criminali), Mad in Italy (by FOG PRISON Braka/Pablo/Ide)
Anche a tiratura limitata con l’esclusivo CD della OST
Trailer