Recensione a cura di |Alessandro Pesce
Sangue, Erotismo, Violenza e Sadismo. Ecco come si può riassumere questo lavoro di Marcel Walz. La Petite Mort, che di francese ha solo il titolo, è un marchio totalmente Made In Germany. La pellicola si affaccia il pubblico come risposta Gore a quell’Hostel di Eli Roth che tanto fece scalpore alla sua venuta al mondo nel 2005. Le ambientazioni scarne e al limite del lurido sono una cornice perfetta per una sana dose di isterica e liberatoria violenza.
“Simon, Nina e Dodo sono trea mici in vacanza verso Maiorca quando il Loro volo è costretto ad atterrare a Francoforte. Per Ingannare l’attesa dello scalo forzato, i tre si mettono a gironzolare per le vie della città e finiscono per imbattersi in una sorta di Night Club chiamato “Maison de la petite mort”. Ciò che i tre incauti ragazzi non sanno è che il luogo nasconde un segreto terrificante. Ricchi personaggi si sollazzano nel torturare, umiliare, mutilare e divorare gli sventurati turisti che entrano nel luogo. Per Simon, Nina e Dodo inizierà una disperata e dolorosa spirale di orrori, senza apparente via di fuga”.
La trama ci annuncia immediatamente che la violenza è il faro portante di questa opera e, tramite le effettistiche del sapiente Olaf Ittenbach, anche una sana dose di interiora in bella mostra. La grande pentola del peccato però soffre di un eccessivo uso del freno a mano, in quanto tutto sembra essere in qualche modo frenato da un non meglio identificato motivo. Le pellicole Splatter, ancor di più se Underground, di norma, si focalizzano sull’estremizzare il proprio prodotto, mettendosi quasi in competizione con le opere “rivali“. La Petite Mort invece lascia, in un qualche modo, spazio ad altri fattori e pone l’attenzione del pubblico ad uno sguardo più attento, attraverso sottotrame inaspettate (contestualizzate al genere) e a momenti di autocelebrazione filosofica. Più al passo con un Thriller Goth Soft Gore , il lavoro di Walz non eccede in virtuosismi attoriali sui protagonisti, anzi, affida gran parte dello spazio alla seconda linea di azione. Andreas Pape, Inès Zahmoul e Anna Habeck, rispettivamente Simon, Nina e Dodo, infatti, abbandonano il ruolo da titolari, affidando l’intero arco narrativo all’inquietante Maman (interpretata da Manoush : Necronos, Game Over, The Turnpike Killer, Il favoloso mondo di Amélie ), la bellissima e sensuale Angèlique (interpretata da Magdalèna Kalley : Violent Shit Karl the Butcher vs Axe, Unrated The Movie, Necronos) e la tenebrosa Dominique (interpretata da Annika Strauss : Dark Circus, German Angst, Blood Feast, Scars of Xavier ). Le traghettatrici del “Violent Pleasure” offrono fin da subito la propria autoritaria figura e giocano sulle ali del classico angelo della morte, con continue presenze stile”Snuff Movie“, entrando così in uno dei temi forti della pellicola. L’opera gioca molto sui fattori dell’alto ceto sociale e, a proprio modo, grida in faccia al potere, mettendo a nudo eventi politici non troppo distanti dalla realtà di cronaca nera. La Maison de la petite mort, infatti, assume quel connotato più vicino al mercato che al night club in se; come una sorta di vetrina degli orrori. Quel che però stona è, come abbiam detto poc’anzi, la non eccessiva dose di brutalità e quel tipico ritratto “Gore“: il sangue e le inquadrature di estrema violenza non sono così tanto estreme e anche la totale assenza di scene di sesso abbassa di gran lunga quella forzata etichetta di Torture Porn : Poco Torture e niente Porn, in sostanza. Ma, ci ripetiamo, probabilmente questo era anche lo scopo finalizzato del regista. La location, invece, risulta essere perfetta e, attraverso le profonde oscure luci, mette lo spettatore dentro una realtà malsana e caratterizza a sua volta la psiche delle Sexy Torturatrici, evidenziando, con tratto fino, che spesso “trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato” può risultare una gabbia senza finestre ne spiragli di salvezza; una filosofia quasi Dantesca dai connotati tragici e drammatici, se vogliam trovare del poetico in tutto questo mare di sangue. Ben gestite le battute finali dell’opera, andando su territori quasi in armonia col Mockumentary / Slasher e tenendo anche alta l’attenzione verso la diretta continuity.
La petite Mort è un buon prodotto accessibile a quasi tutti i palati e offre buoni spunti di intrattenimento anche verso i puristi del genere, mettendo, su di un vassoio caldo, ottime e spiazzanti alternative di genere.
L’arrivo in Italia di questa pellicola è affidato alla sempre attenta Home Movies che, grazie alla propria costola a se stante Spasmo Video, ci permette di approfondire le radici dello Splatter, garantendo organismi diversi tra loro ma, come denominatore comune, un romantico abbraccio al fascino del sangue e mutilazioni grottesche.
L’artwork della versione Nostrana è affidata a Giorgio Credaro, con immediata associazione a marchi della classica figura Death/Thrash Metal anni 80 come ad esempio : Repulsion, Molested, Amputated, solo per citarne alcuni; non trascurando però anche opere fumettistiche recenti come il grande capolavoro di Robert Kirkman “The WalkingDead“. Il DVD è arricchito infine (non ultimo di certo per importanza) da vari contenuti Extra : Introduzione di Alex Visani, vari Trailer/Teaser delle uscite precedenti, un ampia galleria fotografica e il documentario di 13min. “German Ultra Gore” a cura di Horror Dipendenza.
Benvenuti alla Maison de la petite Mort…pagate per entrare e pregate per uscire.
Per Ampliare la collezione, La Petite Mort si affida alla compagnia di altri grandi titoli (che recensiremo man a mano) di genere come : Black Past , The Burning Moon , Premutos , Space Wolf , Rigor Mortis , Mutation e Deuteronomium; tutti in un unica e imperdibile raccolta.
Trailer
Titolo Originale:
LA PETITE MORT
Regia:
Marcel Walz
Interpreti:
Manoush, Magdalèna Kalley, Andreas Pape, Inés Zahmoul, Annika Strauß, Thomas Kercmar, Anna Habeck
Durata:
h 1.16
Nazionalità:
Germania 2009
DVD Audio:
Tedesco, Sottotitolato in Italiano
STAB HORROR ITALY