Per i nostri sostenitori, c’è una discreta scelta di titoli adatti per la notte delle streghe. Sicuramente alcuni di voi hanno le loro tradizioni, come guardarsi un grande classico alla Sleepy Hollow o Nightmare on Elm Street, oppure, perché no, la solita maratona de “La Paura fa Novanta” dei Simpson. Ma noi di Horror Italy vi proponiamo anche alcuni titoli a cui potreste non aver pensato: Serie TV, Palinsesto Sky, Film sul piccolo schermo e Grandi Opere del passato da guardare durante questa notte (non tutte insieme ovviamente).
Ecco i prodotti consigliati dal Nostro Staff:
SERIE TV Chiara Ferrazza
1) THE HAUNTING OF HILL HOUSE
ANNO: 2018
Tratto da un romanzo della scrittrice Shirley Jackson, è la storia di un gruppo di fratelli che, da piccoli, sono cresciuti in quella che sarebbe diventata la più famosa casa stregata del Paese. Oramai adulti e costretti a tornare insieme dopo una tragedia, i membri della famiglia devono confrontarsi con i fantasmi del loro passato – alcuni dei quali si nascondono ancora nelle loro menti mentre altri potrebbero, in effetti, nascondersi nelle ombre di Hill House.
2) GHOST WHISPERER
ANNO: 2005 – 2010
Melinda Gordon (Jennifer Love Hewitt) è una giovane imprenditrice che, in società con la sua amica Andrea Marino, gestisce un piccolo negozio di antiquariato, nella cittadina di Grandview, New York. Fin da bambina è capace di vedere e comunicare con i fantasmi che rappresentano le anime dei morti che per un qualsiasi motivo non sono passate nell’aldilà, per aiutarle a “passare oltre”.
La missione di aiutare le anime a “entrare nella luce” le è stata affidata da sua nonna, anch’ella dotata dello stesso potere. Anche Beth, la madre di Melinda, condivide lo stesso dono, ma ha un approccio differente dalla figlia: non riuscendo a sopportare l’empatia e la comunicazione con i fantasmi, ha sempre cercato la fuga da sé stessa e dal suo potere.
3) AMERICAN HORROR STORY
ANNO: 2011
Fa parte della categoria delle “serie antologiche” in cui ogni stagione e ogni episodio hanno una storia a sè e l’unica cosa che le lega è il genere narrativo, in questo caso, come descritto anche nel nome, l’horror. Gli attori principali sono quasi sempre gli stessi, cambiano solo personaggio.
4) BUFFY L’AMMAZZAVAMPIRI
ANNO: 1997 – 2003
E’una serie televisiva statunitense horror-action prodotta tra il 1997 e il 2003 e scritta da Joss Whedon, famoso creatore degli Avengers. La protagonista è Buffy Summers, una giovane ragazza di Los Angeles che diventa una cacciatrice di vampiri aiutata da un gruppo di amici che si fanno chiamare “Scooby gang”, nome derivato dal cartone animato Scooby-Doo.
5) PENNY DREADFUL
ANNO: 2014/2016
Serie statunitense-britannica che prende il nome dai “penny dreadful”, narrazioni di genere gotico a puntate, che venivano pubblicate a fascicoli del costo di un penny. Ambientata nella Londra vittoriana, si intrecciano le storie dei personaggi della letteratura horror come Victor Frankenstein, Dorian Gray, il Conte Dracula.
PALINSESTO SKY Francesco Del Rio
1) AUTOPSY
ANNO: 2016
Si tratta di un thriller/horror del 2016 di André Øvredal (titolo originale The Autopsy of Jane Doe), con Brian Cox e Emile Hirsch.Tommy e Austin Tilden, padre e figlio, sono due medici legali della Virginia, professionali, metodici, cinici. Ma quando la polizia gli porta il cadavere di una donna misteriosamente ritrovata su una scena del crimine, tutto cambia. Questo sorprendente thriller claustrofobico accompagna lo spettatore nei meandri di un intricato puzzle alla ricerca della causa del decesso di Jane Doe, in un’atmosfera di pura tensione e oscurità. Film perfetto da guardare come “aperitivo” per una spaventosa maratona di Halloween.
2) BENVENUTI A ZOMBIELAND
ANNO: 2009
Non si parla certo di un film di puro terrore, ma questo horror/comedy è di qualità altissima e vale la pena mettervi la pulce nell’orecchio, magari per una serata tra amici per un intermezzo divertente in una notte di paura. Si tratta di uno zombie movie del 2009, diretto da Ruben Fleischer e con un cast niente male formato da Jessie Eisenberg, Woody Harrelson e Emma Stone. In un mondo infestato da zombie, per sopravvivere ci vogliono regole e disciplina. Questa è la teoria di Columbus che, con una lista di regole ben precise e un trolley, attraversa l’America alla ricerca dei genitori, incontrando nel suo viaggio gli eccentrici Tallhassee, Wichita e Little Rock.
3) YOU’RE NEXT
ANNO: 2011
Diretto da Adam Wingard. Cena in famiglia per un anniversario di matrimonio, famiglia agiata. Scatta però una lite che sembra rovinare l’atmosfera di festa. Ma non sarà quello a cambiare le sorti della serata, qualcuno osserva da fuori con maschere da animale, pronto ad agire. You’re next potrebbe creare la giusta tensione e paranoia per una serata in casa, per un 31 Ottobre dove nessuno è al sicuro.
4) THE CONJURING
ANNO: 2013
Ormai parliamo di un cult del cinema horror, The Conjuring è il film perfetto per il clou della serata di Halloween. Diretto da James Wan, con Vera Farmiga e Patrick Wilson, il primo episodio della saga parla della famiglia Perron che, trasferitasi in una nuova casa, viene perseguitata da strane presenze. In loro aiuto, vengono chiamati gli esperti del paranormale Lorraine e Ed Warren. Trama coinvolgente e misteriosa, spaventi giustificati e un’ottima regia rendono questo film un must della cultura horror contemporanea, d’obbligo se non l’avete ancora visto.
OPERE DEL PASSATO Alessandro Pesce
1) La Sposa di Frankenstein
ANNO: 1935
Lord Byron, Percy e Mary Shelley discutono sulla continuazione di “Frankenstein”. E insieme decidono di immaginare la creatura ancora viva, finita nelle mani di un altro mad doctor, Pretorius, che gli fabbrica una specie di compagna. La fanciulla morta vivente non gradisce la corte del mostro e scatena un nuovo putiferio. C’è ben poco da aggiungere su questo autentico capolavoro gotico in B/N di James Whale. Da segnalare l’interpretazione magistrale di una splendida Elsa Lanchester. Boris Karloff, bhe, è Boris Karloff.
2) COUNTESS DRACULA
ANNO: 1971
La contessa Elisabeth, vedova di mezza età, era stata una bella donna e non accetta di invecchiare. Un giorno, in preda a un raptus di rabbia, colpendo una cameriera, il sangue della ragazza schizza sul suo viso rendendolo giovane, morbido e setoso. Da allora la sanguinaria contessa si spaccia per la sua stessa figlia ma ha bisogno continuamente del sangue di donne vergini per mantenere le sembianze giovanili. Un classico dimenticato di casa Hammer Production, con una mozzafiatante Ingrid Pitt. Non avendo i diritti per il nome “Erzsébet Báthory”, la pellicola si ispira alle leggendarie gesta della sanguionosa Contessa. Il Film arrivò in Italia con il nome di “La Morte Va a braccetto con le vergini”. Purtroppo l’opera non ha mai riscosso il successo che avrebbe meritato. Film da riscoprire assolutamente.
3) OMEN – IL PRESAGIO
ANNO: 1976
Una donna ha dato alla luce un bimbo nato morto e Robert, il marito, per non deludere il suo desiderio di maternità prende con sé un bimbo che un sacerdote gli dice essere nato da una donna morta di parto. Per qualche anno tutto va normalmente, ma poi comincia una serie di disastri, che convincono Robert d’aver adottato l’anticristo. Cerca di uccidere il terribile bambino, ma invece è lui a morire, mentre la diabolica creatura continua nella sua strada di distruzione. Un Cult assoluto di Richard Donner, con l’inquietante e giovanissimo Harvey Stephens nel ruolo di Damien : l’incarnazione dell’anticristo.
4) TRICK ‘R TREAT – LA VENDETTA DI HALLOWEEN
ANNO: 2007
Il film presenta cinque storie parallele tra loro, tutte incentrate sulla notte di Halloween. Si racconta che nella notte del classico “dolcetto o scherzetto” i non-morti e altre creature della notte vaghino sulla Terra senza meta. Grazie a questo film, il celebre Sam è entrato nell’iconografia contemporanea del cinema Horror. Un vero cult per la festa delle zucche intagliate.
5) HALLOWEEN – LA NOTTE DELLE STREGHE
ANNO: 1978
Arriviamo al titolo che probabilmente rappresenta, più di ogni altro, la notte del 31 Ottobre (ovviamente consapevoli di aver tralasciato altri grandi titoli, ma abbiamo preferito consigliare anche qualche piccolo gioiello meno noto). Fresco di ritorno al cinema per il suo quarantennale e dal nuovo sequel (ora al cinema) di David Gordon Green, Halloween – La notte delle streghe, segna il passo più importante sia per John Carpenter, sia per il cinema Slasher. Un’assoluta pietra miliare, capace di rendere grande anche un piccolo comune dell’Illinois : Haddonfield e di impersonificare una quasi anonima maschera bianca nell’autentico volto del male al nome di Michael Myers. “Malocchio e gatti neri, malefici misteri , il grido di un bambino bruciato nel camino, nell’occhio di una strega, il diavolo s’annega e spunta fuori l’ombra: l’ombra della strega! La vigilia d’Ognissanti han paura tutti quanti: è la notte delle streghe! (Chi non paga presto piange!)”.
FILM IN TV Otreblalusac
Wolfman 20 canale 20 ore 21:00
TRAMA
ANNO: 2010
L’infanzia di Lawrence Talbot (Benicio Del Toro) termina la notte in cui sua madre muore. Dopo aver lasciato il misterioso villaggio vittoriano di Blackmoor, passa decenni cercando di dimenticare e di riprendersi dalla tragedia. Ma quando la fidanzata di suo fratello (Emily Blunt), lo rintraccia per aiutarla a ritrovare il suo amore scomparso, decide di ritornare a casa e unirsi alle ricerche. Viene a conoscenza del fatto che un essere con una forza bruta ed un’insaziabile desiderio di sangue sta sterminando gli abitanti del villaggio, e che un sospettoso ispettore di Scotland Yard (Hugo Weaving) sta investigando sul caso. Mentre ricostruisce i pezzi del cruento puzzle, viene a sapere di un’antica maledizione che, nelle notti di luna piena, trasforma, chi ne è colpito in un lupo mannaro. Talbot dovrà uccidere la spaventosa creatura che di notte si aggira nei boschi, ma durante la caccia scoprirà un lato primordiale di sé…
Beetlejuice – Spiritello porcello Cine Sony canale 55 ore 21:00
TRAMA
Anno: 1988
Una coppia di giovani sposi muore in un incidente stradale. Tornano come fantasmi nella loro vecchia casa che però è abitata da una famiglia di cialtroni di città. Dopo aver cercato di spaventarli, i due chiamano in aiuto uno spiritello simpatico, sboccato e pasticcione, a nome Beetlejuice, che, dopo alcune difficoltà iniziali, riuscirà nell’impresa.
Nightmare Before Christmas Paramount Channel canale 27 ore 21:10
TRAMA
ANNO : 1993
Dolcetto e scherzetto e una nota di amarezza. Il maestro degli incubi ha un sogno nel cassetto: qualcosa di nuovo. Jack Skeletron, re del decadente mondo di Halloween, è stanco di urla e paura. Così, mentre i mostri riemergono dalle bare per terrorizzare il mondo, Jack sprofonda in un’amletica crisi esistenziale. Assuefatto dal terrore e insoddisfatto di una realtà sempre uguale a se stessa, si perde in una foresta cercando ispirazione. La trova in una porta magica che lo catapulta nel mondo del Natale. Calore, colore, gioia. Finalmente lo stupore che cercava. E poi una missione: sostituirsi a Babbo Natale e gestire i preparativi della festa più attesa da tutti i bambini.
Tim Burton’s The Nightmare Before Christmas si muove leggiadro come lo scheletrico Jack, sulle note della fantasia più pura ed ispirata, mosso con cura e dedizione dal regista burattinaio Henry Selick. Ma nel film girato in stop motion, il ripieno è tutto della zucca di Tim Burton, tanto da insinuarsi persino nel titolo. Stile riconoscibile per l’impronta gotica dei toni e soprattutto per lo scontro tra realtà opposte, in cui il difforme svetta sul banale per coraggio e ingegno. Sull’esempio del malinconico Edward mani di forbice e dell’esperienza del suo creatore, anche Jack punta goffamente all’integrazione, dimenticando che il bene da preservare è invece la differenza.
Burton ripropone lo scontro Io/Mondo sulle esili spalle di un personaggio che ha il coraggio di scuotersi dal torpore delle rassicurazioni e delle aspettative che gli altri ripongono in lui, esaltando la stranezza come parte fondamentale del vivere. Un film che gioca delicatamente con piani opposti della percezione, con il tentativo testardo di dare forma e concretezza (gli abiti, i regali, la slitta) a qualcosa di astratto e impalpabile (la felicità, la gioia di vivere).
Una rara sensibilità delinea una morale necessaria per un racconto natalizio (siamo in casa Disney), senza mai cadere nel banale ed eccedere nel moralismo. La condanna di una mentalità materialista impone un recupero di una dimensione valoriale pura, capace di viaggiare anche solo attraverso i sogni e le aspirazioni più audaci. Tra teste mozzate, vermi e cicatrici, l’opera di Burton celebra più di ogni altra cosa la vena pulsante del cambiamento, cantando a squarcia gola.
Gremlins 20 canale 20 ore 23:05
TRAMA
Anno : 1984
Rand Peltzer, inventore, ha trovato un regalo natalizio perfetto per suo figlio Bill: un piccolo mogwai tenero e buffo. Per allevarlo basta rispettare tre regole: non esporlo alla luce del sole, non dargli del cibo dopo la mezzanotte e non dargli mai dell’acqua. Sarà sufficiente che il piccolo Pete infranga inavvertitamente una delle regole perché inizi la trasformazione da docili cuccioli a temibili gremlins.
Joe Dante non è mai stato solo un regista bensì un appassionato cultore di film di genere che ha potuto rivisitare in modo originale nel suo cinema. Basta osservare con attenzione l’incipit di questo film per trovarci la voce narrante dell’inventore stravagante, la Chinatown di innumerevoli pellicole di varie epoche e la cittadina immersa in un’atmosfera natalizia tanto stereotipa (con citazione di Frank Capra quasi d’obbligo) da poter essere sadicamente messa a soqquadro. Non è un caso poi che Bill dia da mangiare al mogwai dopo la mezzanotte mentre in tv passa L’invasione degli ultracorpi (ognuno può divertirsi a riconoscere citazioni e omaggi). Da quel momento in poi il clima festivo e il quieto vivere domestico (vedi la soffiata di naso nelle tende) verranno progressivamente scardinati e da un genere (la commedia) si travalicherà in un altro (l’horror). Da quel momento i gremlins iniziano a saccheggiare, uccidere, devastare. Ma fanno anche di più (cinefilicamente parlando) e dileggiano il classico dei classici: Biancaneve e i sette nani, E’ come se Dante in questo film rivisitasse la sua infanzia da spettatore (e quella di tanti suoi coetanei) con i sorrisi ma anche con le paure che il cinema ‘per bambini’ (quello disneyano in primis) non lesinava.
Volendo però si può anche andare oltre nella lettura simbolica e vedere nei teneri mogwai/gremlins l’immagine speculare che l’adulto/genitore crede di scorgere confusamente nei propri figli: soggetti fragili e teneri ma pronti a sconvolgere il suo mondo e le sue certezze mostrando un aspetto tanto nascosto quanto temibile.
Chi ha paura delle streghe? Paramount Channel canale 27 ore 3:30
TRAMA
Anno : 1990
Dai fiordi della Norvegia all’Inghilterra, all’America, le streghe si riuniscono e mostrano le loro vere terrificanti fattezze celate sotto l’aspetto di tranquille signore borghesi. Anjelica Huston ha la testa di un rapace. I bambini vengono trasformati in topolini, ciò che accade anche al piccolo Luke, protagonista di sogni inquietanti d’infanzia e di un’indimenticabile avventura. Come sempre, il bene vince sul male e le streghe avranno la peggio.
Totem Sky Atlantic ore 21:15
TRAMA
Anno : 2011
In una famiglia che abita nei dintorni di Bochum, nella regione della Ruhr, viene accolta una ragazza alla pari di nome Fiona. Tutto appare normale i primi tempi, in cui madre, padre e due figli accolgono benevolmente la ragazza e, dopo aver scoperto che è rimasta orfana, la invitano a sentirsi parte della famiglia. Ma a poco a poco emergono stranezze e contrasti sempre più visibili: i due genitori si dimostrano pieni di rancore ed estremamente rigidi nei confronti della nuova arrivata; la figlia adolescente Nicole appare sempre più gelosa; mentre la stessa Fiona dimostra di avere una psicologia ben più contorta di quanto la sua accondiscendenza iniziale nei confronti degli ospitanti lasciava intendere.
In Totem, è come se l’eterno Teorema di Pasolini trovasse una nuova dimostrazione attraverso il voto di castità del Dogma di Lars von Trier e Thomas Vinterberg. Come se l’incipit narrativo e il tentativo di destabilizzare le apparenze del perbenismo borghese di Pasolini incontrassero l’estetica minimale del digitale “sporco” e senza luce artificiale e le figure femminile del cineasta danese, pronte a immolarsi per i mali della comunità.
Jessica Krummacher elabora questa sintesi personale partendo da una radice comune fra poetica pasoliniana e visione “dogmatica”: ricercare il “male radicale” nell’uomo, lasciar emergere gli aspetti più primigeni ed essenziali delle pulsioni umane a partire dalla forma nucleare della società moderna. Questo aspetto ancestrale del progetto è sottolineato fin dal titolo, che rimanda alla concezione freudiana del “totem” come figura protettrice di un clan, custode delle regole e degli equilibri all’interno di una famiglia. Un feticcio inquietante quanto le due bambole ricorrenti nel film, adibite a lenire la depressione da menopausa della madre e a sostituire il suo desiderio materno. Ma, come se non bastasse, a questa complessa orchestrazione di squilibri psichici e sociali dei vari membri della famiglia, la regista tedesca somma un discorso sullo stato in natura dell’uomo e sulle fragili espressioni dell’identità.
In questo senso, non stupisce che Totem rappresenti il saggio conclusivo fatto dalla regista per la sua scuola di cinema, visto che, come molti “film-esame”, si porta dietro una grande ambizione di indagine antropologica dietro a uno sguardo spurio e un eccesso di entusiasmo verso i grandi maestri. Una continua accumulazione di idee e di situazioni volontariamente deviate e sfuggenti, che però dimentica un fondamentale traino drammaturgico e la potenza altrettanto ancestrale e (im)morale della tragedia.
Like.Share.Follow. Sky Atlantic ore 22:50
TRAMA
Anno : 2017
Garrett è uno youtuber in ascesa. Shell è invece una sua fan molto emotiva. Quando i due iniziano una relazione romantica, Garrett è costretto a porsi molte domande sui rischi del rendere pubblica su internet la propria vita privata: ciò che per lui è un semplice gioco può comportare stalking, ossessione e follia da parte di chi lo segue.
Freddy vs. Jason Premium Energy canale HD 334 ore 22:55
TRAMA
Anno : 2003
Quante volte ci siamo chiesti se fosse più forte Van Damme o Rocky Balboa? E chi la spunterebbe tra Batman e l’Uomo Ragno? Sono innumerevoli i crossover (im)proponibili che gli adoratori del cinema di genere sognano segretamente, e l’horror non fa eccezione. Freddy vs. Jason si presenta come lo scontro definitivo tra i due numeri uno della carneficina su pellicola, la zuffa che sancirà una volta per tutte se fanno più male gli artigli del massacratore di Elm Street o il machete del folle ragazzone di Crystal Lake: ma come spesso accade per le presunte scazzottate del secolo – vedi Tyson vs. Holyfield – al momento della diretta si scopre che è tutto un bluff.
Chi non ama l’horror di serie Z nemmeno si accorgerà dell’uscita di questo film, e chi lo ama probabilmente resterà deluso: Freddy vs. Jason è un film inutile e brutto, non regala mai un brivido che sia uno, e le trovate macabre originali – che sono la linfa vitale dei film “de paura” – si contano sulle lame del guanto di Kruger. In molti avevano puntato sulla regia del giovane Yu, importato da Hong Kong, che aveva rivisitato il celebre La bambola assassinaarrivando al limite della parodia in stile Mel Brooks, ma purtroppo per loro, Freddy vs. Jason non fa neanche vagamente sorridere, oltre a non fare paura.
La trama si basa su un paio di spunti interessanti ma talmente complicati che per spiegarli il film va ad impantanarsi in situazioni macchinose e logorroiche: Freddy è morto (questo si sapeva) e nessuno ad Elm Street si ricorda più di lui. Questo è un problema, perché Freddy prende la sua forza dalla paura che fa alla gente, e dunque non può tornare a movimentare gli incubi dei malcapitati discendenti dei suoi primi clienti se questi, inspiegabilmente, non si ricordano neanche della sua esistenza. Il piano è semplice: resuscitare un collega di tutto rispetto – Jason Voorhes – e mandarlo a sfoltire drasticamente il numero dei vivi ad Elm Street, dopodiché gli idioti adolescenti del posto non esiteranno a confondere i due e ad attribuire i massacri a tale Freddy Kruger di cui tutti in paese sembrano sapere ma di cui nessuno vuol parlare. Si ricorderanno di lui e lo sogneranno, dandogli così potere sufficiente a tornare. Ma a questo punto Jason non sembra disposto a farsi da parte, e Jason non è un ragazzo molto ragionevole.
Attrici poppute, sangue a secchiate e linguaggio da osteria non bastano a fare un film dell’orrore: l’unico elemento di nota in tutto il film è il solito, strepitoso, sottovalutatissimo Robert Englund, per il resto è la noia più totale. Bisognerà sperare in uno scontro tra outsider, magari Herbert West contro Faccia di Pelle, chissà che non facciano una figura migliore…
1408 Studio Universal canale 338 ore 0:35
TRAMA
Anno : 2007
Tratto da un racconto di Stephen King 1408 ha come protagonista Mike Enslin, scrittore di successo specializzatosi nella ricerca di fenomeni paranormali dopo la prematura morte della figlioletta che ha provocato anche il suo distacco dalla moglie. Mike non crede più in nulla anche perché non ha mai avuto una prova tangibile dell’esistenza degli spiriti. Finché un giorno non riceve una cartolina che gli suggerisce di prendere alloggio nella stanza 1408 (il totale delle cifre dà 13) dell’Hotel Dolphin a New York.
Lo scrittore deve superare non poche difficoltà frapposte dal direttore dell’albergo (un Samuel L. Jackson più che mai luciferino) il quale non vuole assolutamente permettergli l’ingresso in quella camera in cui sono morte, nel corso degli anni, ben 56 persone, molte delle quali per morte violenta. Enslin vince le resistenze ma viene messo al corrente che nessuno ha mai resistito più di un’ora vivo tra quelle mura.
Ci voleva uno svedese perché un racconto di Stephen King tornasse a essere fatto oggetto di una trasposizione quantomeno interessante sullo schermo. Spesso l’opera dello scrittore viene banalizzata da registi incapaci di cogliere il versante psicologico dei personaggi da lui portati sulla pagina. In questo caso invece Hafstrom, grazie anche a un John Cusack autoironico e al contempo tormentato al punto giusto, riesce a tenere a bada il più che noto armamentario di apparizioni insolite e di muri che colano sangue per spostare l’attenzione su una dimensione interiore del personaggio.
Mike è tormentato come tutti i protagonisti di King ma chi torna (o viene fatto tornare) nei suoi incubi non è qualcuno a cui abbia fatto torto in passato quanto piuttosto la persona più cara per la quale è convinto di non avere fatto abbastanza: la figlia morta di malattia da bambina. La stanza diviene allora la materializzazione di un senso di colpa per omissione al quale non è possibile sfuggire. Così l’orrore abbandona la canonica dimensione dei colpi di scena (tranne in 2 o 3 casi) per trasformarsi in un progressivo susseguirsi di ossessioni senza speranza di via d’uscita. Forse scrivere, come qualcuno ha fatto, che si tratta del più bel film (dopo Shining tratto da King è esagerato. Certamente è uno dei meglio riusciti.
La vendetta di Halloween Premium Energy canale HD 334 ore 0:40
TRAMA
Anno : 2007
Diverse storie si intrecciano la notte di Halloween. Una giovane vestita da Cappuccetto Rosso si reca a una festa. Un serial killer vaga per le strade, insieme al figlio, alla ricerca di una zucca. Un eremita riceve la visita di uno gnomo…
L’alba dei morti viventi Premium Energy canale HD 334 ore 2:05
TRAMA
Anno : 2004
Gli Zombie, trent’anni dopo. Remake/omaggio all’opera somma di Romero, che nel 1979, con una pellicola assurta nel tempo a fenomeno di culto assoluto per più di una generazione, creò una pietra miliare del cinema dell’orrore (e non solo), la nuova alba dei morti viventi conferma l’ottimo momento (commerciale e, parzialmente, qualitativo) del genere horror made in America. Se l’operazione di lifting avvenuta per Non Aprite Quella Porta, omaggiava il predecessore, copiandolo quasi pedissequamente, Dawn Of the Dead, sceglie la strada della spettacolarizzazione, del make-up verosimile, degli effetti speciali presenti ma non invadenti, riuscendo a mantenere un minimo di originalità e di quella matrice “amatoriale” che avevano reso così famoso l’originale. Funzionale il cast. Massiccio e convincente come sempre Ving “Marcellous Wallace” Rhames, versatile e concreta Sarah Polley, la rivelazione de Il Dolce Domani di Egoyan.
Il film fa dell’autoironia e del citazionismo ad oltranza le sue carte vincenti. Sotto il primo aspetto non si può non apprezzare la scelta di alleggerire il tono di una storia cupa e senza speranza, con alcuni siparietti “brillanti” come il rapporto di amicizia a distanza (con tanto di partite a scacchi) che due protagonisti sviluppano stazionando sui tetti di due edifici lontani, mentre in strada gli zombi si assiepano sempre più numerosi. Umorismo patibolare e dark, certo, ma perfetto nel contesto in cui è inserito. Peccato per alcune gravi cadute di stile (il neonato/zombie) e la piattezza didascalica dei personaggi di contorno. Ottimo invece l’omaggio/plagio a molte pellicole del genere da 28 giorni dopo (a suo modo, già un piccolo classico) a Shining, da Terrore Dallo SpazioProfondo allo stesso capitolo originale, che vive in questo remake, nei cameo di alcuni membri del cast tecnico del film del ’79. L’anima romeriana è inevitabilmente persa: questo Dawn Of The Dead non è figlio di una produzione e distribuzione indipendente, e lo spirito rivoluzionario della fine anni ’70 è sopito, ma il risultato odierno non è da disprezzare.
L.A. Zombie – L’ultima apocalisse Premium Energy canale HD 334 ore 3:50
TRAMA
Anno : 2014
Una pioggia di meteoriti colpisce Los Angeles. Il fumo tossico rilasciato in tutta la città provoca un’epidemia che spinge la gente a diventare zombie, manifestando grandi cambiamenti fisici e comportamenti violenti. Uno sparuto gruppo di sopravvissuti tenta di lasciare l’area colpita per dirigersi verso la costa.
Hostel Studio Universal canale 338 ore 4:00
TRAMA
Anno : 2006
Due giovani statunitensi, Josh e Paxton, attraversano il vecchio continente zaino in spalla assieme ad Oli, islandese festaiolo incontrato in viaggio. Decisamente più interessato alle droghe e al sesso che ai musei, il trio decide di puntare verso la Slovacchia, dipinta dai più come meta perfetta per il turismo sessuale. Raggiunto un paesino nei pressi di Bratislava, il gruppo si fermerà presso un ostello, constatando come le voci fossero fondate. Dividere la stanza con stupende e disinibite sconosciute per i ragazzi è un sogno che si avvera: un sogno che si rivelerà presto vero incubo.
Spinto da amicizie pesanti, Hostel arriva sui nostri schermi in pompa magna, con tanto di sacchetti per vomitare distribuiti all’ingresso delle sale. Sull’onda delle chiacchiere, Eli Roth, alla seconda regia dopo il modesto Cabin Fever, omaggia esplicitamente un po’ tutti, partendo da Landis per arrivare addirittura a fregiarsi di un cameo di Miike, senza dimenticarsi di citare a più riprese lo sponsor Tarantino. Se nella prima parte ci si rifà al tipico preludio da horror sbarazzino, con più seni in primo piano che F-Words in Pulp Fiction, nella seconda si procede alla tanto decantata orgia di sangue ed efferatezza: tutto secondo copione, con tanto di pinze, saldatori e cure medievali. Ostentando conoscenza del genere, Roth riesce a banalizzare un soggetto che rubacchia dall’immaginario snuff e da Il Coraggioso, dando vita ad un prodotto piatto, monocorde e pretenzioso.
Un’accozzaglia di strumenti di tortura, membra e rimandi in cui cercare alte metafore pare sinceramente fuori luogo.
The Apparition Premium Energy canale HD 334 ore 5:10
TRAMA
Anno : 2011
La giovane Kelly decide di trasferirsi col fidanzato Ben in un bel appartamento in un piccolo centro fuori Los Angeles. Se all’inizio tutto sembra filare per il meglio, pian piano iniziano a manifestarsi nella casa strani e inspiegabili fenomeni. Ben presto la situazione precipita, e la coppia comprende di vivere in un luogo infestato da presenze oscure e malvage. Gli eventi soprannaturali sembrano in qualche modo legati a un esperimento fatto da studenti di college qualche tempo prima e terminato in maniera tragica, con la scomparsa di una ragazza. A Kelly e Ben il compito di allontanare con ogni mezzo possibile le forze maligne che li circondano…
L’esordio al lungometraggio del trentaseienne Todd Lincoln parte in maniera sorprendentemente efficace. Dopo un prologo non particolarmente spaventoso il film punta con intelligenza sull’ambientazione, un appartamento elegante nei suburbia della metropoli californiana. Un piccolo centro di persone circondato dal deserto, setting audace e coinvolgente per una ghost-story. Insieme al production designer Steve Saklad, quello di Tra le nuvole e Drag Me to Hell, Lincoln ha poi realizzato un interno che fonde con notevole precisione l’eleganza dell’ambiente con un sottile ma pulsante senso di inquietudine. È la casa in cui vivono i due protagonisti la vera presenza spaventosa di The Apparition, con le sue ombre e la stilizzazione del design. I momenti più angoscianti del film si svolgono nella prima metà, quando tale setting viene sfruttato per suggerire invece di mostrare. Man mano che invece la storia si sviluppa e arriva la necessità di svelare l’orrore, ecco che il lungometraggio comincia a perdere di logica e di presa emotiva sul pubblico. Gli eventi si fanno più forzati e i comportamenti dei personaggi più irrazionali. Anche dal punto di vista squisitamente visivo il budget contenuto non permette l’utilizzo di effetti speciali realmente spaventosi. The Apparition si dipana così verso una conclusione a cui si arriva per accumulo di situazioni ma non attraverso una vera e propria evoluzione narrativa, e ciò è un peccato perché si viene a perdere tutto quello che di buono era stato seminato all’inizio. Per quanto riguarda gli attori, la carica di sensualità di Ashely Greene viene confermata, così come la sua necessità di migliorarsi come interprete e uscire dagli schemi ormai stretti del cinema fantastico per teenager. Gli altri attori però si rivelano anche meno incisivi, compreso il Tom Felton già visto nella saga di Harry Potter.
Nonostante alcune idee stuzzicanti, The Apparition sciupa la premessa classica delle storie di fantasmi con una sceneggiatura che punta più all’effetto che alla costruzione narrativa. Resta il dubbio che, con una trama meglio concepita, Todd Lincoln avrebbe sfruttato meglio l’ambientazione piuttosto accattivante.
HORROR ITALY VI AUGURA UN BUON HALLOWEEN 2018