Recensione a cura di | Alessandro Pesce
“In una Roma frenetica e più congestionata del solito, Claudio Verona (Alessandro Roja), un importante uomo d’affari cinico e narcisista, rimane bloccato in ascensore a causa di un guasto. Quel fastidioso inconveniente sarà solo l’inizio. Bloccato tra due piani e intrappolato in una gabbia di metallo, dovrà fare i conti con qualcosa di disumano e aberrante. La città è in preda al delirio, un virus letale sta trasformando le persone. Solo l’istinto di sopravvivenza potrà contrastare l’apocalisse ormai inevitabile.”
Ecco come si affaccia al grande pubblico : The End? L’inferno Fuori, prodotto totalmente Made In Italy di Daniele Misischia (Regia), Cristiano Ciccotti (sceneggiatura) & Manetti Bros (Produzione). Una pellicola distribuita dalla 01 Distribution che corre su ambiziosi scenari apocalittici e che colpisce perfettamente nel segno grazie a intuitivi colpi di genio registici/fotografici. In modo lento, ma determinato, il cinema Italiano sta iniziando a riproporre pellicole di Genere di grandissimo spessore; proprio come nel caso specifico. Il lavoro di Misischia assume un coefficiente di difficoltà maggiore perchè isolato in un unico asfissiante e claustrofobico ambiente. La particolarità sta esattamente nel creare forti emozioni senza dover ricorrere a suggestive ambientazioni : ogni gioco di inquadratura, ogni dettaglio, ogni sguardo e tutte le azioni si svolgono in maniera fluida dentro 4 pareti d’acciaio, creando una cabina di isolamento che paradossalmente ne amplifica luci, suoni e colori. L’italia rappresentata per come la vediamo, per come la viviamo e per come è strutturata politicamente, attraverso un unico protagonista : Alessandro Roja, attraverso la figura dell’ avido imprenditore e nel ruolo dell’ uomo che non assume nessuna forma di rispetto verso il prossimo, un personaggio che antepone la propria vita e i propri averi a qualsiasi altra cosa e che ricalca in modo quasi preoccupante la società moderna. La prova attoriale di Alessandro Roja è in perfetta armonia con le azioni che si susseguono e non ci sono sbavature o grandi “fantasie cinematografiche” : ci si trova davanti ad atteggiamenti che potrebbe avere ogni singolo individuo nella circostanza venutasi a creare. Il reparto Splatter è gestito benissimo sia per l’utilizzo, abbondante ma MAI eccessivo, sia per i colori calibrati in modo equilibrato. Il make Up degli “Infetti” è realizzato in modo semplice ma d’effetto, ricordando i grandi classici Romeriani, anche se citare altre pellicole non ci sembra corretto per vari motivi; uno su tutti : non ci troviamo davanti ad un prodotto “clone” d’oltreoceano, The End? L’inferno è fuori è a tutti gli effetti un marchio ITALIANO. Questo dettaglio non è sicuramente da prendere sottogamba anzi, va valorizzato maggiormente; in quanto ci si è spesso lamentati della totale assenza di pellicole di genere made in italy distribuite nei Nostri cinema. Ecco, questa è l’occasione perfetta per supportare degli ottimi rilasci sul grande schermo. Senso di appartenenza che lo stesso regista applica ai propri personaggi, spesso un po rozzi e con il marcato accento romano, MA anche in questa circostanza NIENTE è volto al caso; perchè tale altro “piccolo” dettaglio mette lo spettatore dentro una cupola di empatia quasi come a riconoscersi nel protagonista : un uomo del popolo PER il popolo.I vari processi di sviluppo porteranno il Nostro protagonista a dover scegliere su quale fronte porsi, tornando così a quel forte richiamo sociale, che farà cambiare opinione a gran parte del pubblico. Una redenzione che suona quasi come un fascio di luce divino e che dovrebbe far riflettere, più di un attimo, la classe politica nazionale. Un urlo di vendetta e di ribellione mascherato da Horror Movie in pieno stile Settantiano. Il reparto Audio/sonoro finalmente è strutturato in modo perfetto e su alcune inquadrature troviamo i vari Boost e dialoghi ovattati per delineare la diversa prospettiva di camera, garantendo una visione liscia e con piccoli grandi sensi di profondità fotografica. La logicità di alcuni eventi porteran a far emergere alcune nature dell’individuo e questo rende umana anche la peggiore delle bestie. L’opera non si scompone in grandi spiegazioni e/o caratterizzazione delle vicende; succede e basta; come le fatalità del caso. Ciò ne accumula di fascino e mistero come un buon Thriller che si rispetti.
In sostanza, The End? L’inferno è fuori, segna una netta rinascita del cinema di genere in Italia ed è stata sacrosanta una distribuzione cinematografica. L’Italia aveva bisogno di questo, Lo spettatore ha bisogno di questo,il cinema Italiano doveva rialzarsi. E come uno zombie, questo cinema aveva bisogno di una morte per poter tornare a gloriosa vita.
Trailer:
Regia | Daniele Misischia |
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Soggetto | Daniele Misischia |
Sceneggiatura | Cristiano Ciccotti |
Produttore | Manetti Bros. |
Casa di produzione | Rai Cinema |
Distribuzione (Italia) | 01 Distribution |
Fotografia | Angelo Sorrentino |
Montaggio | Federico Maneschi |
Effetti speciali | Simone Silvestri |
Musiche | Isac Roitn |
Scenografia | Noemi Marchica |
Trucco | Leonardo Cruciano |
Art director | Noemi Marchica |
STAB HORROR ITALY
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