LASCIATEVI TERRHORRORIZZARE

Shanda’s River : Il Cerchio delle Anime

Recensione a cura di  |  Alessandro Pesce

“Emma è un’antropologa che si reca a Voghera, una piccola città nel nord Italia, per condurre uno studio sulle oscure leggende che ruotano intorno al fiume Shanda. Il fiume deve il suo nome a Shanda, una giovane contadina uccisa all’inizio del Cinquecento perché accusata di stregoneria. Quando Emma inizia ad indagare, rimane intrappolata in un sortilegio che la costringe a rivivere continuamente la stessa giornata: ogni volta si risveglia nella sua camera d’albergo alle 4:00 del mattino e ogni volta rivive l’orrore in cui è stata intrappolata. Scoprire la verità che si cela dietro la leggenda sarà l’unico modo per uscire da questo incubo”.

Con questa trama si apre la pellicola Made in Italy di Marco Rosson. Un prodotto,diciamolo subito, Low Budget che strizza l’occhio alle classiche dimensioni alchemiche cinematografiche tanto care a quella Hammer Production che in America ha reso celebri capolavori quali : La morte va a braccetto con le vergini (1971),Una messa per Dracula (1970),La lunga Notte dell’orrore (1966),Mircalla l’amante immortale (1971) e tantissime altre. Tutte pellicole che,nel corso degli anni han trovato quella formula vincente che risponde al nome di Magia,Sensualità,,Riti e rituali Sacrificali e via discorrendo. Shanda’s River ,per l’appunto, prende a piene mani tutto quello che di buono si può offrire in dono allo spettatore.

Perchè abbiamo subito ribadito il concetto del “Low Budget”? 

La risposta è semplicissima : Si può tranquillamente mettere in atto un piccolo gioiello anche con mezzi ridotti. Ovviamente le pecche sono presenti (vedi Luci Artificiali su scenari scuri e/o differenti modulazioni sonore su alcune inquadrature) MA sicuramente non incidono sul nostro (personalissimo) giudizio.

L’esigenza del pubblico e della conseguente moda da Youtubers ha reso “recensori” tante,troppe persone.

Quante di queste però si soffermano allo spirito del racconto?Quante di queste ha cercato di entrare nello spirito della Pellicola? Poche,Rare. Tutti esperti di Macchina da presa ma nessuno che produce opere DAVVERO significative. Su questa piccola parentesi afferriamo tutto il  cerchio che ruota intorno all’opera di Rosson. Si, il cerchio : Un continuo cerchio su cui si solidifica tutta la trama e l’andatura narrativa.

L’asfissiante senso di persecuzione che corre su binari di pazzia che la nostra protagonista è costretta a subire in maniera sempre più pericolosa ma ,come un puzzle, risolutiva ad ogni frammento di sangue versato…ha qualcosa di ipnotico e,grazie al sapiente utilizzo dei propri mezzi,mette in luce un profondo senso del gusto del Regista.

Gusto che gioca anche con la sensualità che a propria (nostra) volta ci riconduce a quel cinema citato in precedenza. Le streghe e la Stregoneria portate ad una Nostrana Cultura Underground.

Quella Classica storia che si racconta a voce bassa per non rievocare spiacevoli ricordi ormai lasciati alla dicitura di Leggenda o Fiabe per Bambini.

Le interpretazioni recitative sono ben calibrate e fedeli al credibile cammino delle vicende che man mano arrivano alla completa chiusura (un po telefonata ok…ma pur sempre piacevole ai fini di trama) dell’incubo. Ecco,per l’appunto, Gli Incubi : un altro palo fondamentale che ci accompagna per tutta la durata dell’opera nera.Una continua estenuante ricerca del risveglio che ci lascia sempre con il punto interrogativo stampato sulla testa.

Come uscire da un incubo che ripetutamente si manifesta in frangenti e dinamiche differenti?

Un modo c’è ma la Nostra protagonista lo scoprira a proprie spese,più e più volte. 

I personaggi secondari sembrano inizialmente relegati ad un ruolo marginale, ma (sempre tramite quella ruota di perpetua inerzia) grazie a quel “modus operandi” di Settantiana fattura,prendono una tessitura tanto importante quanto di fondamentale importanza.

Il cinema Italiano (specialmente le Pellicole Argentiane)ha fatto scuola e questo il Regista lo sa,rendendolo in qualche modo Proprio e per certi versi Originale. 

Il sangue non si risparmia,così come le scene di nudità (mai banali e contestualizzate alle vicende) e di violenza. Una violenza tanto fisica quanto psicologica che affonda le proprie unghie su fattori politici importanti. 

Le location suggestive garantiscono un certo impatto visivo e le cupe luci della notte si inseguono come il bianco e il nero su una rituale tavola dei colori. Ambientazioni ripetitive in perfetta simbiosi con le atmosfere ricercate (e perfettamente trovate),offrendo allo spettatore una realtà opprimente sulla quale difficilmente può dimenarsi senza cadere nella stessa medesima fine.

La morte come inutile via di fuga,la ricerca nel voler cambiare gli eventi,un cambio di dinamiche che ci portano al continuo e nauseante senso di pesantezza che riconduce inevitabilmente alla speranza,fino ad arrivare alla finale risoluzione del fato: tutti fattori che dovrebbero in qualche modo far riflettere e che (crediamo) il regista vuole,in maniera subliminale,guidare lo spettatore; al di la del Romanzato Tetro Racconto.

Insomma,un piacevole viaggio guidato dentro il ventre di una terra che ha tanto,tantissimo da raccontare.

Un film Elegante confezionato dentro una Lugubre Corteccia dal Raffinato gusto Fotografico.

Consigliato agli amanti di tematiche Esoteriche,Stregoneria/Streghe e quel pubblico fedele al cinema di genere di altri tempi.

Sconsigliato a chi cerca balzi sulla sedia inutili e messi al solo scopo di spaventare lo spettatore sul singolo Frame.

Shanda’s River vedrà la fredda luce del solo il Giorno 16 Marzo in formato Blu Ray e DVD.

Trailer :

Starring 

Margherita Remotti, Diego Runko, Claudia Marasca, Marcella Braga, Toni Pandolfo

Regia 

Marco Rosson

Scritto 

Nicola Pizzi

Prodotto 

Iria Cultura 
Giorgio Galbiati
Tacci Films

 

IMMAGINI PROMOZIONALI  

Per Maggiori INFO:

Email | shandasriver@gmail.com

http://www.iriacultura.com/

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