Articolo a cura di | Alessandro Pesce
“La diciottenne Rosa Dimaano si trasferisce dalle Filippine a Singapore per lavorare come domestica nell’agiata famiglia dei signori Teo. In realtà ben presto si manifesteranno inquietanti presenze, legate all’oscuro passato dei padroni di casa.”
Il fascino della tradizione orientale ha, da sempre, catturato l’attenzione del genere Horror, portando al proprio interno una quantità smisurata di pellicole di successo. Citare i grandi classici sarebbe poco necessario e anche dispersivo; quel che invece avrebbe maggior rilevanza è l’attenzione da rivolgere a quei lavori passati da riportare alla luce. The Maid, opera del 2005 di Kelvin Tong ha tutte le carte in regola per essere considerato un Gioiello nascosto o che non ha goduto del successo che, forse, avrebbe meritato. Tutte le componenti del Jumpscare, il Thrilling, la Suspense, l’intrigo e una storia che straborda di cultura classica sono tutte armi al proprio arsenale; offrendo al pubblico un equilibrata sequenza di immagini capaci di entrare, come un demone, sotto la pelle dello spettatore in modo indelebile. La cultura del passato non muore con il tempo, anzi, rimane in modo indelebile nonostante il progresso. A farne le spese è la giovane protagonista di questo racconto; una personalità quasi pura e che troverà, davanti al proprio cammino, una serie di eventi a cavallo tra il surreale e l’agghiacciante. Storie di Fantasmi dentro storie di morti per mano di vivi si fondono nel reale terrore che, proprio da altre dimensioni, arriva sul piano terreno come impersonificazione di vendetta e che reagirà al male sotto forma di male stesso. The Maid è un viaggio nelle origini di ogni cosa : dalla cultura alla radice della follia e alla scoperta di importanti destini bruscamente interrotti. La famiglia e le abitudini spesso controverse non sono un elemento del tutto nuovo allo sviluppo di una trama “J-Horror” ma riesce sempre ad avere un qualcosa di completamente originale vista la mole di testi sovrannaturali e dalla quale sono state ispirate tantissime opere. Le prove attoriali di quest’Opera hanno tutta la territorialità di appartenenza e, proprio per questo, estremamente caratteristica (e caratterista) spingendo al massimo la teatralità come scusante di genere, mantenendo proprio su questo fattore un’importante ancora di salvataggio in caso di eventuale fallimento di esportazione. Scelta sicuramente importante e anche un briciolo codarda, ma estremamente funzionale se si ragiona sul servizio imprenditoriale vista, appunto, la già citata quantità di pellicole riguardanti fantasmi provenienti da quel specifico territorio. The Maid ha la grande capacità si sapersi prendere sul serio nei precisi momenti in cui decide di farlo, accomodando però qualche sorriso per l’estrema bipolarità attoriale dei protagonisti e rendendo il lavoro un autentico delirio in cui non si comprende quando il momento della risata termini e inizi quello del reale e Shockante dominio terrorizzante. Modus Operandi che, secondo una legge non scritta, indica una precisa direzione che il regista intende far seguire al pubblico; portandolo esattamente verso un sentiero per poi abbandonarlo per il proprio cammino senza nessuna luce di riferimento , per poi ripresentarsi in fondo al buio con tutte le risposte pronte all’esposizione. Questo film fa esattamente questo; racconta una specifica storia, portandola verso una direzione, per poi deviare completamente lo sguardo dentro una motivazione che traumatizza e mette ogni piccolo frammento di vetro rotto al proprio posto. La crudeltà e la cattiveria dello spirito vengono esposte sotto un elettrizzante sequenza di scene quasi gore in cui la cura della gestione artigianale di Make Up assume una componente determinante a vero e proprio fattore. Ogni manifestazione è gestita in modo tanto elementare (effetti visivi inclusi) quanto profondamente funzionale all’improvviso spavento, mantenendo alta la tensione del racconto. Quando la quiete sembra aver rivelato ogni situazione ecco però spuntare tutta la sapienza della tragedia orientale : ogni azione è la diretta conseguenza di un azione stessa e anche il preciso momento in cui ogni carta viene scoperta e il film si eleva a qualcosa che va il genere. The Maid è un dramma che maschera la propria presenza sotto una maschera inquietante ma che, nel profondo, riesce a coprire cicatrici sociali molto pesanti.
Un Film Da riscoprire e che, grazie all’edizione CG Entertainment potrà tornare a miglior vita. Interessante il comparto Extra con, al proprio interno, un Making Of con interviste al Cast.