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State a Casa : La Folle Commedia Nera di Roan Johnson arriva in DVD [RECENSIONE]

Articolo a cura di | Alessandro Pesce

“Il mondo là fuori è bloccato da una pandemia, e in lockdown un appartamento a Roma diventa lo stesso di Milano, Napoli, Parigi e New York. Ognuno vive una storia identica a tutti gli altri e allo stesso tempo unica e personale. Ma questo è un film su un altro virus, ben più pericoloso, che si nasconde nella natura umana. Quattro ragazzi sotto i trent’anni condividono un appartamento da tempo e, fermati dal contagio, si trovano ad affrontare ombre più grandi che vivere in quella situazione.”

State a Casa, pellicola del 2021 di Roan Johnson rappresenta tutto ciò che di buono si possa chiedere da un Film “Indipendente”. L’opera risulta la concreta risposta al cinema contemporaneo fatto solo ed esclusivamente da un alto Budget e forte di una pubblicità asfissiante. Il lavoro del regista porta lo spettatore dentro una crudeltà feroce, nascosta da una narrazione frizzante e divertente, girando su se stessa e riportando tutta la vicenda su di una luce davvero oscura, fatta di delirio e paure.

Dario Aita (Paolo), Giordana Faggiano (Benedetta), Lorenzo Frediani (Nicola) e Martina Sammarco (Sabra) sono i protagonisti di questa Dark Comedy cruda che non lascia spazio al pensiero immediato, tenendo lo spettatore letteralmente incollato allo schermo anche grazie ad una sceneggiatura curata nel dettaglio e che rende tutti i dialoghi dei ragazzi estremamente naturali e attuali. Gli spazi stretti e intimi rafforzano una sorta di empatia psicologica visiva, arricchendo la trama con risvolti Thriller inquietanti che non lasceranno indifferente neppure la mente più navigata sul genere. Sapientemente organizzato, tutto il settore tempistico delle sequenze e dei propri piani, State a Casa si muove come un serpente dietro ogni angolo di inquadratura, garantendo una tensione sempre impostata su fondo scala per tutta l’intera durata della sua solida struttura. La convivenza, vissuta come dura sfida e le proprie difficoltà vengono stravolte da una fatalità ancora più agghiacciante, portando i ragazzi ad una riorganizzazione mentale di quel che il futuro può concedergli; determinate scelte porteran i protagonisti verso un pensiero roseo e con un orizzonte caratterizzato da un “bacio della dea bendata” piovuto dal cielo. La vita però non fa nessun tipo di sconto e ogni granello buttato dalla cima di una montagna può creare una catastrofe ancora maggiore. Questa è la storia di un virus e, come un “buon” virus che si rispetti, diffonde la propria aggressività verso gli organismi deboli. Contestualizzare questa similitudine ed applicarla all’equazione SOCIETA’ + PRECARIATO non ha bisogno di tanti sforzi mentali per trarne una conclusione tanto elaborata. Roan Johnson porta questo piccolo dramma sociale e ne realizza un qualcosa di estremamente profondo in un lavoro raro da trovare al giorno d’oggi, intelligente nel differenziare, in maniera netta, l’aspetto comportamentale dei ragazzi. Questa distinzione non è volta al caso e cade come un girone Dantesco dietro separati aspetti psicologici importanti: troviamo l’ilarità con una repressa punta di paranoia (Nicola) , la gelosia e la furbizia maligna (Paolo), la sensualità e l’esibizionismo (Benedetta) e il Mistero (Sabra). Ognuno di questi aspetti viene rappresentato e applicato nei protagonisti, quasi come metafora di vita in modo Carpenteriano, proponendo anche gli effetti di un male che ha coinvolto tutti. State a Casa rappresenta una realtà concreta che illumina la strada di un nero quasi accecante, riuscendo però ad avere anche momenti onirici in cui l’attualità si separa su di un piano extracorporeo, portando a schermo un qualcosa dalla difficile distinzione : Quando la Fantasia e la Paranoia si fondono, in un unica dimensione (su conseguenze irreversibili) ; il filo della follia è sottile quanto una lama di rasoio. L’apparenza è imposta come unità di misura su di una base che deve far riflettere.

State a Casa di Roan Johnson è una teatrale rappresentazione di vita che non si mette lo scrupolo di nascondersi. Applica i lati umani, li analizza e li mette su di un piatto ricco di momenti adrenalinici. Un prodotto che farà sorridere ma che nasconde nel proprio organismo una realtà pronta ad esplodere.

Questa è la storia di un virus; di un male che calpesta i meno forti e che non si mette problemi a togliere energie; un male intelligente che non uccide per non essere ucciso a propria volta in quanto ospite forzato (ma indesiderato), in un sentimento che fa, della sopravvivenza, uno spirito guida improntato al guardare solo il proprio percorso; quel virus siamo Noi.

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