Articolo a cura di | Alessandro Pesce
” Una notte il giovane Phillip mentre sta osservando le stelle in giardino col telescopio vede qualcosa cadere nel vicino bosco. Nel frattempo un uomo in bici sta passando proprio nel luogo dove sarebbe caduta la cosa vista dal ragazzo. L’uomo, attirato da luci nel bosco, si reca sul posto e viene ucciso da qualcosa. Il giorno successivo dalla pancia del suo cadavere, tra tremori e spasmi, escono dei piccoli mostriciattoli alieni. “
A distanza di quasi 30 anni, ritornano sullo schermo gli Extraroditori ideati da Domonic Muir. Il film si colloca come quinto, nel suo Franchise, ma si slega sulle dinamiche di trama principale, dando il “LA” ad un Reboot DTV (distribuzione destinata esclusivamente all’Home Video) che non aggiunge niente di nuovo, ma che non ne snatura la propria essenza. La storia viene ampiamente compresa nell’arco di 5 minuti che, da li in avanti risulta un continuo no sense “Frame by Frame”. Questo fattore non è, necessariamente, un aspetto negativo e, anzi, va dritto per la sua strada, portando lo spettatore esattamente dove si aspetta di arrivare. Prendersi sul serio su di un Prodotto nato come “gemello cattivo dei ben più celebri Gremlins” è sempre stato l’ultimo dei pensieri della New Line Cinema e questo ultimo capitolo (distribuito dalla Blue Ribbon Content) non fa eccezione. Il sarcasmo velato e quell’umorismo da “peggior Bar Inglese del più buio angolo, sporco, di Londra” rimane sempre presente, con una sana dose di Imbarazzo che pervade la schiena dello spettatore. In più di un occasione, infatti, ci si trova davanti ad un qualcosa di talmente vergognoso (a livello di Script) da farci pentire di aver messo in esecuzione un tale scempio. Scempio che, paradossalmente, assume quel sapore talmente masochista da strappare anche qualche sorriso e continuare, divertiti, la visione. Fondamentalmente è quello che ci si doveva aspettare, non abbassando mai l’asticella di girato, regalando anche momenti di ottimo Horror B-Movie, sdoganando quel sapore retrò quasi nostalgico. Il settore attoriale è gestito da un cast interamente Teen e questo ne scandisce i tempi di interazione. Se Stranger Things ha basato le proprie fondamenta e ha regalato allo spettatore un Revival degli anni 80, Critters Attack ne fa un arma completamente scarica e cerca, invano, di cavalcare l’onda del filone. Da segnalare, anche se ciò non influisce minimamente sulla mediocre valutazione finale, la presenza di Dee Wallace nel “quasi” ruolo di se stessa. L’attrice statunitense, presente nell’opera originale di Stephen Herek del 1986 interpreta una sorta di Investigatrice privata alla ricerca degli Alieni rotolanti. Il nome del suo personaggio (Dee) è un forte segno di totale mancanza di idee e originalità. Quest’ultima però concentrata sugli effetti dei Pelosi Alieni. Tralasciando la presenza di “Una” Critters di sesso femminile e dallo sgargiante Make Up (non è un errore di utilizzo delle parole. L’alienA ha realmente un trucco sul viso e un manto biancastro realmente imbarazzante), ogni assassinio è sottolineato da Critters realizzati in modo davvero impressionante, riuscendo a distinguere anche alcuni gradi di gerarchia e di età degli stessi. L’arma forte di questa Opera risulta essere proprio la cura dei dettagli degli alieni; animati senza il minimo ausilio della nuova tecnologia Animatronic. Il metodo quasi rudimentale da “marionetta” quantifica quanto di amorevole ci sia dietro la realizzazione di questo film. Un film pieno di difetti, ma capace di regalare una piacevolissima serata tra amici.
L’uscita su territorio Nostrano è distribuita da Sky Italia
Anno 2019
Durata 89 min
Rapporto 1.78 : 1
Genere commedia, orrore, fantascienza
Regia Bobby Miller
Soggetto Scott Lobdell
Sceneggiatura Scott Lobdell
Produttore Rupert Harvey, Barry Opper, Samantha Levine, Adam Friedlander
Produttore esecutivo Daniel Iron, Lance Samuels, Bobby Miller
Casa di produzione Blue Ribbon Content
Distribuzione in italiano Sky Cinema
Fotografia Hein de Vos
Montaggio Mike Mendez
Effetti speciali Delon Baatjes, Amazing Ape Productions Ltd.
Musiche Russ Howard III
Scenografia Ulf Suhrmuller
Costumi Neil McClean
Trucco Jim Raubenheimer
HORROR STAB