LASCIATEVI TERRHORRORIZZARE

H010N : La Fortezza della Crescita [RECENSIONE]

Articolo a cura di | Alessandro Pesce

“Ispirato al saggio filosofico “Janus: a summing up” di Arthur Koestler, H010N è la storia di una donna che all’interno di un mondo rigoroso e disciplinato scopre una crepa che mina le fondamenta di ogni sua convinzione: per venire a capo del mistero è costretta a mettere in discussione i suoi ricordi più profondi e la sua stessa identità, districandosi in un folle vortice di incubi formato da sangue, metallo e morte.”

Dopo aver amato il settantiano Onirica (Link alla Nostra Recensione), il regista Luca Canale Brucculeri torna alla regia con un’inaspettato progetto capace di trasformare completamente la propria pelle in un qualcosa di inedito e folle. H010N è un paralizzante viaggio dentro la propria anima; Un sentiero oscuro dove la violenza supera il confine dell’immaginario e dove le fantasie riescono a superare i sogni stessi.

L’analisi delle tematiche assume un contrasto che, nel corso del racconto, si ramifica dentro un sentiero capace di comprendere l’emotività della crescita umana, la consapevolezza, la ribellione e anche una forma quasi spirituale del rimpianto. HO1ON non è una pellicola che mostra il processo evolutivo in modo “frettoloso“, anzi, accarezza la mente del pubblico sotto un ragionamento offerto a piccole dosi e, fattore probabilmente fondamentale, riesce a prendersi i propri tempi esplorando la routine della protagonista (la meravigliosa Alessia Spanu) sotto una costanza che spesso sfocia in pura follia. Definire Sci-Fi Psychotic Horror questo lavoro potrebbe, forse, riassumere questo monumento Tricolore fatto di Hi-Tech e Steampunk visual Effects dentro un territorio che, paradossalmente, di Tricolore ha ben poco. La territorialità del film di Luca Canale B. è difficilmente collocabile, tanto quanto il suo VERO genere d’appartenenza, offrendo al pubblico un qualcosa che nel Nostro paese ancora non era stato approfondito con la giusta attenzione. HO1ON è un desiderio cercato, fortemente voluto e realizzato con la passione di chi, davanti alla TV, è cresciuto con il mito e le leggende della terra del Sol Levante rappresentate nelle opere della Gainax , versando ammiccanti sguardi nello sconfinato spazio generato da “mostri” (eroi) tanto improbabili quanto stranamente reali : passiamo da citazioni anni 70 sotto la luce delle immortali serie TV Megaloman e Kamen Rider a Neon Genesis Evangelion (appunto Gainax) dei primi anni 80/90, continuando con terapeutici viaggi con mondi tanto diversi quanto unificanti come quelli di casa Hideo Kojima (Metal Gear Solid) e Katsuhiro Ōtomo (Akira), parafrasando un connubio tra il passato e un tocco di presente attraverso recenti produzioni come, ad esempio, lo splendido e intricato anime Code Geass. Giocare a fare Dio non è un compito semplice e il regista si mette nella stessa identica posizione del secondo protagonista: il bravissimo Paolo Mazzini. Il proprio lutto determina una volontà quasi incompresa, una presa di posizione verso la vita fatta di legami spezzati alla quale non è data pace se non quella di voler rimediare all’inevitabile. Il tema dell’incomprensione è, infatti, il raggio sotto ogni frame di questo progetto; una rincorsa all’obbiettivo quasi a tema videoludico che farà scatenare quel represso senso di rabbia capace di sfociare in pura violenza verso metà racconto. Poc’anzi abbiamo accennato del lento processo evolutivo narrativo; una condizione necessaria per mettere il pubblico dentro una ciclica sequenza di azioni quasi snervanti al pari della Nostra protagonista : ogni azione ha lo scopo, quasi famelico, volto all’educazione (o RIeducazione) della coscienza umana; un controllo facilmente riconducibile “a” tema sociale dove il dominio intellettuale è controllato da forze all’apparenza misteriose ed evanescenti, ma che, invece, se approfondite con la giusta perseveranza e, appunto, ribellione, nascondono un’entità tangibile e reale alla quale è addirittura possibile opporsi. Svelare tanto di questa vera e propria Opera visiva non ci sembra corretto e possiamo annunciare che, nella seconda parte di girato, tutte le fantasie di quel bambino davanti alla TV riescono a prendere una concreta forma, regalando al pubblico un qualcosa di completamente inedito e, specialmente, realizzato con una grandissima cura tecnica. Le scene “Action” riescono a fondersi con una CGI fedele alla narrazione in modo tanto naturale quanto estremo e fantasioso; creando uno squarcio al racconto adatto al crescendo che, inevitabilmente, coinvolgerà i protagonisti. Ogni scena “eterea” ha lo scopo di coniugare l’emotività dei soggetti con quella della violenza ( e ne abbiamo tanta in questo lungometraggio) portando un ciclico “Deja Vu” verso quel Next Level utile per arrivare al Final Boss. Non tutto, però, ha quello strano senso di voler abbattere la cima, scomoda, della piramide e ci si ritrova davanti ad un qualcosa simile al senso empatico dove il soggettivo atto di buonismo sfugge dal controllo iniziale, giustificando, forse, anche azioni al limite dell’assurdo. HO1ON è tutto il mondo della fantasia realizzato con una profondità d’animo raramente visibile e, a seconda dei casi, tristemente reale. Dualismi, parallelismi e metafore della/sulla vita si mischiano con una cattiveria psicologica estremamente profonda per significati, non dimenticando MAI le luci che scorrevano sul viso di quel piccolo bambino seduto davanti allo schermo a tubo catodico e che ha regalato mondi incantati ORA identificati sotto un progetto modellato ad immagine e somiglianza all’infinita fantasia.

UN FOLLE VIAGGIO DENTRO L’ANIMA DELLA SCOMPARSA & RICOMPARSA DEI SENTIMENTI NASCOSTI DALL’OSCURITA’ DELLA VITA.

Trailer
-OTTIMO secondo il Nostro particolare metodo di Valutazione in HORROR STAB-

Prodotto da Molteni Media Productions di Graziano Molteni in collaborazione con Inverno Workshop, Nova RolFilm e May Film; il media partner del progetto è Horror Italia 24.

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1 Commento

  1. Alex Ottobre 19, 2024 — Autore articolo

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