LASCIATEVI TERRHORRORIZZARE

Rite here rite now : L’esperienza di un concerto dei ghost dentro una storia che aprira’ il nuovo ciclo della band [recensione]

Articolo a cura di | Alessandro Pesce

“Il lungometraggio d’esordio dei GHOST combina l’esibizione dal vivo del finale di due notti del RE-IMPERATOUR USA 2023 della band con una storia narrativa che riprende i fili di trama della lunga serie di episodi web della band.”

Più di un semplice concerto per l’esordio cinematografico dei Ghost; band Svedese capitanata dal Leader Papa Emeritus (tenendo la magia di anonimato come da esordi), in quel che possiam definire un vero e proprio evento “regalo” ai Fans. Rite Here Rite Now si presenta al pubblico come esperienza visiva/uditiva di un classico Live album (di prossima distribuzione) offrendo per pochissimi giorni, in tutti i cinema (dettaglio non scontato per l’entità del prodotto) l’esperienza conclusiva del ReImperatour 2023 in terra Americana. Chi ha assistito ad una delle date del Tour non avrà tantissime novità, presentando la classica tracklist dei grandi classici del passato, mescolata alle sottolineate canzoni dell’ultimo album Impera (recensione e breve storia della band alla nostra videorecensione al seguente link); con due distinte particolarità : la presenza di una traccia mai eseguita dal vivo (Twenties) e una storia di contorno che, capiamo subito, essere la fine del ciclo di Papa Emeritus IV. Per il primo fattore (e qui dobbiam fare un piccolo passo indietro) la risposta alla domanda del perchè la band abbia scelto di non permettere, al pubblico, registrazioni durante le ultime date del tour; questo per rendere assolutamente spettacolare la coreografia del brano TimBurtoniano di Impera: La presenza del corpo di ballo che affianca il leader della band non è certo una esclusiva marcia di narrazione alla canzone (vedi Dance Macabre) ma di certo stupore sul circuito “Dal Vivo”, improntando non solo l’aspetto musicale, ma evidenziando una qual si voglia natura di trasformazione cinematografica Horrorifiche a cui la band si è sempre ispirata, qui elevata all’ennesima potenza. Twenties funziona perfettamente sotto ogni aspetto, regalando un’immaginario distorto della morte come goliardica figura che accompagna i condotti della vita, sotto un’occhio maligno sempre pronto a ruggire per acquisire una ricompensa, tanto bramata, quanto profondamente triste sotto un mix tecnico, esecutivo, perfettamente bilanciato alla sua controparte “in” studio. Il risultato prodotto, ovviamente, risulterà una chicca riservata allo sfondo più meritevole : IL Cinema. Papa Emeritus non è nuovo a queste teatralità (vedi appunto i conclavi sulle varie successioni delle nuove figure Papali) ma qui ha voluto giocare una carta, probabilmente, nascosta proprio per differenziare l’aspetto legato al futuro; uno stesso che “qui e adesso” prende una sostanza ancora più catartica di profonda maturità artistica. Il secondo fattore, invece, contorna i cambi d’abito del cantante come forma di Backstage tra una brano e l’altro. Scopriremo una piccola storia capace di risuonare come campana funebre dai toni tanto oscuri quanto tristi per intenti : questo Show sarà l’ultimo Show di Papa Emeritus IV e dovrà essere portato a termine nel modo più trionfale possibile. Il carattere del “fu” Cardinal Copia, si sa, non è mai stato dei più professionali e questa carica ha avuto delle conseguenze non del tutto eleganti alla leadership della band : esclamazioni “colorite”, sfarzosi abiti poco religiosi, costruzione di rapporti con i membri della band non del tutto educati, la riluttanza alle assemblee cerimoniali e quant’altro; tutti aspetti che, nel bene o nel male hanno caratterizzato lo status di questo personaggio. Se da una prima battuta questa sorta di prematura dipartita non viene presa nel migliore dei modi, nel corso degli avvenimenti dietro le quinte, Papa Emeritus inizia a capire che, così come prima di lui, ogni ciclo ha il proprio arco di nascita, crescita e morte; o meglio, nuova forma di vita. Il personaggio, anche attraverso una scelta ben accurata della tracklist, inizia la lenta discesa verso una consapevolezza graduale sotto l’ottica di successione. L’immaginazione di tutte queste sfaccettature, chiaramente, sono solo un contorno ( e che contorno) di un concerto capace di racchiudere tutta, ma proprio tutta, la discografia della band : si parte con l’intro di Impera “imperium” per poi decollare con la ritmata Kaisarion, proseguendo con il periodo “Copia” Rats e Faith, tornando come un collante unico all’evoluzione Emeritus IV con la rockeggiante Spillways (uno dei punti più alti dell’ultimo album), mantenendo il filo conduttore con quello che, probabilmente risulterà essere uno dei Papi più amati del pubblico, ovvero Papa Emeritus III con la meravigliosa Cirice e Absolution. Dopo pochissime canzoni però si inizia a percepire che qualcosa, a livello di girato, non funziona nella maniera più precisa e ci si rende conto che tutto l’operato è un pretesto per raccontare una storia unidirezionale incentrata esclusivamente sul Leader del gruppo. Questo piccolo tassello potrebbe, anche, passare in secondo piano ma ci sembra doveroso esporlo : durante alcune parti strumentali di pregevole fattura esecutiva, i Ghouls, o meglio i propri virtuosismi, non sempre vengono inquadrati e le proprie sessioni si intrasentono durante i discorsi backstage tra il Papa, Sister Imperator & Papa Nihil (che poi scopriremo essere i genitori del Cantante dei Ghost); questo piccolo neo intorno alla praticità del concerto non incide, chiaramente, sulla grandissima qualità del futuro dvd, ma echeggia come separazione dei ruoli quasi gerarchici all’interno della band (o ciò che la band è diventata dopo i rumorosi casi legali con gli ex componenti che non approfondiremo in questa sede), mettendo in evidenza una sorta di ruolo narcisistico di Papa IV (ricollegato,appunto, agli aspetti da Primadonna a cui si affida il proprio ruolo in queste precise vesti) , mettendo quasi in secondo piano i musicisti, qui, presentati come semplici esecutori di una fiaba dark. Il concerto prosegue con l’iconica Ritual (gradito ritorno delle atmosfere del passato) l’oscura Call Me Little Sunshine, Con Clavi Con Dio, Watcher In The Sky (eseguita raramente nel Tour) per poi arrivare ad uno dei momenti più toccanti dell’intera opera : l’esecuzione di If You Have Ghost. Questa cover ha, da sempre, caratterizzato la parte Live dei Ghost, qui dedicando, in maniera intima e con un gruppo di due Violoncelliste (tra cui la meravigliosa Tina Guo abilmente mascherata per non carpirne l’dentità), una pianista e una vocalist; alcune parole al pubblico: la mutazione emotiva di Papa Emeritus IV si spoglia del personaggio, per esporre condizioni politiche e comportamentali di un Mondo destinato alla rovina se trattato senza il giusto riguardo. L’umanità dell’uomo all’interno di una maschera si mescola tra una finzione visiva ad una realtà personale quasi commovente capace di non lasciare indifferenti gli spettatori : ogni parola è dedicata al bene di convivenza tra natura ed esseri comuni con un filo sequenziale di reciproco aiuto, l’uno verso gli altri. Dopo questa toccante parentesi si continua con la già citata Twenties, l’immancabile Year Zero (sotto esposizioni offscreen del capolavoro del 1922 di Benjamin Christensen: Häxan ) , l’introduttiva Spöksonat che, grazie alla sua soave struttura porta alla ballad He is per poi prendersi una piccola pausa dallo Stage, rimanendo (ingiustamente) sul discorso, forse, paradossalmente, più rappresentativo dell’intera pellicola; il momento di totale consapevolezza di Papa Emeritus IV di chiusura del proprio atto. Abbiamo detto ingiustamente perchè la canzone sullo sfondo è la splendida Miasma: un preciso momento in cui tutta la bravura dei Ghouls è messa in evidenza solo a livello pratico; chi conosce i Ghost e chi ha divorato Impera sa perfettamente cosa sta succedendo sul palco (sarebbe stato carino poterlo, quantomeno, vedere nella sua totalità) e cosa sta per accadere : Le redini del palco saranno, per qualche secondo, dettate dal maestro di tutto il circo rituale, Papa Nihil. Il suo assolo di Sassofono è diventato ormai celebre e sarà la chiave dove l’attuale Leader capirà l’importanza del VERO intrattenimento nei confronti dei Fedeli accorsi al rituale. La presenza del Boss Papale non cessa la sua corsa verso la gloria del “suo” passato, proseguendo la Cartoonesca Mary On A Cross; una rincorsa in 2D stile ScoobyDoo che ripercorre la storia d’amore con la Sister Imperator (nelle doppie vesti di Maralyn Facey / Liz Fenning) e proprio Papa Nihil. Dopo questa parentesi degna del miglior turbine psichedelico e allucinato (dove si offre anche un tributo al celebre Beats Motel) è tempo di tornare sul palco con la cattivissima Mummy Dust e la conclusiva Respite On The Spitalfields capace di chiudere, come un cerchio, le note iniziali di questo lungo viaggio dentro la quintaessenza dei Ghost. All’apparenza questa esperienza si dovrebbe chiudere su queste note, ma, la presenza (sempre sotto forma di spirito stile “forza” StarWarsiana) della guida Papa Nihil riesce a inculcare quel senso di perfezione nell’offrire un’ultimo saluto a chi, quella grande macchina l’ha resa possibile per tutti questi cicli : il pubblico. Papa Emeritus IV ora riesce a focalizzare che i Ghost non sono, solo, uno strumento per alimentare il proprio Ego : i Ghost sono una Religione quasi Imperiale portata al successo grazie a migliaia di persone unite da una profonda stretta di mani capaci di formare una catena eterna che non lascerà la presa, anche, alla prossima successione. Tutto si Crea e Nulla si Distrugge; su queste basi, ora, Papa Emeritus assimila un controllo mentale capace di radunare di nuovo i suoi Partner In Crime e offrirsi completamente al “suo” pubblico; il LORO pubblico. Le ultime tre canzoni sono, in ordine, Kiss The Goat (giusto per rimarcare il ringraziamento al Padre, scrittore della canzone) Dance Macabre (dove ritroveremo il corpo di splendide ballerine) e la spumeggiante Square Hammer.

FINE?

No…

C’è ancora spazio per raccontare qualcosa e sulle note di ProMemoria (degna conclusione a livello registico) la grande mongolfiera dei Ghost viene cavalcata dal leader come ultimo volo prima di lasciare la terra in modo definitivo. Questa chiusura viene ulteriormente spezzata da un’altra controchiusura, narrata sotto la morte di Sister Imperator : la donna, per tantissimi anni, ha tenuto nascosta la figura di un fratello mai presentato ufficialmente. Un nuovo ciclo in vista?

E sulla rivelazione della nuova carica di Emeritus in FRATER IMPERATOR …si chiude questa esperienza che lascerà il segno, in modo indelebile, nei fans della band.

Il film si chiude con l’inedita The Future Is A Foreign Land; probabilmente l’ultimo testamento di Papa Nihil capace di guardare il passato sotto un benevolo e speranzoso futuro in cui la stabilità e rispetto d’uguaglianza umana riescano a comandare il mondo senza interferenze di regime di potere e guerre utili ad alimentare una ricchezza temporanea che, in fin dei conti, ha un solo ciclo di esistenza.

Dopo i titoli di coda, però, il fratello del Nuovo Imperatore viene presentato (con sembianze fin troppo simili a Cardinal Copia) lasciando intendere che non dovrà commettere gli stessi errori del fratello per questa nuova avventura da portare avanti. Da una sala cerimoniale si vede la figura, in abiti papali del Frater Imperator non rivelandone l’aspetto, mettendo la parola FINE a questo DocuConcertFilm dedicato alla figura di Papa Emeritus IV.

Un prodotto, senza ombra di dubbio, dedicato principalmente ai Fans della Band che, grazie a questo intervento al cinema ha saputo differenziarsi nel modo più naturale possibile, offrendo un momento intimo, dentro una storia che da Opus Eponymous, in avanti, reagisce alla critica contemporanea di esposizione d’originalità, mettendo da parte ogni pettegolezzo e facendo parlare solo l’aspetto Entertainment dietro la Musica.

Ancora una volta i Ghost hanno dimostrato tutta la parte artistica dietro un progetto in continua evoluzione, uno stesso partito Right Here..Right Now.

Anzi…Rite Here Rite Now.

OTTIMO secondo il Nostro Particolare Metodo di Valutazioni in HORROR STAB –

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2 Commenti

  1. Giacomo Giugno 26, 2024

    Non capisco la conclusione che avete scritto …quello alla fine è Frater Imperator (ex copia ,ex Papa IV) che ha cambiato look ( come lo ha cambiato quando è divenuto Papa. Quello che non si conosce è proprio il nuovo (forse il fratello?) che si intravede arrivare …

    • Alex Giugno 27, 2024 — Autore articolo

      A Noi è sembrato il contrario, ovvero : quello che si vede alla fine sembra essere il fratello di Emeritus IV e da dietro la porta..la figura di Frater Imperator (il fu Emeritus IV) con le nuove vesti, ovviamente, non rivelate

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