Articolo a cura di | Alessandro Pesce
“Nel 1983, all’apice della Guerra Fredda, il volo di rientro di una missione spaziale sovietica finisce in modo tragico, con la morte di uno dei due cosmonauti. Il sopravvissuto, Konstantin , appare però fin da subito disturbato e viene rinchiuso in una base segreta per accertamenti e per essere seguito dalla psichiatra Tatyana Klimova. La dottoressa verrà messa al corrente di una sconvolgente verità: dentro il corpo di Kostantin si nasconde un parassita alieno di eccezionale forza e ferocia, che ogni notte si libera per alcune ore. Tatyana comincerà una terribile odissea che la metterà di fronte ad una sconvolgente realtà: l’alieno non è forse il mostro più terribile nella base.”
Presentato al Tribeca Film Festival, al Sitges International Fantastic Film Festival, al Trieste Science+Fiction Festival e al Fantasia Filmfest , il film di
Egor Abramenko si presenta al pubblico con una spiccata vena adrenalinica, una qualità e pulizia d’immagine di grande fascino, catapultando la visione dentro contesti sicuramente già esplorati, ma capaci di tenere incollata la visione senza la minima deconcentrazione. Gli ovvi parallelismi con il grande capolavoro del 1979 di Ridley Scott vengono lasciati isolati su di un angolo di trama e li rimangono per l’intera narrazione, riuscendo a creare un proprio universo compatto e carico di scene che non si focalizzano sull’azione di movimenti poco necessari. Sputnik stabilisce determinate regole, seguendole e portandole ad un fine preciso in modo da caratterizzare la narrazione con il proprio carattere. La storia, applicata su spazi costantemente chiusi (escludendo le battute finali), controllano il lavoro su descrittive tempistiche linguistiche, giocando con l’emotività del pericolo e tenendo continua la costruzione degli avvenimenti in modo lento e graduale. Questo aspetto si accavalla verso un cinema autoriale che necessita della propria dose di pazienza, lasciando eclissata la componente “Action Horror” e premendo forte sul pedale dell’introspezione emotiva per un diretta empatia verso protagonisti e ambienti. Le freddissime luci al neon, presenti nella base di ricerca, rimangono stabilizzate su di un motore temporizzato alla frequenza cardiaca dello spettatore, ipnotizzandolo con musiche Symphonic Synth utili per entrare in simbiosi come il vero protagonista dell’Opera : La Creatura Aliena. La credibilità dell’essere risulta un altro grandissimo aspetto della pellicola, creando addirittura ancor più fascino alla costruzione del racconto e mantenendo alte le pulsazioni vascolari. Egor Abramenko mette in scena un film che, trionfale, mette avanti il petto con grande orgoglio, fidandosi del proprio arsenale e del proprio esercito guidato dai bravissimi
Oksana Akinsina , Pyotr Fydorov e Fyodor Bondarchuk, trascinando tutto l’operato sulle sapienti doti attoriali dei protagonisti. Questo viaggio guidato viene esposto in settori ben catalogati, chiusi in due grandissimi blocchi : la fase narrativa, con conseguente preparazione e la fase esplosiva, dove tutti i recinti psicologici si fondono con il terrore dello Sci-Fi più classico. La struttura “fisica” dell’Alieno garantisce quel gelatinoso senso del disgusto, offrendo un aspetto che va oltre la semplice rilegatura sul reparto “ospite in corpo estraneo” e che analizza un profondo stato di politicizzata concezione intrinseca. Sputnik concentra le proprie forze nella forza stessa della tempistica, esplorando il territorio in una prima battuta, per poi scatenare la propria ira solo ed esclusivamente dopo un accurato studio del territorio. Applicare questa coscienza umana a video è il vero faro portante del lavoro, dividendo sentimento e concretezza su un unico livello bel calibrato. La violenza, focalizzata sul finale, risulta la chiusura di un cerchio sapientemente studiato, offrendo addirittura un soft splatter capace di saziare l’animo del pubblico più esigente. La giusta scelta dei tempi è da considerare come parte caratteristica dell’opera stessa, fondendo in un unico corpo ogni aspetto posizionato nel giusto spazio.
-Film consigliato per gli amanti dello Sci-Fi più classico, capaci però di saper attendere la costruzione degli avvenimenti senza nessuna fretta.
Disponibile grazie a Midnight Factory in formato Blu Ray, DVD & Digital Download, Sputnik garantisce la giusta dose di Fantascienza & Horror sotto un ottica capace di approfondire anche aspetti sociali importanti. Il Packaging di Casa Midnight rimane impostato sul classico “astuccio” cartonato, comodo ed elegante per ogni collezionista, condito dal libretto a cura di Manlio Gomarasca & Davide Pulici di NOCTURNO.
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