Articolo a cura di | Alessandro Pesce
“Due Giornalisti indagano sul misterioso caso di una ragazza scomparsa. Ma più si avvicineranno alla verità, più saranno in pericolo.”
Con queste premesse si apre questo interessantissimo progetto pensato e concepito nel nostro territorio. Un vero e proprio Found Footage a tutti gli effetti che tiene lo spettatore incollato allo schermo. Diego Carli arriva, con questo “Il Caso Anna Mancini”, sulla piattaforma Streaming HODTV attraverso un lavoro strutturato in modo ordinato e diffuso stabilmente durante tutto il proprio arco narrativo; senza mai strafare o esagerare nel delicato schema del genere. Chiaramente le dinamiche del più classico dei Found Footage impongono, in modo quasi obbligatorio (nonostante una regola scritta, di base, non ci sia) una certa velocità di girato, ricostruendo le tappe della ricerca e addentrandosi verso misteri fino a quel momento lasciati nell’ombra. I vari protagonisti che costituiscono l’opera si muovono bene e rendono credibile la composizione finale, regalando attimi di tensione davvero notevoli. In alcune circostanze specifiche; quando la trama inizia a prendere una concreta forma; l’oscurità prende una rilevanza inquietante, sinistra e molto pesante, così come l’aria che si respira. Il senso di opprimente pericolo è enfatizzato in ambientazioni spesso tetre, muovendo i dadi della narrazione su di un poliziesco non dichiarato, dando maggior mordente agli avvenimenti che man mano scorrono fluidi e dinamici. L’ondata del filone “Teen Horror” è toccata sapientemente con fare delicato, ampliando il bacino di utenza anche ad un pubblico meno giovane, muovendosi attraverso una doppia storia che sfocia anche nel sociale. Il Caso Anna Mancini non è un Horror fine a sè stesso, ma adopera il genere anche per urlare ad uno stato sociale di disagio che deve far pensare. La diversità, il complotto, le alte cariche sociali, i segreti politico/religiosi; tutte armi poste su di una tavola colma di sostanza, in cui la forma sembra andare sullo stesso identico piano. Tantissime volte ci siamo imbattuti in trame elaborate a dovere ma su forma finale abbandonata ad una sostanza pressoche inesistente, ecco; in questo particolare lavoro tutto svolge una propria funzione lineare, dove la partenza sa perfettamente su quale binario terminare la propria avventura. La componente soprannaturale è, anch’essa, dosata bene e non eccede anche quando la situazione potrebbe richiederne diritto di visione. Diego Carli assume il controllo globale e si affida più alla coerenza che al facile applauso da Jump Scare o CGI , dando allo spettatore un filo da seguire con costanza ed elasticità in cui le tempistiche di trama si incastrano perfettamente. Le didascalie dei nastri, infatti, dimostrano i vari salti narrativi, con un montaggio ben calibrato e capace di non far perdere mai alcun frammento di un puzzle, nella mente, già incorniciato. I pochi effetti speciali sono confinati a margine conclusivo, riprendendo, ancora una volta, quella coerenza già ampliamente evidenziata poc’anzi, dove tutto è necessario solo ed unicamente a raccontare una storia. Il Caso Anna Mancini ha il vantaggio, tra gli altri, di non avere molti concorrenti sul mercato italiano nel Found Footage, allargando ancora di più quella sensazione di novità e garantendo allo spettatore qualcosa di grande fascino.
Online su HODTV dal 19 Aprile, Il Caso Anna Mancini è uno di quei lavori da non farsi sfuggire, sia per gli amanti del filone Found Footage, sia per quel tipo di pubblico alla ricerca di un Mistery Horror atipico nella sua semplicità d’operato. Un film che segue le schematiche ma capace di essere originale e, cosa tutt’altro che scontata, per niente privo di anima, anzi.
Trailer:
DISPONIBILE SULLA PIATTAFORMA STREAMING :h