Recensione a cura di | Alessandro Pesce
Le calde Strade Romane iniziano a tingersi di un grigio freddo e oscuro,colori sbiaditi che rendon il sangue amaro e contaminato da una malattia che prende piede troppo velocemente per poter essere psicologicamente metabolizzata in breve tempo, e si sa, la tempistica è tutto quando hai a che fare con scelte che compromettono la tua vita. Idea malsana quella del regista Alessandro Di Cristanziano e Scritta da Sandro Donnici / Fabio Luongo, che riportano alle radici un prodotto tanto sfruttato ma che,come in questo caso, nutre ancora di quella originalità che brilla di una grande luce propria. Innanzi tutto troviamo uno scontro Grafico/Generazionale che contrappone eventi ambientati ai “giorni nostri” alla scelta registica di adoperare il B/N per caratterizzare la serie.
Scelta che subito ci riporta a quel 1968 e a quel capolavoro targato George A. Romero che tanto ha fatto scuola nelle impronte dei registi di genere. Le citazioni ovviamente non mancano e sono poste in maniera soft su uno scenario di imminente catastrofe. La trama di quest’opera vede cinque giovani ragazzi Romani ritrovarsi a dover sopravvivere a una vera e propria invasione zombie che all’improvviso sembra aver decimato la popolazione e aver trasformato tutti in predatori famelici. Gettati da un momento all’altro nel mezzo di questo incubo terreno, cercheranno di sopravvivere come meglio possono in una Roma che sembra completamente deserta e abbandonata, dove le uniche persone che sembrano incontrare sono morte e ora camminano, scoprendo piano piano delle strane connessioni tra questa follia che li circonda e la biologia molecolare ,trovandosi catapultati in un mistero più grande di loro,fin troppo legato agli studi di una di loro.
Lo “slang” romano è marcato e questo gioca un pedina molto naturale ,creando un sentimento quasi familiare e di vita quotidiana che lascia al prodotto una veridicità sana e ,perche’ no(?),innovativa.
Un ritorno al passato evidente;caro alla Crew,che sobbalza su arcate di tempo che oscillano tra gli anni 60 a una strizzata d’occhio agli anni 90 su temi musicali (su tutti la scena dove in macchina intonano quel “T’appartengo” di Ambra Angiolini tanto in voga nella metà degli anni 90,e anche la scelta di riportarla come cover finale in chiave Industrial/Goth/Rock). Scelte di Script di Sceneggiatura & Registiche ben elaborate,riportate in modo non eccessivo,mantengono costante il percorso narrativo compiendo un cerchio studiato e saggiamente riprodotto nelle immagini in movimento. Tutto segue una precisa direzione che,per quanto possa sembrare scontata per preciso momento storico di grande esubero di serie tv dedicate al genere,si distacca totalmente affossando i denti su una carne calda di espressionismo contemporaneo in totale rispetto verso un grido sociale che nasconde radici profonde. L’aiuto del crowdfounding iniziato nel 2015 su Iniegogo è stato vitale per la produzione e ha contribuito a una spinta (oltre finanziaria) emotiva necessaria per il buon sviluppo. Altro segno che il supporto del pubblico e il cinema Italiano,se pur indipendente,è vivo e lotta con Noi.
Sicuramente una serie che appassionerà i Fans delle pellicole dedicate agli Zombies ,ma anche a quel tipo di pubblico alla ricerca di qualcosa che rimane fedele al suono sordo di un legno in putrefazione su un cinema che ha segnato la storia senza dover necessariamente eccedere in effettistiche elaborate e complesse con anche un tocco di ironia.
La prima stagione prevede 4 episodi dalla durata di una decina di minuti ciascuno con cadenza settimanale.
Episodio 1 : Festa Di Addio
Interpreti : Claudia Ferrarini – Alessandro Bertoncini – Gaetano Solfrizzi – Cristiana Ventura – Matteo Carpi – Emanuele Natalizi – Gianluca Pantosti – Pietro De Silva
Regia di : Alessandro Di Cristanziano
Scritto da : Sandro Donnici / Fabio Luongo
Sceneggiatura di : Sandro Donnici / Fabio Luongo
Prodotto da : Headshot Studio / Sandro Donnici
Siti Web
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https://www.instagram.com/z_theseries/